A Madrid Fusion la vendetta degli chef. Per la prima volta sono stati loro a giudicare i critici gastronomici

29 Gen 2014, 14:06 | a cura di
Prima o poi doveva succedere. La cosa era nell’aria e si è manifestata finalmente in occasione del più grande convegno enogastronomico spagnolo. I critici gastronomici, con i loro piatti, sono passati sotto lo sguardo severo di chef famosi che, pur col sorriso sulle labbra, non hanno avuto pietà.

Vendetta! Il tono non è naturalmente serio e appare più come un gioco che come una vera e propria rivalsa. Ma finalmente chi giudica è stato giudicato. È successo all’edizione 2014 di Madrid Fusion, la grande manifestazione spagnola dedicata alle innovazioni culinarie mondiali in corso in questi giorni nella capitale iberica (a breve un grande report live di Pina Sozio su queste colonne). Ed è così che in occasione di uno dei tanti eventi in programma, il Concurso Internacional de Tapas Rioja, patrocinato dal Consejo Regulador della D.O. Calificada Rioja, ha permesso agli chef Ramón Freixa (del ristorante Ramón Freixa Madrid), Sergi Arola (del castigliano Gastro), Susi Díaz (de La Fina, di Alicante) e Mario Sandoval (del Coque di Madrid), di giudicare i piatti e le ricette presentate da sei critici gastronomici.
Alla competizione si sono presentati Jacques Ballarin (critico gastronomico de Sud-Ouest de Burdeos e autore della guida "Le Ballarin"), Javier Masías (Perú), Jean Pierre Gabriel (Bélgica), Cristina Jolonch (La Vanguardia), Alberto Luchini (Metrópoli) e Mikel Zeberio (Grupo Diario de Noticias Deia). La sfida è apparsa come un dispetto e una sorta di scherzosa vendetta in cui, per una volta, giudici e giudicati hanno invertito le parti. I piatti sono stati giudicati con imparzialità e con gli stessi criteri adottati abitualmente dai giudici. Il migliore è stato quello del basco Mikel Zeberio che è stato proclamato vincitore con il suo‘panino bistecca’. Un umile nome, recita la motivazione, che nascondeva delicatissimi filetti di agnello. Ovviamente a tutti i piatti e con la complicità del pubblico è stata affiancata un breve scheda critica ma scherzosa che ha voluto ironizzare su iperboli estreme che talvolta si leggono. Ma l’idea, oltre ad un gioco molto ben riuscito e che sarebbe interessante replicare anche in Italia, riapre, anche se in toni scherzosi e frivoli, una vecchia domanda: chi giudica conosce effettivamente la materia di cui parla?

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