Fragole e frolla: un binomio non sempre di stagione

15 Mag 2012, 15:58 | a cura di

Quante volte, entrando in una pasticceria in pieno inverno, vi capita di trovare nel bancone dedicato ai mignon la tartellette di frolla con crema pasticcera e fragole? Innumerevoli, la tartellette in questione è pressoché onnipresente. Sarà perché si tratta di un grande classico della pasticceria it

aliana, sarà perché la fragola ha quell'aroma irresistibile che fa subito primavera, ma il piccolo frutto rosso conquista praticamente tutti, in barba a ogni forma di stagionalità.

 

Ma se è vero il monito "Mai fragole a dicembre" come Licia Granello insegna, c'è da ricordarselo anche quando si scelgono le paste della domenica, e preferire le fragole nei mesi giusti, ovvero tra la fine della primavera e l'inizio della stagione estiva.

 

Ma cos'è la fragola? Si tratta di un falso frutto (quelli veri sono i semini neri, gli acheni, che si trovano sulla superficie della fragola) appartenente alla famiglia delle Rosacee e al genere Fragaria. Quella più diffusa è il cosiddetto "fragolone", o Fragaria x ananassa, per la sua adattabilità e produttività. La classificazione può essere fatta in relazione alla forma del frutto (piccolo o grande), al range di maturazione (precoci, semi-precoci e tardive), e in base alla possibilità di dare frutti più volte durante l'anno (rifiorenti o unifere). Va detto che le fragole rifiorenti sono in genere meno gustose e l'attuale fragolicoltura punta quasi esclusivamente sulle qualità unifere.

 

Sorella minore della fragola è la fragolina di bosco (Fragaria vesca), diffusa dalla Sicilia al Nord Europa. Conosce una grande varietà di biotipi uniferi e rifiorenti, cresce spontaneamente nei terreni acidi del sottobosco, e arriva a completa maturazione da giugno ad agosto. L'Italia è fra i più importanti produttori di fragole al mondo ed è bene sapere che ci sono zone particolarmente votate dove sarà facile trovare una buona pasticceria per la vostra tartellette.

 

In Lazio molto note e apprezzate sono la fragola favetta di Terracina (più piccola, tonda e dolce della altre varietà), e la fragolina di Nemi, nel Parco Regionale dei Castelli Romani. In Sicilia provate la fragola di Maletto (coltivata nei comuni di Maletto e Bronte) e le fragoline di Ribera e Sciacca. La fragola di Tortona e la fragolina di San Mauro Torinese sono invece il fiore all'occhiello della fragolicoltura piemontese. Anche il Veneto, la Campania e l'Emilia Romagna vantano una buona produzione di fragole. In Europa da non perdere assolutamente le varietà spagnole Cadonga e Camarosa, le fragole francesi di Plougastel (Bretagna) e del Périgord, e da un'insospettabile Polonia la fragola casciuba, o truskawka kaszubska, insignita dell'IGP dall'Unione Europea nel 2009.

 

Approfittate dunque dei mesi delle fragole e, se proprio dovete, in inverno sulla tartellette pretendete il mandarino!

 

 

Rita Quaglia

15/05/2012

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram