Mangiare in montagna: Madonna di Campiglio e la Val Rendena

9 Dic 2016, 12:30 | a cura di

Chiamata la perla delle Dolomiti, Madonna di Campiglio splende grazie al turismo e allo sport. Immersa nella natura incontaminata, offre attività e attrattive d’inverno, grazie ai suoi 60 chilometri di piste, ma è un buon approdo anche d’estate. Per la rubrica mangiare in montagna oggi vi raccontiamo Madonna di Campiglio.

Nel cuore della Val Rendena, nel Trentino Alto Adige, c'è una località che ha fatto del turismo e dello sport le leve principali del suo successo. A Madonna di Campiglio, frazione di Pinzolo, il primo albergo “per amanti della montagna” risale al 1800, quando ancora non esisteva il concetto di turismo. Una perla incastonata tra le Dolomiti di Brenta e i ghiacciai dell'Adamello e della Presanella che rapirà chiunque la visiti, sia d’estate che d’inverno. Oggi vi raccontiamo la Madonna di Campiglio gourmet, con i migliori indirizzi dalle nostre guide per bere, mangiare e prendere un buon caffè.

 

La storia di Madonna di Campiglio e Pinzolo

A 1550 metri sul livello del mare, Madonna di Campiglio, frazione del comune di Pinzolo nell’Alta Val Rendena, è fra le mete più frequentate dagli amanti della neve e degli sport invernali. Popolatissima d’inverno con i suoi 60 chilometri di piste, anche d’estate questo centro di poco più di mille abitanti offre tanto dal punto di vista naturalistico e artistico. Per non parlare della gastronomia, perfettamente inscritta nella tradizione trentina.

 

Madonna di Campiglio, Lago gelato

Fondata intorno al 1190 insieme, ebbe una certa notorietà come luogo di sosta per i pellegrini in visita al vicino monastero fino a che questo fu attivo. Dopo la zona conobbe periodi di isolamento, fino all'800, quando l’imprenditore Giovanni Battista Righi acquistò struttura e terra circostante creando il primo albergo moderno in Italia, lo Stabilimento alpino. Fece inoltre costruire la strada carrozzabile per unire Campiglio e Pinzolo con il resto del mondo. Da qui la fortuna di Madonna di Campiglio: prima meta di viaggiatori d’élite, come Elisabetta D’Austria ovvero la principessa Sissi; poi in epoca recente, del turismo di massa e del turismo sportivo.

 

Cosa fare e cosa vedere a Madonna di Campiglio e Pinzolo

Gli appassionati di trekking, camminate e mountain bike potranno provare i 450 chilometri di sentieri del Parco naturale Adamello - Brenta che offre una splendida vista di vallette, ruscelli, malghe e rifugi, tutto contornato dal panorama mozzafiato sulle Dolomiti del Brenta.

Un percorso suggestivo in ogni stagione è quello che porta ai Cinque Laghi, situati appena sopra Madonna di Campiglio: il lago Ritorto (2.055 metri) , il lago Lambin (2.324 metri) , il lago Gelato (2.393 metri), il lago Serodoli (2.370 metri) e il lago Nero (2.236 metri). Più in basso, a 1768 metri di quota, è situato il Lago Nambino.

Chi è in cerca di visite culturali può recarsi a Pinzolo, che vanta un illustre passato medievale, e visitare l’antica chiesa di S.Vigilio, iniziata nel 1362 e ultimata nel 1515. È celebre per gli altari artistici, per gli affreschi interni e soprattutto per La Danza Macabra, l'affresco esterno realizzato dal pittore bergamasco Simone Baschenis nel 1539. “Io sont la Morte/ che porto corona/ sonte signora/ de ognia persona”: è questo il verso iniziale del suggestivo poema della morte che accompagna l'opera, reso famoso anche da una canzone di Angelo Branduardi. Qui nacque una delle prime Compagnie dei Battuti del Trentino, confraternita di penitenti e benefattori.

