Nel 2013 vendite a -6,3%: consumatori più attenti al prezzo, scontistica al 51% sulle Doc

17 Mar 2014, 10:29 | a cura di
La tendenza del consumatore medio rilevata da Iri fotografa una sempre crescente ricerca del compromesso costo/qualità. E nella grande distribuzione aumentano le promozioni sulle Doc.

Nuovo calo degli acquisti di vino nella grande distribuzione. Dopo il -3,6% del 2012, lo scorso anno si è registrato un -6,3%. Gli italiani, in sostanza, hanno bevuto di meno cercando di risparmiare, ma senza rinunciare alla qualità. Secondo la consueta rilevazione di Iri, negli scaffali dei supermercati (che veicolano il 63% di tutto il vino in Italia) sono stati venduti 517 milioni di litri confezionati per un valore di 1,57 miliardi di euro. L'aumento dei prezzi, pari a circa il 10,2% al litro, ha inciso decisamente sul +3,1% nella spesa totale. "Abbiamo scontato anche una delle vendemmie meno generose degli ultimi anni, quella 2012, che ha causato un aumento dei prezzi che, riversato sul prodotto, ha notevolmente rallentato gli acquisti" commenta Virgilio Romano, client service director di Iri, che intravede però una strada meno in salita del previsto: "Negli ultimi mesi del 2013 abbiamo assistito a un rallentamento nel calo delle vendite di vino che ci fa ben sperare per l’anno in corso". Le imprese della Gdo hanno, per contro, aumentato le promozioni, fino al 51,3% sulle bottiglie Doc: "Ma non si può andare oltre" sottolinea la Federdistribuzione "perché i margini sono già troppo erosi". Secondo il dg di Veronafiere, Giovanni Mantovani, siamo di fronte a un consumatore più consapevole: "La Gdo deve essere in grado di assecondare le nuove richieste, come quella dei vini biologici".
Nel dettaglio, i vini a denominazione (Doc, Docg e Igt) hanno venduto oltre 213 milioni di litri (formato 0,75 l) per 960 milioni di euro (-3,2% in volume e +2,2% a valore). Forte calo, invece, del brik: -9,4% in volumi soprattutto per un aumento del 20,5% dei prezzi medi. Bene il biologico con vendite a +4%, un milione di litri venduti per 5 milioni di euro. Tiene la private label in bottiglia (-0,6% e +4,8% in valore), mentre stenta ancora il bag in box: 9 milioni di litri venduti (-3,1%) per 15 milioni di euro (+8%).

a cura di Gianluca Atzeni

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