Valerio Berruti inaugura un nuovo progetto artistico per Ceretto. L'arte contemporanea entra nelle vigne della storica cantina delle Langhe

23 Lug 2013, 17:30 | a cura di
Pannelli di metallo, vetrate e cancellate in acciaio corten: l'artista Valerio Berruti firma la prima personale per le Aziende Vitivinicole Ceretto. Ecco il percorso dell'azienda negli anni, fino all'attuale progetto inaugurato con l'artista albese.

Hanno cominciato negli Anni Ottanta, vestendo di un’elegante etichetta d’autore il loro leggendario Blangé, Langhe Arneis vinificato in purezza che rappresenta da solo il 12% delle bottiglie di questa varietà prodotte in Piemonte. Dai tempi di quella storica collaborazione con il designer Silvio Coppola ad oggi il rapporto con l’arte è stato alimentato ed è cresciuto, fino a fare dei Ceretto, storici vignaioli delle Langhe, moderni ed entusiasti mecenati; attenti e curiosi indagatori della scena contemporanea.
Centosessanta ettari di vigneti divisi tra Bassa Langa e Roero, un fatturato che si aggira attorno ai quindici milioni di euro l’anno; l’attività considerata, in origine, pioneristica nel campo di un export che oggi vede partire per l’estero circa il 40% della produzione: Ceretto è un simbolo di questa parte di territorio. Al segno impresso nel campo imprenditoriale si aggiunge quello lasciato sul paesaggio: non solo in forma di puri e semplici filari, ma di interventi che hanno saputo – e sanno tutt’ora – legare la collina ai grandi protagonisti dell’arte. Hanno chiesto un pagamento in natura, ottenendo il vitalizio reversibile di una bottiglia di Barolo CRU alla settimana Sol LeWitt e David Tramlett, protagonisti nei primi Anni Zero del restauro della piccola cappella nel vigneto delle Brunate, diventata attrazione di livello internazionale; ospiti per periodi di felice residenza creativa sono stati nel corso degli anni i vari Anselm Kiefer e Kiki Smith, Robert Indiana e Francesco Clemente. Oggi è un albese doc a proseguire il discorso: Valerio Berruti firma la prima delle personali che, da quest’anno e con cadenza biennale, l’azienda ospita nei propri possedimenti di Castiglione Falletto. Quattro i pannelli in metallo realizzati ad hoc, stele poste tra i filari a segnare idealmente i punti cardinali; otto quelli allestiti nel “Cubo”, eccentrica sala espositiva completamente vetrata che domina i declivi pettinati a barolo. Nella cantina di affinamento trovano posto i bozzetti e i disegni che hanno portato alla creazione del recente “Ovunque proteggimi”, il progetto di cancellate in acciaio corten che Berruti ha consegnato ai Ceretto nello scorso autunno. 

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