La Danza Macabra, Simone Baschenis -1539La Danza Macabra, Simone Baschenis -1539

Nei pressi di Madonna di Campiglio, a febbraio, c'è il suggestivo Carnevale Asburgico, con la rievocazione dell’antico carnevale in costume, ma anche con incontri e dibattiti sulla Madonna di Campiglio del periodo asburgico. Mentre in estate, il 18 agosto, viene celebrato il “compleanno dell’imperatore”, con una splendida mostra di costumi d’epoca.

 

Le piste da sci

Madonna di Campiglio conta 60 chilometri di piste e 20 impianti di risalita. Dal 2011 il comprensorio è collegato con quelli di Pinzolo, Marivella e Folgarida formando la nuova Ski-area Madonna di Campiglio, per un totale di 150 chilometri di piste, 70 mila metri quadri di snowpark, 40 chilometri per lo sci nordico.

Madonna di Campiglio

Fra le più famose la pista 3-Tre, su cui si disputano gare di slalom speciale della Coppa del Mondo di sci alpino, e la Spinale direttissima, dalle pendenze elevate e consigliata solo agli esperti. Per gli amanti delle piste lunghe e poco pendenti c’è la pista Graffer, mentre per lo sci in notturna c'è il Canalone Miramonti. L'Ursus Snowpark, invece, è costituito da 3 zone (beginner, intermediate e advanced area), con più di 8 ettari di terreno freestyle e circa 40 strutture tra kickers, step-up, step down, funbox, spine, box e rails, più una pista di boardercross.

 

Cosa mangiare a Madonna di Campiglio

La gastronomia della Val Rendena è legata ai prodotti del bosco (come il radic de l’ors, un radicchio selvatico che cresce a 2000 metri e viene conservato in agrodolce), all’alpeggio e all’allevamento locale, con una lunga tradizione di salumi, insaccati e formaggi di qualità. Fra i salumi più celebri il salame all'aglio della Val Rendena e la pancetta agliata, la lucanica, lo speck, il cacciatore di Caderzone, le salamelle fresche, i cotechini e il lardo aromatizzato. Dalla tradizione agro-pastorale della Valle - dove il pascolo è gestito attraverso gli antichi istituti delle “Regole” e “degli usi civici” risalenti al 1300 - viene la Spressa Dop, un antico formaggio locale.

Canederli

Tra i primi tipici la polenta, in particolare quella gialla di Storo, spesso abbinata alla selvaggina o ai crauti. Altri piatti locali sono canederli, spatzle e gnocchi, mentre fra le zuppe troviamo l’orzotto con le verdure, a cui spesso si aggiungono tocchi di lardo o pancetta, la zuppa con fagioli e porcini e il bro brusà, una zuppa povera fatta con farina, burro, brodo di carne o verdure, pancetta e grana grattugiato.

Sono molto diffuse due torte salate: quella alle erbe, fatta con biete, amaretti, uva sultanina e pinoli, e quella alle carote. Tra i secondi tanta selvaggina: camoscio, capriolo, cinghiale e cervo, sempre ben frollati e accompagnati con sughi di verdure. Ma a Madonna di Campiglio potrete trovare anche il pesce di lago, in particolare trota, salmerino e cavedano, grazie ai collegamenti con il Garda.

Stufato di cervo e polenta

Fra i dolci tipici lo zelten, soprattutto in periodo natalizio, la Sacher torte, le crostate, lo strudel, gli ottimi yogurt accompagnati con salse calde di lamponi, e gelati ai frutti rossi. Per concludere il pasto, immancabili la grappa locale o i distillati: nella vicina Spiazzo, infatti, si coltivano genziana, ginepro e imperatoria, da cui si ricavano liquori e distillati.

