Report Rural Festival. Biodiversità in mostra da Mauro Ziveri

16 Set 2014, 12:00 | a cura di
Due giorni per festeggiare il patrimonio rurale del Parmense e della provincia di Reggio Emilia. Due giorni per scoprire razze animali e specie vegetali caratteristiche della zona. Cosa c'era al Rural Festival? Ve lo raccontiamo qui.

È una corsa contro il tempo e le cattive consuetudini quella che ha come traguardo la tutela della biodiversità. Una marcia che necessita di momenti di riflessione in cui condensare il repertorio di razze animali e specie vegetali salvate dall'oblio. Nascono così appuntamenti che ci restituiscono l'antologia di un patrimonio che rischiava di scomparire e che, grazie all'impegno di molti, sta faticosamente tornando in primo piano. Immagini di un mondo agricolo ricco e diversificato, capace di raccontare il territorio e la sua storia. Ne abbiamo fatto esperienza al Rural Festival sulle colline di Parma, mostra-mercato organizzata nella sua fattoria da Mauro Ziveri, nome di spicco della produzione agricola e salumiera parmigiana che della biodiversità rurale ha fatto la sua bandiera. Ziveri ha riunito, nella riserva naturale del Parco Barboj di Rivalta a Lesignano de' Bagni, aziende custodi di antiche razze animali e varietà vegetali del Parmense e della provincia di Reggio Emilia. L'occasione per una festa di fine estate, nel primo fine settimana di settembre, in cui mettere in mostra i frutti del lavoro di salvaguardia del patrimonio agroalimentare.

Come è stato sottolineato nel corso di una conferenza stampa informale che si è tenuta alla presenza di allevatori, contadini e produttori locali e di giornalisti del settore, la “valorizzazione della biodiversità passa attraverso la trasformazione in prodotti e in piatti per far capire il loro valore nutrizionale e organolettico”. E garantirne la sopravvivenza in termini economici. La missione dell'evento è quella di far vivere con tutti i sensi l'antico mondo rurale del territorio, facendo conoscere in modo diretto, attraverso la vista e l'assaggio dei prodotti trasformati, i cereali, gli ortaggi e la frutta dimenticati e in via d'estinzione, gli animali di razze antiche di uno dei più ricchi comprensori dell'agro-alimentare italiano.
Un'incredibile raccolta di prodotti locali.

In una cornice naturale protetta fatta di colline verdi, calanchi, boschi di querce e vulcanelli di fango, accanto a filari di uve storiche, a piante di mele antiche e fico brogiotto e dottato sono stati allestiti ampi recinti con l'arca di Noè parmense: il tacchino di Parma e Piacenza, la gallina romagnola dalla livrea sale e pepe e dalle uova bianche, il cavallo bardigiano, la pecora cornigliese, la vacca garfagnina, i maiali neri.
Un padiglione era interamente dedicato al pomario e all'orto antico parmense. Allestito in collaborazione con il Podere Stuard (azienda agraria sperimentale a San Pancrazio) e con Enzo Melegari (responsabile di un progetto di recupero e valorizzazione della frutta antica promosso dall'ITAS, Istituto Tecnico Agrario Statale Fabio Bocchialini di Parma) ospitava decine di varietà di pomodoro, piramidi di zucche violina e cappello del prete, cassette di pera nobile, mele rosa musona e prugne zucchella di Lentigione, ceste di cipolla borettana e patate quarantina, cabannese e cannellina, grappoli di uva fortana e termarina.La susina zucchella, la mela pòm salàm, il pomodoro riccio di Parma e i fichi verdini sono stati proposti in versione sottozero dalla gelateria Ciaccio di Parma.
Sotto il portico della struttura centrale della fattoria di Ziveri gli stand di aziende locali hanno fatto assaggiare i prodotti derivati dalle biodiversità vegetali e animali locali. Accanto a quello dei padroni di casa, dove veniva tagliato a mano il prosciutto crudo di suino nero ottenuto dai propri maiali rustici allevati bradi non lontano dalla fattoria, il caseificio Irisha messo in mostra il parmigiano reggiano, i formaggi freschi e i latticini ottenuti dal pregiato latte di bruna alpina, e il Pioniere, un esclusivo grana realizzato con latte intero della munta mattutina lavorato a temperatura ambiente.
L'azienda Montebaducco - ristoro, camere e allevamento di 800 asini romagnoli nelle Terre Matildiche - ha presentato dolci e cosmetici a base di latte di asina, ideale per chi soffre di intolleranze al latte vaccino (e con le carni producesalami e mortadelle). C'erano i vini di uve antiche delle aziende vitivinicole La Madonnina (da termarina), Bergamaschi (da fortana) ed Elena (da malvasia odorosissima). Claudio Grossi, agricoltore custode di grani e orzi antichi, ha fatto assaggiare il pane e il dolce kâlì di grano del miracolo e una squisita torta al cioccolato con farina e caffè diorzo leonessa, Paolo Sassi le zucche violina e cappello di prete cotte al forno, la Confraternita del Tortél Dóls di Colorno il dolce che la tradizione popolare vuole legato alla duchessa Maria Luigia d'Austria, un tortello dal ripieno agrodolce fatti con frutti antichi parmigiani: pere nobili e cocomero bianco (o zucca da mostarda), oltre a mele cotogne. Poi le matasse e le creazioni di lana di pecora cornigliese (ottima anche da carne), filata e colorata con tinte naturali vegetali da Carla Campanini dell'azienda Le Viole, i dolci e i maltagliati fatti con le uova di galline romagnole dell'azienda biologica Podere Cristina, il pane e le focacce di frumento gentilrosso bio di Case Gatti, la torta preparata con le patate tradizionali italiane ed europee dell'azienda Ortigiani, l'Associazione per la valorizzazione della prugna zucchella di Lentigione, trasformata in dolci e conserve. A completare il quadro la mostra di trebbie e trattori d'epoca Landini, con diverse annate storiche.
Il Rural Festival ha chiuso con 9.000 presenze, un'affluenza di cui essere soddisfatti, soprattutto per essere una prima edizione, e già si sta pensando all'edizione 2015. “La sfida della biodiversità è ampliare le varietà e le razze ma soprattutto mantenere la qualità”ha spiegatoMauro Ziveri. Ma conoscendo il rigore, la passione e l'etica di questo signore dalla pelle chiara e gli occhi azzurri in questo caso non si corrono rischi.

