Appunti di degustazione. Verticale di Poggio ai Chiari, il sangiovese di Chiusi

30 Apr 2015, 08:30 | a cura di
Dal 1992 al 2007: sono le annate in degustazione per scoprire il Poggio ai Chiari, sangiovese in purezza della zona di Chiusi. Abbiamo degustato tutte le annate prodotte e questo è il nostro report.

Spiegare che si fa vino a Chiusi non è mai facile perché la zona, nonostante un glorioso passato, oggi è praticamente sconosciuta come area a vocazione vinicola. Spiegare poi che si produce un grande vino, non è affatto scontato. Almeno finché non si assaggia il Poggio ai Chiari di Fabio Cenni. Lui, medico che pur abbandonando il bisturi per le forbici da vignaiolo, ha mantenuto inalterato il rigore e l’approccio del ricercatore, sono anni che conduce una solitaria battaglia per far conoscere l’area chiusina come terra da grandi vini. E c’è riuscito. L’Igt Toscana Sangiovese Poggio ai Chiari prodotto a Colle di Santa Mustiola, nei pressi delle omonime catacombe alle quali si deve il nome dell’azienda, può competere con tutti i vicini più illustri, dal Vino Nobile di Montepulciano al Brunello di Montalcino ai migliori Orcia Doc e Chianti Docg. È stato il primo vino aziendale, nato alla fine degli anni Ottanta, quando Fabio Cenni iniziò a dedicarsi all’azienda di famiglia fondata nei primi del 1900 da suo nonno che commercializzava il vino con il marchio Chianti Scaramelli.
 

Il Poggio ai Chiari

La principale caratteristica del Poggio ai Chiari è che è ottenuto dalle sole uve sangiovese. Attualmente nei 5 ettari di vigneti aziendali hanno trovato posto 28 cloni di Sangiovese e tra questi 5 pre-filossera che risalgono al 1870, impiantati nel 2000. La densità è di 10.000 ceppi/ettaro e di un’età compresa tra i 15 e i 30 anni. I terreni sono di origine pliocenica, di fondali marini sabbiosi misti a depositi alluvionali e ad argilla, ricchi di ciottoli. Si tratta di una giacitura ideale, ben drenata, con un’esposizione nord est, situata a circa 300 metri s.l.m. Il ricorso alla sola concimazione a base di stallatico e l’impiego di rame e zolfo, assicura il mantenimento in buona salute dei vigneti. Le condizioni climatiche prevedono estati calde con forti escursioni termiche notturne influenzate dal vicino lago di Chiusi. “Credo che la natura dei terreni e il clima siano fattori imprescindibili nella produzione del mio vino” spiega Fabio Cenniai quali ho coniugato anche il rigore in vigna e in cantina, ed è per questo che il mio primo impegno è stato il recupero del materiale viticolo aziendale, riproducendo le piante migliori di Sangiovese che erano presenti nei vecchi vigneti”.

Il Poggio ai Chiari, che avuto il suo esordio con l’annata 1992, matura in barriques (dal 1998) e botti di rovere di Slavonia per un minimo di 36 sino ad un massimo 48 mesi. “Il legno” secondo Cenni “è una macchina enologica cioè uno strumento da utilizzare con un blend di legni grandi e piccoli”. La macerazione dura mediamente 40 giorni, dei quali circa 25 a cappello sommerso, mentre la fermentazione malolattica avviene spontaneamente. Successivamente l’affinamento in bottiglia è di 24 mesi. La commercializzazione avviene solo dopo 7 anni dalla vendemmia. “Una scelta che abbiamo maturato negli anni che si rifà alle tradizioni familiari che appunto prevedevano l’invecchiamento per 7 stagioni” dice Cenni. Sull’etichetta del vino campeggia una piccola riproduzione della veduta a volo d’uccello della Valdichiana disegnata da Leonardo da Vinci nel 1502. Altra particolarità, la cantina in buona parte è stata ricavata in un tomba etrusca a cui si sono aggiunti degli ampliamenti attraverso lo scavo di gallerie di collegamento nella roccia tufacea. La produzione di Poggio ai Chiari attualmente è di 18.000 bottiglie. L’azienda si avvale della consulenza dell’enologo Emiliano Falsini.

La degustazione

L’assaggio si è svolto presso l’azienda Colle di Santa Mustiola. I vini, di tutte le annate di Poggio ai Chiari, hanno dimostrato di avere un’invidiabile tenuta del colore - anche nelle primissime annate che ormai risalgono a oltre vent’anni fa - probabilmente dovuta alla presenza nei vigneti di un’ottima qualità di Colorino. Una tenuta che naturalmente riguarda anche gli altri aspetti. In tutti i casi è un vino che evolve lentamente mantenendo sempre intatto uno stile di vinificazione rigoroso basato sull’esaltazione delle caratteristiche dei differenti cloni di Sangiovese impiegati. Infatti il vigneto policlonale contribuisce in modo sostanziale ad arricchire di non solo di sfumature ma anche di pienezza il Poggio ai Chiari.