 

CONSIGLI DALLA GUIDA RISTORANTI D’ITALIA 2017

Alla vecchia macina (Pellizzano)

Un maso del ‘600 ristrutturato con cura per la trattoria di Michele Zanella. Minuziosa la ricerca dei prodotti locali più particolari, che lo chef valorizza con piatti equilibrati e leggeri, mai troppo distanti dalla tradizione trentina. Menù degustazione di 4 portate a 37 euro. In sala Priska, la moglie dello chef, cura il servizio in maniera impeccabile. Carta dei vini non molto ampia ma con le migliori etichette locali. Due Gamberi nella guida Ristoranti d’Italia 2017.

 

Dolomieu restaurant - DV Chaley

Un ambiente raffinato e intimo per il ristorante guidato dallo chef Enrico Croatti. Due i percorsi nel menù alla carta, “history” e “ricerca”, fra cui scegliere, per provare le peculiarità di una cucina ricca di contrasti sia negli abbinamenti che nelle consistenze, dove l’amore per le materie prime non limita la creatività. Due menù degustazione da 90 e 120 euro. Ampia carta dei vini e servizio efficiente. Due Forchette nella guida Ristoranti d’Italia 2017.

 

Il gallo cedrone - Hotel Bertelli

Una taverna di montagna calda e accogliente, con un bel bancone e uno spazio intimo sul soppalco. La cucina - dove lo storico chef del locale, Vinicio Tenni, continua a selezionare le materie prime pur senza cucinare - propone una gastronomia incentrata sul territorio, in continua evoluzione ma sempre orientata all’armonia tra i sapori. Ottimi i dessert della casa. Carta dei vini ampia e ben strutturata, con numerose offerte al calice. Due Forchette nella guida Ristoranti d’Italia 2017.

 

Mezzosoldo (Spiazzo)

Una locanda con un secolo di storia alle spalle, sempre gestita dalla famiglia Lorenzi. L’ambiente ha mantenuto uno stile d’altri tempi sia nel ristorante che nelle eleganti camere. La cucina ruota attorno alla tradizione locale senza dimenticare un tocco di modernità. Interessante la selezione di formaggi di malga. Carta dei vini che punta sulle etichette regionali. Una Forchetta nella guida Ristoranti d’Italia 2017.

 

Stube Hermitage - Chalet Hermitage

Un locale d’ispirazione contemporanea in un’esclusiva struttura di classe, con interni arredati in maniera sobria ma elegante. La proposta è internazionale, ma non mancano sapori mediterranei, abbinamenti locali e tecniche classiche. Carta dei vini con etichette nazionali ed estere. Servizio impeccabile e terrazza con vista per pranzare nei mesi caldi.

 

CONSIGLI DALLA GUIDA PIZZERIE D’ITALIA 2017

Da Albert (Trento)

Per una buona pizza napoletana bisogna fare qualche chilometro e spostarsi fino a Trento. Qui c’è Da Albert, un localino in centro guidato dal pizzaiolo Alberto Tagliani. Pizze dal cornicione alto e arioso, lunghe lievitazioni e topping creativi realizzati con i migliori prodotti locali. In menù anche diversi piatti di gastronomia locale. Per accompagnare: birra alla spina e una piccola selezione di vini. Terrazzo per pranzi e cene estive.

 

CONSIGLI DALLA GUIDA STREET FOOD 2017

Il posto di Ste (Trento)

Stefano Bertoni, appassionato ricercatore di prodotti locali, propone ai suoi clienti degli ottimi cicchetti veneziani, bocconcini, tramezzini, panini gourmet e sandwich creativi. Tutto basato su materie prime di elevata qualità e nel rispetto della stagionalità dei prodotti.

 

CONSIGLI DALLA GUIDA PASTICCERI&PASTICCERIE D’ITALIA 2017

Casa della Torre (Commezzadura)

Golosa pasticceria guidata da Francesco Raia, pasticcere napoletano ma trentino d’adozione, che riesce a fondere le due tradizioni nella sua proposta gastronomica. Qui si trovano ottimi babà accanto a fragranti strudel, prodotti classici come la Saint Honoré e le torte da cerimonia. Per colazione anche lievitati sempre fragranti e saporiti. Importante il reparto cioccolata, sia per le praline che per le sculture.

