Misoshiru, tofu e dorayaki: ecco come si prepara la colazione in Giappone

9 Ago 2023, 08:28 | a cura di
C’è la zuppa di miso, il tofu, ma ci sono anche i dorayaki, i tipici pancakes giapponesi ripieni di salsa dolce di fagioli azuki. Ecco tutte le specialità della tavola nipponica a colazione, più una golosa ricetta.

Sushi e sashimi hanno stregato tutto il mondo, ma la cucina nipponica sa riservare ben altre sorprese. Una gastronomia sfaccettata, salutare e ricca anche di prima mattina, momento in cui vengono consumati brodi, alimenti fermentati e dolcetti. Raccontare ogni prodotto sarebbe impossibile, ma ecco qualche idea per fare una buona colazione in Giappone.

Colazione in Giappone, con la zuppa di miso

Fra i piatti più comuni al mattino, il misoshiru, la tipica zuppa di miso calda da sorbire aiutandosi con le bacchette per raccogliere le parti solide. Condimento antico frutto della lunga fermentazione dei semi di soia gialla e di sale marino, il miso viene preparato a partire dall'Asperigillus oryzae, fungo utilizzato anche nella preparazione di bevande alcoliche, in grado di intaccare gli amidi dei cereali e di trasformarli in zuccheri più semplici. Per preparare una buona zuppa, poi, occorrono  dashi (un brodo di pesce leggero) e alga kombu. Poi si possono aggiungere tofu, verdure o altri ingredienti a piacere: come sempre, ogni famiglia ha una sua ricetta segreta.

tofu

Il tofu fra mito e leggenda

Posto d’onore sulla tavola del mattino spetta poi al tofu, alimento derivato dalla cagliatura del succo di semi di soia e che nell'ultimo secolo si è fatto sempre più strada anche in altri Paesi (molto apprezzato da chi ha scelto di seguire un'alimentazione vegetale). Nella cucina orientale esiste da millenni: la leggenda narra che Liú Ān, un nobile cinese, lo scoprì nel 164 a.C., ma molti ritengono sia nato casualmente, dall’errore di un cuoco cinese che cagliò per sbaglio del latte di soia aggiungendo un’alga, creando così per la prima volta un panetto compatto e sodo. È molto probabile, comunque, che nacque durante la dinastia Han – dal 206 al 220 a.C. – e che arrivò in Giappone nell’VIII secolo d.C. Stiamo parlando, quindi, di un prodotto dalla storia antica, che solo verso gli anni ’60 ha fatto il suo ingresso nel mondo occidentale, grazie alla diffusione di una cultura salutista in cui il tofu si inserisce perfettamente.

Dashimaki, l'omelette giapponese

Chiamato anche tamagoyaki o atsuyaki tamago (che significa grosso uovo fritto), il dashimaki è la versione giapponese della nostra omelette. Le uova vengono sbattute insieme al mirin - una sorta di sakè dolce, condimento ambrato utilizzato spesso nelle marinature - zucchero o salsa di soia. Il tutto fritto in una padella speciale detta makiyakinabe, un tegame rettangolare o quadrato che viene utilizzato esclusivamente per la cottura delle uova. Comunque lo si prepari, il dashimaki (caratterizzato dalla particolare forma arrotolata) finisce quasi sempre nel bentō, il tradizionale portapranzo giapponese ormai popolare anche in Europa, schiscetta di lunga tradizione che racchiude tante bontà colorate.

Dorayaki, i pancakes giapponesi

Per chi preferisse il dolce, a colazione si possono mangiare i mitici dorayaki, frittelle simili ai pancakes preparate con zucchero, farina, uova e sciroppo di amido. In passato composto da un solo strato, il dorayaki è stato reinventato nel 1914 alla pasticceria Ueno Usagiya di Tokyo, con la famosa farcitura a base di anko, salsa dolce rossastra ricavata dai fagioli azuki e protagonista di molti dolci tradizionali (nonché del romanzo "Le ricette della signora Tokue", dolce e malinconica favola moderna che proprio attorno a questa speciale confettura fa ruotare l'intera trama, divenuta poi un film nel 2015).

La ricetta dei dorayaki

A fornire la ricetta dei dorayaki è Hiro, volto del Gambero Rosso Channel che nella sua cucina mescola elementi della cultura nipponica con materie prime e tecniche della gastronomia tricolore.

 

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