1992
Ha colore granato e naso molto vivo con ricordi di frutta rossa, foglie secche e radici di china; in bocca è vivo e molto intenso, caldo, avvolgente, con una lunga persistenza e un finale con un ritorno di marasca sotto spirito. Dimostra una straordinaria tenuta nonostante l’annata non fosse delle più favorevoli. Grande stoffa ed eleganza. Valutazione: 90/100.

1993
Ha colore granato con lievi riflessi aranciati; al naso presenta una leggera riduzione con note di straccio bagnato e sentori ematici; in bocca ha una struttura mediamente importante così come la persistenza. È un vino che dimostra un po’ di stanchezza. Valutazione: 86/100.

1994
Ha colore granato e all’olfatto il naso si svela a fatica con aromi terziari e note di cannella; in bocca ha una buona pienezza e la tannicità è ancora avvertibile, la persistenza è lunga e si affacciano ricordi di frutta rossa. Piacevole, sapido. Valutazione: 88/100.

1995
Ha colore granato con un fine sentore di funghi e di affumicato ma anche di leggera frutta rossa sotto spirito; in bocca è molto piacevole, con sentori di tabacco e di prugna secca. È un vino piacevole, lungamente persistente, sapido. Valutazione: 89/100.

1996
Ha colore rubino cupo e intenso; il naso è ampio, complesso, ben concentrato, ricco, con note prugna California secca e frutta rossa; in bocca è un vino pieno con una tannicità equilibrata, caldo di alcol, molto piacevole e persistente. Un bel vino pieno e perfettamente in forma. Valutazione: 90/100.

1997
Ha colore rubino con riflessi granati e naso molto netto, con leggeri sentori vegetali, di funghi e foglie secche ma anche frutta rossa; in bocca è vino pieno, piacevole, con una tannicità ancora presente, di buona intensità. È elegante e persistente con una finale di frutta rossa. Valutazione: 91/100.

1998
Ha colore rubino con lievi riflessi granati; ha un bel naso ampio e complesso con sentori leggermente evoluti ma corretti in cui si avverte il cuoio e la cannella; in bocca è equilibrato, piacevole, elegante, lungamente persistente. Valutazione: 89/100.

1999
Ha colore rubino intenso con riflessi granati; naso complesso con cuoio, tabacco scuro e foglie secche; in bocca ha una bella struttura. È un vino piacevole, morbido, con un tannino vellutato, lungo e persistente e un finale con retrogusto di frutta rossa sotto spirito. Valutazione: 91/100.

2000
Ha colore rubino pieno con un olfatto integro, leggermente speziato e lievi funghi secchi; in bocca ha una eccellente piacevolezza, è morbido, caldo, strutturato, con sentori di china, quasi rabarbaro, lungamente persistente con un ritorno di frutta rossa sotto spirito. Valutazione: 90/100.

2001
Ha colore rubino netto e naso pulito e fruttato, con sentori intensi di frutta rossa e di tabacco; in bocca è pieno, caldo, strutturato, piacevole, con un tannino equilibrato e di ottima persistenza. Bel vino da lungo ed interessante invecchiamento. Valutazione: 91/100.

2002
Ha colore rubino intenso e naso di buona intensità e freschezza, con frutta rossa in evidenza; in bocca è equilibrato, piacevole, persistente, pur non avendo la prestanza dei precedenti. Finale con il fruttato che ritorna. Valutazione: 88/100.

2003
Ha colore rubino con riflessi lievemente granati; il naso speziato con tabacco scuro e frutta rossa sotto spirito; in bocca pieno, intenso e ha un finale abbastanza lungo con una tannicità che si fa sentire. Valutazione: 88/100.

2004
Ha colore rubino netto con riflessi granati; bel naso con punte di frutta rossa e anche spezie; in bocca è cremoso/liquirizioso, piacevole. Ha buona acidità e tannicità ed è lungamente persistente. Valutazione: 89/100.

2005
Ha colore rubino netto; naso intenso e ampio con persistenti e piacevoli note di frutta rossa, in bocca è pieno, caldo, lungamente persistente. Ottima beva. Valutazione: 90/100.

2006
Ha colore rubino netto con naso molto ricco, fruttato, speziato, intenso e persistente; in bocca ha una struttura piena e speziata con una tannicità equilibrata e morbida. Lungamente persistente con buon ritorno di fruttato. Valutazione: 92/100.

2007
Ha colore rubino netto e profondo; il naso è ampio e intenso, con elementi speziati e fruttati molto fini; in bocca ha una grande piacevolezza grazie anche ai toni speziati, al tannino equilibrato, e alla lunga persistenza con un piacevole ritorno di frutta rossa sotto spirito. Valutazione: 90/100.

Az. Agr. Colle Santa Mustiola | Chiusi (SI) | via delle Torri, 86/a | tel. 0578.20525 | www.poggioaichiari.it/

a cura di Andrea Gabbrielli

I giudizi espressi in questo articolo non sono quelli della guida Vini d'Italia del Gambero Rosso

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