In viaggio. Malta, una piccola Repubblica dai grandi sapori

10 Set 2018, 11:30 | a cura di

Crocevia di culture, mix di popoli mediterranei (ma non solo), storia antica e stratificata... mare splendido e paesaggi evocativi. Sul mensile di settembre del Gambero Rosso approdiamo a Malta. Qui un'anticipazione.

 

Ecco Malta, isola piena di arte e dalla vita culturale vivace e dinamica, che si propone anche come meta gourmet con i suoi piatti che parlano italiano e nordafricano e con i vini che iniziano a evolversi in direzioni diverse. Un viaggio per tenere nel cuore un bel ricordo dellโ€™estate, fatto di profumi, sapori e colori.

La vulgata piรน consolidata cala il poker dei fondamentali su cui lโ€™oleografia maltese si regge, inchiodata, e lo scandisce coi rispettivi quattro punti cardinali (in senso orario, all-in): siciliani da nord, turchi da est, nordafricani da sud e spagnoli da est. Non avventuriamoci perรฒ in una reverse engineering turistica ma superiamola sagomando un portolano reloaded. Degli influssi di Trinacria teniamoci i retaggi di un buffo lessico gastronomico โ€“ da compendiare col linguaggio sublime di Mattia Preti, seicentesco pittore calabrese (uniamo Cariddi a Scilla per lโ€™occasione) โ€“ mentre quelli dโ€™oriente impastiamoli in unโ€™unica melassa coi maghrebini. E gli iberici d'Aragona? Li lasciamo alle pagine meno stropicciate dei sussidiari. Sublimiamo invece gli altri due innesti, la matrice britannica e quella ospitaliera dei cavalieri di san Giovanni. Una viene spesso liquidata sottolineando gli apporti meno raffinati โ€“ fish & chips, curry a pioggia, qualche pudding e birre dozzinali (ma ottimo gin) โ€“ mentre lโ€™altra alimenta unโ€™oleografia d'appendice. Eleviamo la prima, ridimensioniamo (per riscoprirla) la seconda e scrutiamo Malta come un fragrante bun. Giriamoci intorno per una ricognizione delle coste, tastiamo la consistenza dellโ€™entroterra e serbiamo le cittร  per la fine: รจ lรฌ che sโ€™addensa in grumi di vie, isolati canditi isolani e segni di lieviti dโ€™arte speciali.

Malta

Lโ€™arcipelago della piccola repubblica รจ formato da tre isole abitate (le piรน grandi) e una costellazione polverizzata di due dozzine di lande senza residenti: alcune sono isolotti, altri faraglioni o scogli umidi. Il perimetro di Malta si sfilaccia in frange frattali, onde e correnti lo sgranocchiano senza sosta: il risultato รจ un profilo lungo duecento chilometri. Non male per un solido sovapponibile all'Elba. Idem per Gozo: รจ grande, si fa per dire, quanto il lago d'Iseo ma i suoi bordi, srotolati, sโ€™allungherebbero per una cinquantina di chilometri. Comino รจ piccola come Giannutri e fa da cuscinetto di calcare e sedimenti corallini โ€“ o enorme seme di cumino (lโ€™etimo pare inequivocabile) โ€“ tra le prime due: Mgarr e Fort Chambray da un lato, la punta della punta di Cirkewwa dall'altro. Il โ€œpiccoโ€ (sic) che svetta su tutto (tanto vicino al mare quanto alto sul mare) campeggia a 250 metri sulle falesie di taโ€™ Dmejrek a strapiombo sui flutti di Dingli. Partiamo da lรฌ, con lโ€™interno a babordo ed il blu dall'altra parte (si guida a sinistra). Le baie di Fomm-ir Rih e Gnejna squadernano l'ouverture dโ€™una grandeur geologica capricciosa ed ineffabile. Alla Golden Bay si replica a soggetto ma lo stordimento arriva quando si fa il giro di Marfa. รˆ una penisola-piattaforma che condensa tutti (o quasi) gli atout, compattati in un bignami arido e bellissimo: le spiagge sabbiose piรน vaste, resti di bastioni, torrette & co, pietre ed arbusti. Prima perรฒ unโ€™intermezzo kitsch (ma con stile) e vintage (senza nostalgia), il Popey Village di Anchor Bay, allestito per le riprese del Popeye di Robert Altman: una versione dโ€™autore, amara ed originale, del fumetto. Sono passati quarantโ€™anni e oggi le diciannove casupole in legno di Sweethaven fanno da sfondo a matrimoni e gite, spruzzi, lazzi e schiamazzi. Melliheha รจ subito oltre, tagliando allโ€™interno. Per le brochure e qualche manuale il toponimo rimanderebbe al miele: plausibile e inedito si rincorrono a Malta chรฉ vero, verosimile e sotteso sono quasi la stessa cosa (oggi e da millenni). E, di lemma in lemma, a Melita: fino a dieci anni fa la sua effige campeggiava sulle lire.