Rural Festival | Lesignano de' Bagni (PR) | Parco Barboj di Rivalta | tel. 342.9128266 | www.rural.it

Azienda Agraria Sperimentale Emporio Podere Stuard | San Pancrazio (PR) | s.da Madonna dell'Aiuto, 7a | tel. 0521.671569 | www.stuard.it
Azienda biologica Elena di Gianmaria Cunial | Traversetolo (PR) | via Valtermina, 52a | tel. 0521.342297 – 348.2891900 | www.aziendaelena.com
Cantine Bergamaschi | Busseto (PR) | loc. Samboseto, 100 | tel. 0524.90132 | www.fortanadeltaro.it
Case Gatti | Salsomaggiore (PR) | via I Maggio, 2 | tel. 0524.571175 – 338.5855217
Ciacco Gelato senz'altro| Parma |v.le Mentana, 91a | tel. 0521.570208| www.ciaccogelato.it
Claudio Grossi | Lesignano de' Bagni (PR) | loc. Santa Maria del Piano via Piantone, 6 | tel. 338.9224734
Confraternita del Tortél Dóls | Colorno (PR) | via M.L. King, 1 | tel. 052.1313300 – 329.6021105 | www.torteldols.it
Iris| Lesignano de' Bagni (PR) | loc. Rivalta via Torchio, 3| tel.0521.863653 – 348.7908677| www.agricolairis.it
La Madonnina | Torrechiara (PR) | s.da Pilastro, 29 | tel. 339.7785800 | www.la-madonnina.it
Montebaducco | Quattro Castella (RE) | loc. Salvarano via M.M. Boiardo, 28 | tel. 0522.886137 – 0522.886375 | www.montebaducco.it
Ortigiani | Bedonia (PR) | loc. Ilica, 45 | tel. 347.5829726 – 333.1855362 | www.cenoce.it
Paolo Sassi | Traversetolo (PR) | via Pedemontana per Bannone, 128| tel. 0521.844315| www.sassigarden.it
Podere Cristina | Lesignano de' Bagni (PR) | via Monchio di Mulazzano, 4 | tel. 0521.852741 – 349.1592798 | www.poderecristina.it
Rosa dell’Angelo - Sagem | Traversetolo (PR) | via Parma, 6| tel. 0521.844100| www.rosaangelo.it

a cura di Mara Nocilla

foto Lucio Rossi RCR

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