Oli d’Italia. Identità e tappi anti-rabbocco

6 Giu 2012, 19:03 | a cura di


"Se qualcuno avrà sradicato o abbattuto un olivo, sia di proprietà dello Stato sia di proprietà privata sarà portato in giudizio e se riconosciuto colpevole verrà condannato a morte”. 


Così, circa trecentocinquanta anni prima dell’avvento di Cristo, Aristotele, nella Costituzione degli Ateniesi, tracciava i parametri per la preservazione di una pianta che, data la severità della pena, doveva essere molto ben considerata.

E oggi? Alla Città del gusto di Roma abbiamo festeggiato i migliori Oli d’Italia. Un evento che ha portato a Roma 30 tra le migliori aziende produttrici selezionate dalla guida a incontrare operatori dell’enogastronomia, critici, giornalisti e appassionati foodies. Un modo, divertente, di mettere in evidenza come – non solo per il vino – quando il produttore ci mette la faccia la qualità è decisamente più alta. Oggi, a differenza dai tempi di Aristotele, la consapevolezza dell’importanza dell’extravergine è più diffusa, più profonda tra tutti i cittadini. Ma la guardia deve restare sempre alta. Perché se l’olio è un grande prodotto, è anche vero che è un prodotto molto delicato: poche cure, ma fondamentali, sia nel produrlo che per conservarlo.

Questo il tema del convegno che ha aperto la festa al Teatro della cucina: come salvaguardare l’identità e la qualità dell’olio in bottiglia. A partire dal vetro scuro e dai tappi anti rabbocco, in cui sia impossibile ricolmare una bottiglia etichettata. Nel dibattito, reso possibile anche dalla volontà di Guala Closures – azienda leader nella produzione dei tappi anti rabbocco – Emilio Gatto, direttore generale del Mipaaf e responsabile della prevenzione e repressione frodi – ha raccontato cosa fanno gli 007 anti frode e quanto puntano ancora a fare in un mondo dove la contraffazione e la sofisticazione ancora pesano molto. 

Massimo Gargano, presidente Unaprol, ha spiegato l’importanza del metterci la faccia, ovvero il legame tra olio extravergine-produttore- territorio, un unicum che deve essere garantito e tutelato in ogni modo.

Loriana Abbruzzetti ha anticipato una notizia, importante per l’olio: 9 aziende del Lazio si sono unite insieme per portare avanti una campagna di sensibilizzazione verso i ristoratori e verso i commercianti proprio sulla qualità dell’extravergine, a partire dal tappo anti rabbocco, l’unica vera garanzia, soprattutto nei ristoranti, che in quella bottiglia ci sia davvero quell’olio.

Giulio Scatolini ha guidato la platea del teatro in una degustazione di tre oli extravergine, tutti premiati con 3 Foglie dal Gambero, tutti con il tappo anti rabbocco. E Gabriele Lusignani, per Guala, ha parlato di come sia importante l’uso di tappi anti rabbocco e di come i produttori in primis siano tutelati da quelle chiusure.   

Per avere la certezza che nella bottiglia ci sia proprio quel prodotto indicato in etichetta è fondamentale che abbia una chiusura “antiadulterazione”. Questo spiega la decisione di assegnare una menzione speciale per le bottiglie di vetro scuro e munite del “tappo anti rabbocco”. Così, prima di andare a degustare, una proposta è saltata fuori: invece di obbligare a utilizzare bottigline o bottigliette, l’unica vera cosa da prescrivere per legge è proprio il tappo anti rabbocco. Garanzia appunto dell’identità di quell’olio.

Saverio De Luca

06/06/2012

oli d'italia 2012

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