 

Ramus (Cles)

Aperto da più di 50 anni e gestito sempre dalla famiglia Ramus, storici fornai locali, è uno spazio allegro e informale, ideale per una gustosa colazione con cappuccini vellutati e caffè aromatici e intensi. Qui si viene per i classici della zona realizzati a regola d’arte: torte al cioccolato, strudel, la Linzer Torte. Interessante la pasticceria classica come bignè farciti, cestini di frolla con crema e frutta e i prodotti delle feste, in particolare i dolci natalizi a forma di animali molto diffusi nelle Dolomiti. Una Torta nella guida Pasticceri & Pasticcerie d’Italia 2017. Due Chicchi e Due Tazzine nella guida Bar d’Italia 2017.

 

CONSIGLI DALLA GUIDA BAR D’ITALIA 2017

Majestic lounge bar - Majestic Mountain Charme Hotel

Nel cuore di Madonna di Campiglio, all’interno di un elegante hotel, offre ai clienti una proposta gastronomica articolata secondo i vari momenti della giornata: dalla colazione con i golosi lieviti, le torte e caffè di buona fattura, alla pausa gustando un centrifugato e un toast, infine scegliere di pranzare, optando per una fresca insalata, un piatto della tradizione locale o una zuppa. Nel tardo pomeriggio l’aperitivo domina la scena, ma si può proseguire anche dopo con un’interessante selezione di distillati. Due Chicchi e Due Tazzine nella guida Bar d’Italia 2017.

 

Suisse

Bella caffetteria ai piedi della pista 3-Tre, con una grande vetrata che affaccia sulla piazza. Caffè e cappuccini eseguiti a regola d’arte, da accompagnare con lieviti, torte e golosi dolci locali come i krapfen. Per pranzo piatti d’ispirazione locale leggeri e saporiti, sia caldi che freddi. Nelle ore serali si organizzano spesso degustazioni e concerti. Apertura solo stagionale (da giugno a settembre e da novembre ad aprile). Due Chicchi e Due Tazzine nella guida Bar d’Italia 2017.

 

a cura di Francesca Fiore

 

Indirizzi

Alla vecchia macina | Pellizzano (TN) | località Claiano, 13 | tel. 0463 751954 | www.vecchiamacinapellizzano.com

Casa della Torre | Commezzadura (TN) | frazione Mestriago, 16 | tel. 0463 973366 | www.facebook.com/pasticceriadicasadallatorre

Da Albert | Trento | via Bernardino Bomporto, 2 | tel. 0461 231712 | www.albertpizza.it

Dolmieu restaurant - DV Chaley | Madonna di Campiglio (TN) | via Castelletto Inferiore 10 | tel. 0465 443191 | www.dvchalet.it/it/ristorante-gastronomico

Il gallo cedrone - Hotel Bertelli | Madonna di Campiglio (TN) | via Cima Tosa, 80 | tel. 0465 441013 | www.ilgallocedrone.it

Il posto di Ste | Trento | largo Giosuè Carducci, 55 | tel. 0461 238093 | www.ilpostodiste.com

Majestic Lounge Bar | Madonna di Campiglio (TN) | piazza Righi, 33 | tel. 0465 442076 | www.majesticmchotel.com/it-it/majesticlounge.aspx

Mezzosoldo | Spiazzo (TN) | via Nazionale, 196 | tel. 0465 801067 | www.mezzosoldo.it

Ramus | Cles (TN) | Via Roma, 10 | tel. 0463 421771 | www.facebook.com/pasticceriaramus

Stube Hermitage - Chalet Hermitage | Madonna di Campiglio (TN) | via Castelletto Inferiore, 69 | tel. 0465 441558 | www.stubehermitage.it/stube-hermitage

Suisse | Madonna di Campiglio (TN) | piazza Righi, 10 | tel. 0465 440935 | www.cantinadelsuisse.com/bar-pasticceria-suisse.html

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