Renato Ratti nasce a Villafalletto in provincia di Cuneo nel 1934 da una famiglia di medici e veterinari. Dopo essersi diplomato presso la Scuola Enologica di Alba ha subito iniziato a lavorare alla realizzazione di vermouth e spumanti per la Cinzano in Brasile. Tornato in Piemonte si stabilisce a La Morra dove, nelle cantine dell’attuale Abbazia dell’Annunziata, comincia a lavorare al concetto di “cru”. Frutti del suo lavoro sono testimoniati dalla “Carta del Barolo” e dalla prima “Carta delle Annate” della storia datata 1968. Nel 1971 sviluppa nuove tecniche di vinificazione e affinamento grazie alla collaborazione con il nipote Massimo Martinelli. Nel 1976 è chiamato alla direzione del Consorzio dell’Asti Spumante, ruolo che ha mantenuto per 12 anni fino alla morte sopraggiunta nel 1988.
Enologo, scrittore, storico, Renato Ratti è stato tra i primi a promuovere i vini piemontesi e italiani all’estero, in Europa cosi come in Asia e America.
Organizzato e promosso dalla famiglia Ratti e dal Consorzio per la Tutela dell’Asti, il 10 settembre presso il Castello di Mango, in provincia di Cuneo, si è svolto l’incontro “Renato Ratti – dal Barolo all’Asti senza confini”. L’appuntamento si è aperto con la proiezione del film documentario “RENATO RATTI, l’innovatore del Barolo” dei registi Tiziano Gaia e Fabio Muncari seguito poi da un dialogo tra Massimo Martinelli, Piercarlo Grimaldi, Angelo Gaja e Renzo Balbo con la moderazione del giornalista Sergio Miravalle.
E' stata infine presentata una riedizione del volume sull’Asti docg scritto proprio da Renato Ratti nel 1985. In questa ristampa sono stati apportati alcuni aggiornamenti degli ultimi 36 anni, con tabelle comparative che confrontano le superfici dell’epoca con quelle attuali, il numero di aziende viticole e l’andamento dei mercati.
A cura di Alessandro Tacconelli
