Comunicare la ristorazione: ruoli, linguaggi e responsabilità di critica e giornalismo

9 Nov 2016, 13:32 | a cura di

A Gourmet Expoforum, la grande manifestazione b2b torinese, domenica 13 novembre dalle 10 alle 14 un incontro tra professionisti (critici e giornalisti) per fare un po' di chiarezza tra dinamiche e problematicità di un settore saturo e ancora poco regolamentato

Prenotati a La comunicazione enogastronomica: dove finisce la critica e dove inizia il giornalismo domenica 13 novembre dalle 10.00 

 

I diversi spettatori del grande teatro gastronomico

Andare al ristorante, pagare il conto, redigere una scheda, estrapolarne una valutazione secondo un determinato parametro, offrire un resoconto globale e fornire un servizio chiaro e pragmatico: è la procedura standard del critico, sorta di cliente “esperto” arruolato per testare sul campo cucina, servizio, cantina e annessi e connessi, e riportare le impressioni in un format più o meno schematico e riconoscibile. Intervistare uno chef, assistere alla fattura di un piatto, riportare la cronaca di un congresso o l'inaugurazione di una nuova insegna, stimolare la riflessione su una tendenza legata al cibo: questo è, in estrema semplificazione, il lavoro concreto del giornalista.

E poi ci sono gli uffici stampa, i responsabili della comunicazione di un determinato esercizio quando non di un singolo chef, le agenzie che si occupano di confezionare strategie imprenditoriali e di marketing, il folto popolo di food blogger - secondo i dati diffusi da Social Index attualmente sono 380 coloro che hanno fatto del proprio diario di viaggio on line una professione, macinando contenuti su Twitter, Facebook, Instagram, Google Plus e generando un valore economico di quasi 3 milioni di euro - i portali d'informazione agroalimentare, le riviste. E il mondo a sé stante delle guide, quelle cartacee redatte dai succitati critici “esperti” e quelle on line confezionate “dal basso” ossia dagli utenti stessi. Pensiamo ai milioni di visitatori giornalieri di Tripadvisor, che sono emblema della “fame” di informazione rapida e immediata di chi viaggia e mangia fuori.

Una Babele in piena regola, dove il bombardamento senza tregua di dati e interazioni diviene un flusso spesso confuso e contraddittorio. Siamo sicuri che all'utente finale, bersagliato da input di ogni genere e fonte, arrivi chiara la distinzione di mezzi e scopi tra una cartella promozionale e una recensione, tra una scheda critica e il report di una giornata in cucina con uno chef?

L'editoria enogastronomica

Poi c'è l'editoria enogastronomica. Che è un mondo a sé, sorto anche come appendice del giornalismo puro (basti pensare alla storia di Gambero Rosso, che viene alla luce trent’anni fa come inserto di otto pagine del Manifesto grazie a Stefano Bonilli, giornalista a sua volta) e cresciuta in maniera esponenziale nell’ultimo lustro, su ogni piattaforma, da quella cartacea al web, per non parlare della televisione, dove i palinsesti, quasi su ogni rete, contemplano quotidianamente un contenitore incentrato su cuochi e ricette. Di pari passo si è evoluto il sistema didattico volto a creare una professionalità riconosciuta e riconoscibile in grado di generare contenuti efficaci e affidabili. Ma i confini tra i differenti ruoli e le fisiologiche sovrapposizioni (giornalisti che sono pure critici, per esempio) talvolta si perdono in un'indefinizione che corre il rischio di viziare la comunicazione. A scapito dell'informazione corretta e della costruzione di una “consapevolezza” diffusa relativa a un mondo che nell'immaginario comune è ancora molto (troppo?) legato al concetto di “bene di lusso”. Laddove invece l'agroalimentare e la ristorazione hanno a che fare con l'economia, la nutrizione, il tessuto socioculturale del Paese, la biodiversità, la tecnologia, l'esportazione del Made in Italy e molto altro ancora. E così la stragrande maggioranza del pubblico “medio” conosce l'Antonino Cannavacciuolo protagonista di Cucine da incubo e giudice della quinta stagione di MasterChef Italia ma ignora l'esistenza di Villa Crespi, il suo ristorante a Orta San Giulio. E, non molti anni fa, in tanti disquisivano sulla cucina molecolare e sul Bollito non bollito di Massimo Bottura sulla scia dello “scoop” di Striscia la Notizia senza conoscerne nient'altro che il nome.

Facciamo il punto durante Gourmet Expoforum

Ne parliamo a Gourmet Expoforum, durante le quattro ore di seminario/tavola rotonda che cercherà di sviscerare tutte le tematiche e le problematiche intorno alla comunicazione di settore: la storia comune di critica e giornalismo, la definizione del “servizio”, il contatto con gli addetti ai lavori (chef e operatori di settore), la spartizione dei ruoli e della professionalità richiesta per ognuno, i linguaggi differenti, i mezzi, la deontologia nei confronti dei ristoratori e in quelli degli utenti finali, la responsabilità sociale. L'appuntamento è diviso in due parti. Nella prima, incentrata su storia ed evoluzione della critica pura e sui diversi modi di raccontare un'esperienza (dalla degustazione di un salume a una cena in un ristorante passando per la provocazione sul web), interverranno Massimo Bernardi (fondatore di Dissapore), Piera Genta (giornalista, sommelier professionista e degustatore Onav), Andrea Cuomo (giornalista de Il giornale e collaboratore delle guide Identità Golose e Ristoranti d'Italia di Gambero Rosso), Mara Nocilla (giornalista di Gambero Rosso e curatrice della guida Grandi Salumi di Gambero Rosso), Giancarlo Perrotta (curatore della guida Ristoranti d'Italia di Gambero Rosso), Enzo Vizzari (curatore della guida Ristoranti dell'Espresso). Nella seconda, il cui focus sarà su prospettive e versatilità della nuova generazione di giornalisti e critici, si ragionerà con Federico De Cesare Viola (giornalista enogastronomico di Repubblica, Il Sole 24 Ore e l'Uomo Vogue, Direttore della Scuola Master Ied Roma e docente presso Gambero Rosso, Iulm e Business School del Sole 24 Ore ), Massimiliano Tonelli (responsabile contenuti digitali di Gambero Rosso) e Valerio Massimo Visintin (critico gastronomico e giornalista de Il Corriere della Sera).

 

a cura di Valentina Marino

 

Gourmet 2016 | Torino | Lingotto Fiere, padiglioni 2 e 3 | dal 13 al 15 novembre | Tutte le informazioni per partecipare sono disponibili sul sito www.gourmetforum.it

 

 

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