A Londra si mangia spagnolo. Con Elena Arzak e non solo

18 Feb 2014, 16:30 | a cura di
Nel campo neutro di Londra le grandi cucine si fronteggiano a suon di super ristoranti e bistrot. Italia e Francia da sempre la fanno da padroni, ma da qualche tempo la Spagna è salita sul podio. Il colpaccio però è arrivato con l'apertura di Ametsa with Arzak Instruction, progetto britannico della basca Elena Arzak.

Nel derby Italia-Spagna sul campo neutro di Londra – neutro, sì, ma che più internazionale non si può – l’ultimo colpo è dei cugini simpatici. Quelli antipatici (ce lo passate?) restano da queste parti i più amati dai ricchi gourmet perché possono schierare miti come il The Dorchester di Alain Ducasse (unico tre stelle Michelin in città insieme al ristorante di Gordon Ramsay a Chelsea) e il Gavroche di Michel Roux oltre a parecchi altri locali eccellenti – in discesa peraltro - come l’Atelier di Joel Robuchon. E in ogni caso, soprattutto nell’hotellerie, decenni e decenni di scuola transalpina non si possono cancellare in pochi anni di nuova cucina spagnola e italiana. Detto questo, la prima sta aumentando il favore dei londinesi che avevano già eletto star Josè Pizarro, giunto da Madrid nel ’97, e che dopo varie esperienze gestisce in proprio due locali: Josè, tapas e sherry bar, e il ristorante Pizarro nella stessa via. Le partecipazioni a programmi televisivi hanno fatto il resto. Altri due posti ben frequentati sono Barrafina che è famoso per i frutti di mare ed El Pirata de Tapas che attira i clienti chic di Notthing Hill con l’ambiente fashion e i piatti più spagnoleggianti che spagnoli. Non manca una piccola ma intelligente catena, tutta impostata sullo spanish food quale Brindisa con locali di varia tipologia a Shoreditch, South Kensington, London Bridge, Soho.

Ed eccoci all’ultimo colpo di cui si diceva in apertura: il nuovo punto di riferimento per i gourmet si chiamaAmetsa with Arzak Instruction. Il nome spiega tutto, se vogliamo: il “sogno (ametsa in lingua basca) con le istruzioni di Arzak”. Il progetto è nato dalla collaborazione tra Elena Arzak (Best Female Chef nel 2012 secondo la classifica dei Fifty Best), il padre Juan Mari e un trio di bravi professionisti quali Mikel Sorazy, Igor Zalakin eXabier Gutierrez: a sei mesi dall’apertura, il primo ristorante internazionale della famiglia ha conquistato la stella Michelin, mai successo per un locale spagnolo fuori dai confini patri. Ametsa ha trovato rifugio nel The Halkin by Como, boutique hotel tra i migliori. Al di là dei tanti riconoscimenti, difficile trovare – nel cuore di Belgravia, precisamente in Halkin Street 5/6 - un albergo così accogliente e “caldo”: solo 41 camere in stile asiatico e un servizio “mediterraneo” grazie anche al fatto che buona parte del personale è spagnolo o italo-inglese. Il ristorante – guidato benissimo da Josè Gonzalez Godoy e con Sergi Sanz come executive head chef - si trova a pian terreno: luminoso, sobrio ed elegante nel design. Menu che esprime al massimo la validità della cucina basca contemporanea, a partire dalle tapas servite al tavolo – gioiellini per forma, colore e sapore – per proseguire con entrantes quali il Bogavante con Aceite Blanco (un trancetto di aragosta all’aceto bianco: semplice ma clamoroso) o il Flor de Huevo con Migas y Chistorra (uovo con briciole e salsiccia). La chistorra come il chorizo entrano non di rado a dare il tocco di grinta alle cucina di Ametsa, basata su carni e pesci di qualità super (“Era il solo problema iniziale, lo abbiamo risolto con grandi fornitori locali che ci procurano quanto non ha senso fare arrivare dai Paesi Baschi” spiega Godoy) come testimoniano piatti come il Cordero con Cerveza e l’Atun asado con Mojo negro. Chi blatera di cotture nella birra e interpretazioni del tonno probabilmente dovrebbe inginocchiarsi e riflettere davanti a questi due piatti, in apparenza facilissimi. Il piacere del contrasto anima i duepostres migliori: Leche tostada con Helato de Pina Asada e Chocolate ahumado con Helado de Haba Tonka. Tempistica delle portate e servizio – all’insegna di una professionalità informale – sono di livello superiore. In definitiva, un’esperienza notevole che conviene vivere seguendo il Tasting Menu da 145 sterline con cinque bicchieri in abbinamento, anche perché la bravissima sommelier – passata anche a Firenze per Enoteca Pinchiorri - sa pescare dalla cantina i migliori vini spagnoli, spesso introvabili da noi. Sempre a proposito di “cugini”, si attende con interesse l’apertura del nuovo locale di Nuno Mendes, il miglior chef portoghese: a fine febbraio, chiuderà il quotatissimo Viajante – bistrot compreso - per trasferirsi nel nuovissimo Chiltern Street Hotel, a Marylebone. Tra poco, per assaggiare la sua grande cucina basterà quindi passeggiare per Westminster e non spingersi più ne profondo East End.

Josè | Gran Bretagna | Londra | 104, Bermondsey Street | tel. +44.20.74034902 | www.josepizarro.com/restaurants/jose/
Pizarro | Gran Bretagna | Londra | 194, Bermondsey Street |tel. +44.20.73789455 | www.josepizarro.com/restaurants/pizarro/
Barrafina | Gran Bretagna | Londra | 54, Frith Street | tel. +44.20.78138016 | www.barrafina.co.uk
El Pirata de Tapas | Gran Bretagna | Londra | 115, Westbourne Grove | tel. +44.20.77275000 | www.elpiratadetapas.co.uk/
Ametsa with Arzak Instruction | Gran Bretagna | Londra | The Halkin by Como | 5/6, Halkin Street | tel. +44.20.73331234 | http://www.comohotels.com/thehalkin/dining/ametsa

a cura di Maurizio Bertera

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