Qatar a Expo 2015. I contenuti del padiglione

8 Ott 2015, 14:00 | a cura di

Uno dei paesi più in difficoltà per il settore agricolo e uno dei più ricchi del mondo. Ecco come il Qatar sta lavorando per garantire uno sviluppo agricolo sostenibile.


 

Concept: Seminare sostenibilità, soluzioni innovative per un cibo sostenibile

È nel deserto che il Qatar affronta la sfida per un'agricoltura sostenibile. La desalinizzazione dell'acqua del mare è il caposaldo dell'approvvigionamento idrico, mentre quello alimentare della nazione si basa sulle importazioni da altri paesi, che sfiorano il 90%. Ma a Expo 2015 il Qatar vuole dimostrare di saper ottenere, anche da un territorio ostico come il suo, del cibo sano e sicuro. Considerato il paese più ricco al mondo, il Qatar oggi è pronto a investire in progetti agricoli all'avanguardia. L'obiettivo è sviluppare le coltivazioni attraverso soluzioni e modelli produttivi studiati per adattarsi specificatamente al suo territorio e al suo clima. Le innovazioni, però, non riguardano solo l'agricoltura ma più in generale lo stile di vita del paese; fra queste, un hub portuale punto a sviluppare i trasporti in modo più efficiente e ottimizzare le tempistiche dei trasferimenti. Inoltre all'interno del padiglione sono illustrati anche i piani per la sicurezza alimentare e i progetti di ricerca sulle coltivazioni tradizionali.

Il padiglione: innovazione nella tradizione

Un futuro alimentare promettente è ciò che il Qatar vuole mostrare ai visitatori di Expo, una prospettiva basata sulle moderne tecnologie, che però non dimentica gli insegnamenti lasciati dal passato. L'avvenire del paese è illustrato all'interno di una struttura che si ispira a un jefer, il tradizionale cesto qatariota. Il cesto veniva utilizzato in passato per conservare il cibo e rappresenta simbolicamente il commercio del paese, così come era tradizionalmente, e l'antica usanza del baratto. Il design interno richiama il suk, tradizionale mercato arabo, attraverso percorsi a spirale alla scoperta delle merci locali. Il padiglione, realizzato con materiali e tecnologie innovative, si estende su una superficie di 2450 metri quadrati, e ospita sul tetto un giardino, mentre la facciata esterna è caratterizzata da fessure che richiamano quelle tipiche dell’architettura islamica classica.

Percorso espositivo

Entrando nel padiglione si viene accolti in una sala con una grande tavola interattiva su cui sono mostrati tutti i prodotti tipici e la loro preparazione. La tavola mostra i piatti della tradizione più antica fino ad arrivare a quelli moderni che caratterizzano la gastronomia qatariota. Nella prima parte si trovano i cesti jefeer e gli otri, recipienti in cui veniva trasportato il latte, successivamente trasformato in yogurt. Sempre in questa sezione, viene illustrato il Qatar National Food Security Program (QNFSP), il piano nazionale di sicurezza alimentare, che comprende la desalinizzazione, il sistema idroponico – che permette di coltivare le piante fuori dal suolo - lo sfruttamento dell'umidità dell'aria per produrre acqua e l'utilizzo di microalghe per l'acquacoltura. Un'altra iniziativa presentata all'interno del padiglione è Filaha, un progetto voluto dal governo del Qatar per mettere in rete i testi antichi sull'agricoltura tradizionale come base di studio per il futuro agricolo del paese. Nella seconda parte del padiglione si può vedere, invece, la storia della nazione proiettata su un'installazione a forma di albero di palma.

Al pian terreno è possibile vedere gli artigiani impegnati nella realizzazione di cesti e modellini di imbarcazioni tradizionali, mentre le donne possono approfittare per farsi fare decorazioni in henné su mani e braccia. E poi ci sono i sapori e i profumi, che sono quelli del suk tradizionale, ricco di spezie ed erbe aromatiche. Al punto ristoro, i percorsi di degustazione sono due: uno caldo a base di pollo e purea di grano, mashkhool di agnello – una sorta di spezzatino – con riso basmati, e Kushait, il piatto a base di pesce spada speziato accompagnato anch'esso da riso basmati; l'altro menu è quello freddo che comprende falafel – le tradizionali polpettine di ceci – tabbouleh con burghul (a base di frumento integrale e grano duro germogliato) con limone e olio d'oliva, e le samosa, tipiche della cucina asiatica centro meridionale simili a panzerotti ripieni di verdure e spezie.

www.expo2015.org/it/partecipanti/paesi/qatar

 

a cura di Michela Becchi

 

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