Aspettando il Mundial: l'Italia del vino vince in Brasile

13 Mag 2014, 08:51 | a cura di
Si parte dal Lambrusco per arrivare a Barolo, Brunello, o ai grandi bianchi italiani. Cosรฌ il Brasile accoglie i nostri vini evidenziando un mercato che ha ancora grandi margini di crescita, anche in vista dei prossimi eventi sportivi internazionali. Ecco l'opinione di giornalisti e importatori.

Mille persone hanno riempito i saloni dellโ€™Hotel Unique a San Paolo per accogliere i sessanta produttori italiani della settima edizione del Top Italian Wines Roadshow lo scorso 28 aprile. Lโ€™Unique รจ molto piรน di un hotel di lusso. รˆ una delle attrattive architettoniche di San Paolo, la capitale economica del Brasile: opera dellโ€™architetto Ruy Ohtake, con la sua elegante forma di vascello domina il centro della cittร , lโ€™elegante quartiere di Jardins. E da tre anni ospita gli eventi del Gambero Rosso, un appuntamento ormai classico per gli operatori del settore. โ€œรˆ una giornata importante che dedichiamo alla cultura del vino italianoโ€ ci dice Bruno Vianna, presidente dellโ€™Associaรงรฃo Brasileira de Sommeliers โ€œmolti paulisti hanno radici italiane, e il gusto del vino italiano piace sempre di piรน. Vuol dire mille vitigni, diversitร  dal resto del mondo enologico, vini che vanno benissimo con il cibo e una cultura millenaria. Ne siamo affascinatiโ€. Gli fa eco Cristiana Couto, nota giornalista enogastronomica e blogger: โ€œSi inizia con il Lambrusco, che qui รจ popolarissimo, o con un Prosecco Superiore e poi ci si appassiona ai grandi Barolo, ai Brunello di Montalcino, allโ€™Amarone e ai grandi bianchi italiani, che in Brasile sono sempre piรน popolari, a cominciare dal Pinot Grigio, con aperture sulle altre varietร . Ma รจ un percorso complesso, abbiamo bisogno di riferimenti, di materiale, e le masterclass del Gambero Rosso sono un appuntamento imperdibileโ€.

Insieme a Jorge Luckyร‚ร‚ร‚ย (vera star del giornalismo enogastronomico brasiliano) abbiamo intrattenuto sommelier e operatori in due percorsi degustazione dove sono stati raccontati ed assaggiati sessanta vini e le peculiaritร  dei terroir italiani. โ€œSiamo dinanzi ad un potenziale bacino di grandi opportunitร , ancor piรน attraenti prendendo in considerazione sia la crescita a largo raggio del Paese, sia i traini concreti dei due maggiori eventi sportivi globali: i Mondiali di calcio in dirittura di arrivo e le Olimpiadi nel 2016โ€ piegaร‚ร‚ร‚ย Gianluca Zucco, consulente per lโ€™esportazione โ€œNonostante le misure protezionistiche (accise che moltiplicano di circa 3,5 il costo a bottiglia per i vini prodotti al di fuori del Sud America; ndr)i consumi nellโ€™ultimo decennio sono esplosi, e oggi il brasiliano beve circa due litri di vino lโ€™anno. Con una grande passione per i vini vivaci. Per soddisfare questa domanda si sono organizzati i produttori locali, in particolare quelli dello stato di Rio Grande do Sul, che coprono buona parte del mercato. In questo scenario lโ€™Italia รจ il quinto paese per quantitร  e valore dellโ€™export, alle spalle di Cile, Argentina, Francia (che segmentando lo Champagne scivolerebbe al quinto posto), e Portogallo, che vanta una grande affinitร  culturale con il Brasileโ€.

Dโ€™altro canto Sao Paulo, con i suoi sei milioni di abitanti di origine italiana (su 20 dellโ€™area metropolitana) รจ uno straordinario mercato, ed รจ una delle cittร  piรน ricche del mondo, una specie di New York tropicale. Il vino italiano qui ha straordinari margini di crescita, e lโ€™obbiettivo dei 2,5 litri di consumo pro-capite annuo รจ davvero a portata di mano. Unico neo? La svalutazione del Real che รจ stata del 15% nel 2013, e ha ridotto il potere dโ€™acquisto. Non rimane che sperare nel Mundial: Forza Azzurri, allora!

a cura di Marco Sabellico

Questo articolo รจ uscito sul nostro settimanale Tre Bicchieri dell'8 maggio.
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