Giorgione alla Città del gusto Lecce. La photogallery

19 Set 2017, 16:14 | a cura di

Nella deliziosa Masseria Copertini, tra "Orto e Cucina" a un passo dal mare del Salento, una serata speciale con l'oste più amato d'Italia

È l’oste più amato d’Italia, e quando lo incontri capisci perché: è esattamente aderente al suo personaggio televisivo, nessuna differenza, nessuna incongruenza, nessuna delusione, come spesso accade in questi casi.

Con il suo programma “Giorgione Orto e Cucina”, in onda su Gambero Rosso Channel, ha conquistato milioni di fan trasmettendo la sua autentica passione per il buon cibo, per i piatti della tradizione – semplice, non rivisitata – per una cucina verace e senza fronzoli.

Quella che propone nel suo ristorante a Montefalco e nelle puntate del suo programma, in cui descrive, con minuzia di particolari e sincera passione, colori, profumi, sapori, sottolineati con enfasi ironica: «Mmmmhh delicatissimo!», «Mmmmmhh delizioso, intrigante», «Mmmmhhh profumatissimo!», «Attenzione che scotta! … mmmmhhh paradisiaco»…

Tenuta d’ordinanza: polo e salopette (più cappello di paglia). Le compra online, le indossa davvero – non per esigenze sceniche -, perché le trova il capo d’abbigliamento più comodo in circolazione: pratico, essenziale, allegro, come lui.

Mercoledì 29 luglio era a Lecce, ospite di Città del gusto presso il ristorante Lilith-Masseria Copertini. Un luogo e una squadra scelti non a caso: una splendida masseria immersa nella campagna pugliese, a due passi dal mare e dalla riserva naturale delle Cesine, l’orto adiacente al giardino del ristorante, una lunga tradizione di cucina tipica, regionale, locale, che sceglie ed esalta le materie prime del territorio, la stagionalità, i prodotti d’eccellenza, che definire solo con la formula “km zero” sarebbe riduttivo.

Una filosofia, insomma, nella vita come in cucina, in tutto simile a quella di Giorgio Barchiesi, alias Giorgione, che infatti se ne è subito innamorato.

L’intesa con il giovane e talentuoso chef Matteo Romano (GustoRomano) è stata immediata, così come con le sorelle Giulia e Martina Tramis – rispettivamente in sala e in cucina, ai dolci – e, ça va sans dire, con il grande Claudio Tramis (famoso il suo pasticciotto, tra i migliori che si possano gustare nel Salento). Una brigata che ha creato assieme all’oste un menu perfetto a rappresentare il tema della serata: orto e cucina, naturalmente.

Puntualissimi i primi ospiti, giunti alle 20 per assistere alla presentazione, a ingresso libero, dell’ultimo libro - "Giorgione - Orto e Cucina vol. 2" - con showcooking.

L’oste attorniato dai suoi ammiratori – accolti da crostini e vino bianco - si è prestato con grande generosità e trasporto a foto, selfie, autografi, scambi di battute, prima di dare il via alle danze tra mattarelli e spianate di farina.

L’idea era fare la pasta fresca ma, sorpresa, non è Giorgione a farla bensì “nonna Carmelina”. Già la sera prima, ospite della struttura, il cuoco televisivo ha osservato la nonna destreggiarsi tra orecchiette e sagne ‘ncannulate. Ne è rimasto incantato. «È una macchina da guerra – ha esclamato – mica la pasta posso farla io, deve farla lei, io posso giusto raccontarla». E così è stato, lui con le sue impareggiabili descrizioni a braccio e le dissertazioni sulla qualità del cibo, l’importanza della scelta delle materie prime e il loro rispetto in cucina, dialogando con Matteo mentre la nonna crea meraviglie da acqua e farina con perizia antica, tra il divertimento e l’ammirazione del pubblico.

Quindi la cena, per cinquanta persone, tutta improntata alle eccellenze salentine: fiori di zucca ripieni, grano “stumpato”, verdure di stagione, latticini e olio selezionati, vini bianchi, rossi e, ovviamente, rosati – tratto distintivo dell’enogastronomia pugliese. Dall’antipasto al dolce, un menu improntato all’essenza autentica dei sapori e alla biodiversità, anche grazie alle aziende presenti: Masseria Stali; Azienda agricola Coronese, Agricole Vallone; Ognissole; Conti Zecca; Cantina San Donaci; Castello Monaci; Pietra Ventosa; Romaldo Greco; Calò e Monte (memorabile l’incontro tra Antonio Calò e Giorgione, entusiasta alla scoperta dei legumi di Zollino).

Giorgione tra i tavoli, a godersi assieme agli ospiti il piacere di una serata perfetta, tra orto e cucina, senza fronzoli.

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