Il miele

Adesso รจ lโ€™euro a circolare, quelle sei lettere-simbolo rilanciano tuttavia lโ€™origine di Malta e della prima capitale, lโ€™attuale Mdina-Rabat. Restiamo sul miele, eterna promessa promettente. In questi mesi di autunno la scena se la prende quello al carrubo, toccherร  quindi โ€“ dopo lโ€™intermezzo breve (e dolce q.b.) dellโ€™inverno maltese โ€“ a quello di trifoglio e poi di timo. โ€œDi tipi di miele ne abbiamo in realtร  molti altri, almeno ottoโ€, assicura Arnold Grech, apicoltore ottantenne con sei decenni di esperienza. โ€œI fiori di asfodelo a volte consentono un buon miele natalizio. Il migliore รจ perรฒ quello di fiori dโ€™arancioโ€. Con gli agrumi, del resto, si fa anche altro, giร  che ci siamo: Il kinnie, per esempio (una sorta di chinotto aromatizzato), soft-drink icona dagli Anni Cinquanta.

Siamo a metร , il quasi-fiordo di st Pawl รจ forse quello su cui Saulo di Tarsรฒs naufragรฒ nel 60 d.C. Nรฉ lui nรฉ il fidato Luca ne conoscevano il nome: โ€œUna volta in salvo venimmo a sapere che lโ€™isola di chiamava Maltaโ€, cosรฌ vergรฒ negli Atti degli Apostoli. A proposito: Publio, che li ospitรฒ per tre mesi, รจ uno dei tre santi patroni nazionali. San Paolo รจ lโ€™altro, ovviamente. Il terzo non รจ perรฒ san Giovanni ma santโ€™Agata, come a Catania (appena una quarantina di miglia nautiche da Valletta).

(La) Valletta

La Valletta

Torniamo dallโ€™agiografia alla geografia, superiamo lโ€™estensione teorica delle Victoria Lines โ€“ una muraglia di fine Ottocento, baluardo-cerniera di Her Majesty โ€“ e lโ€™amalgama metropolitano si scopre un poโ€™ alla volta, carta dopo carta: Pembroke (residenziale e a basso profilo), poi Paceville (nightlife) e Sliema-st. Julians (nightlife piรน โ€œhigh lifeโ€). Dunque Valletta, senza quel โ€œlaโ€ che ci siamo abituati, chissร  perchรฉ, ad anteporre: deriva dal francese Jean de La Valette, Gran Maestro #49 e figura ben lontana da una soubrette tv. Ou pas? Le โ€œThree Citiesโ€, infine: Se bluffiamo col tris Birgu, Bormia ed Isla si fa fatica a ricordarle. Con due aggettivi โ€“ Vittoriosa e Cospicua, rispettivamente โ€“ e Senglea (altro Gran Maestro, Claude de La Sengle) lโ€™aura metropolitana si dร  invece un tono. E dร  senso pieno allโ€™etichetta del complesso portuale-navale che descrivono intorno a Valletta: Grand Harbour. Una data da segnare in calendario: la regata di sabato 8 settembre.

Di grand a Valletta pulsava una cucina che richiamava i migliori chef a deliziare i palati nei rispettivi โ€œaubergeโ€ cavallereschi di riferimento: per ogni cappella della co-cattedrale cโ€™erano un vessillo ed un panorama culinario, catalisi di unโ€™interazione frenetica. Il vero melting pot, letteralmente, sโ€™รจ raffinato soprattutto tra le cucine dellโ€™epoca (e dellโ€™epica) dellโ€™ordine dei cavalieri di san Giovanni: la loro presenza รจ iniziata con la concessione di Carlo V nel 1530 ed รจ andata avanti fino a fine Settecento. Col quinto quarto del periplo chiudiamo il cerchio in bellezza. Il tratto da Marsascala e Marsaxlokk โ€“ un unico lungomare dโ€™eccezione tra due borghi marinari โ€“ vale la pena farlo a piedi: un paio dโ€™ore ed incontri ravvicinati coi panorami che altrimenti rimarrebbero, penalizzati, sullo sfondo di selfie frettolosi. Il seafront del primo torreggia, arcidifeso, e si stempera nelle tante calette rocciose. Al secondo conviene arrivare dopo aver visto Kalanka il-Fonda e Ponta daโ€™Delimara. Lโ€™area di Hal Farar e Zurrieq, coi suoi mulini e lโ€™aeroporto non lontano, impone una scelta: incursione, spalle al mare, o fine del giro? Entrambe le cose, solo un cenno ora al tratto finale chรฉ tra Qrendi e Dingli il litorale si fa ancora piรน frastagliato e lโ€™entroterra piรน denso di vestigia notevoli: i templi di Hagar Qim โ€“ una delle tre coccarde Unesco di Malta (le altre sono il nucleo storico di Valletta e lโ€™ipogeo di Hal Saflieni) e le โ€œcart rutsโ€, solchi-binari, testimoni di un viavai ante litteram ed operoso.

Il paesaggio interno

Le vigne a Malta

Il paesaggio interno maltese รจ dominato da rocce e pietra, sassi ed altre rocce: molte costruzioni sono in blocchi di qawwa (piรน chiara e solida) e franka (leggera e dalle tinte ocra piรน cupe). Cinquanta sfumature di terre, dunque, con poca acqua dolce dai flussi (e dai volumi) minimi costanti. Lโ€™agricoltura perรฒ regge, iper-parcellizzata โ€“ croce, delizia (e tutto quello che cโ€™รจ in mezzo) di chi opera a chilometro zero per necessitร  โ€“ e dinamica. Piante di carrubo un poโ€™ ovunque, aranci e ulivi. Serre per fragole e pomodori. E vigne. Unโ€™area su cui puntare per farsi unโ€™idea (e bei giri)? Il triangolo Siggiewi-Mdina-Qormi fornisce uno dei campionari piรน rappresentativi del panorama agricolo coi suoi orizzonti rurali โ€œmistiโ€ ed i piatti a base di coniglio: รจ la star involontaria della gastronomia, epitome sublime di processi, gusti e materie prime. Qormi รจ anche il vertice della panificazione isolana, la mecca dellโ€™hobza maltese. Prima o poi bisogna andarci, almeno una volta, a verificare che รจ perfetto come in tutta lโ€™isola (ma con qualcosa in piรน): due produzioni al dรฌ โ€“ la prima allโ€™alba, la seconda nel pomeriggio โ€“ un poโ€™ ovunque, da sempre. โ€œForse voi riuscite a capirlo meglio di altri, del resto il termine kumpanacc lo usavate anche in Italia, no? Il pane รจ un elemento che vive dellโ€™ordinario, sempre uguale e guai a chi tradisce la tradizioneโ€ โ€“ Anna Sant,studiosa, interprete e profonda conoscitrice della sua terra, scherza (ma neanche troppo). โ€œRicorre perรฒ di festa in festa e scandisce dunque una geografia complessa e ciclica, vivaio di piccole e gradi varianti. E sconfina, azzarderei, anche nello straordinario quando si decide cosa collocare su una ftira (frisella, nda)โ€. Come da noi. โ€œSรฌ ma con note piรน sature e sapori decisiโ€. Da comporre ed assemblare: in questo lโ€™ecosistema culinario locale non conosce veri rivali.

I pastizzi maltesiI Pastizzi

Nel numero di settembre del Gambero Rosso il viaggio alla scoperta di Malta continua, tra i pastizzi di Gozo e i siti migliori per le immersioni.

 

a cura di Federico Geremei

foto di Malta Tourism Authority

 

QUESTO รˆ NULLA...

Nel numero di settembre del Gambero Rosso, un'edizione rinnovata in questi giorni in edicola, trovate il racconto completo con i piatti tipici, i piccoli e grandi produttori di vino e gli indirizzi di dove andare a mangiare a La Valletta, St Julian's, Mdina e Rabat. Un servizio di 10 pagine che include anche le testimonianze della giornalista e critica d'arte Sara Dolfi Agostini (quest'anno Valletta รจ stata nominata European Capital of Culture) e le altre chicche da non perdere, tra il nuovo parliament di Renzo Piano e le opere di Caravaggio.

 

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