Ecco come Atene è diventata la finestra sul mondo dei cocktail (di cui l'Italia è una grande protagonista)

4 Dic 2023, 12:28 | a cura di
La capitale greca è al centro degli eventi del settore mixology. Un’organizzazione ben consolidata, insieme a uno zoccolo duro di bartender assetati di conoscere e importanti locali dedicati ai cocktail sono stati la chiave del successo

C’era una volta il Bar Convent Berlin (BCB). Nato nel 2007 nella capitale tedesca, è stato il primo bar show del mondo grazie alla felice intuizione di Helmut Adam, Jens Hasenbein e Bastian Heuser. Negli anni successivi Berlino è stata al centro delle attenzioni di aziende intenzionate a collocare sul mercato internazionale i loro prodotti e di professionisti e appassionati del settore curiosi di conoscere le ultime tendenze della mixology. Lo è tuttora, ma nel frattempo è successo qualcosa che ha cambiato le carte in tavola nella bar industry mondiale. Nel 2010 il gruppo Bar Academy Greece, nato nel 2007 con l’intento di formare le nuove generazioni di baristi e bartender e capitanato dall’imprenditore Babis Kaidalidis, ha deciso che la città di Atene poteva dire la sua.

La storia del Bar Show di Atene

Le prime due edizioni, con il nome The Bar Academy Show, si sono tenute al Metropolitan Expo, vicino all’aeroporto, con nove espositori e mille visitatori. Nel 2012 l’evento si sposta in centro presso The Hub Events e prende il nome di Athens Bar Show, arrivando a tremila visitatori. Nel 2014 la scelta di una nuova location si rivela la carta vincente: Technopolis, ex centrale del gas nel vivace quartiere di Gazi, è la venue ideale per una fiera, che è arrivata quest’anno a ospitare 120 stands con circa 90 espositori e oltre 19mila visitatori. Facilmente raggiungibile con la metro dall’aeroporto, è comodissima per chi è già in città, con un’imperdibile passeggiata di un quarto d’ora vista Acropoli partendo da Monastiraki Square, cuore pulsante della capitale. Un grande spazio con sette padiglioni espositivi al coperto e il valore aggiunto di una vasta area all’aperto, per una due giorni equamente divisa tra business, formazione e intrattenimento. Inizialmente destinato ad aziende e visitatori perlopiù greci, in pochi anni questo bar show ha saputo ampliare il proprio raggio di azione a livello internazionale in maniera massiva.

Perché Atene vince?

Quali sono i motivi di un’ascesa così rapida ma allo stesso tempo consistente e, valutando la situazione attuale, sicuramente duratura? Per certo un’organizzazione consolidata negli anni che ha saputo intercettare le esigenze commerciali dei brand ma anche e soprattutto gli interessi dei visitatori, diversificando la proposta tra la parte educazionale e quella di intrattenimento. Forte della propria esperienza in campo formativo, Bar Academy, il cui motto per ABS è “Stirring up the future of bars”, ha mantenuto nel susseguirsi delle edizioni un calendario di seminari ad altissimo livello di contenuti, con speaker/guru del settore provenienti da tutto il mondo. Ciò ha creato l’indotto di uno zoccolo duro di bartender assetati di conoscere non solo le tecniche e le tendenze della propria professione, ma anche la cultura del bar nel senso più ampio.

Dentro e fuori salone

A ciò si aggiunge un’importante parte di intrattenimento, sia all’interno della fiera che in città. Già dalla prima parte del pomeriggio delle due giornate di lavori, Technopolis si anima con la giusta vibe di drink e musica, per fare infine da palcoscenico al Closing Party del terzo giorno, durante il quale si alternano dietro alle bar station le star della miscelazione nazionale e internazionale. Allo stesso tempo l’intera città è coinvolta nell’Athens Bar Week – che quest’anno è stata dal 5 al 9 novembre - con guest shift ed eventi con i nomi più importanti della miscelazione mondiale ospitati nei migliori cocktail bar della città, in collaborazione con le aziende sponsor.

La scena ateniese

La scena della mixology cittadina, da sempre vivace, negli ultimi anni ha visto consolidare il successo di cocktail bar iconici come The Clumsies o Baba au Rhum, ma anche la nascita di nuove aperture come Line Athens, che ha scalato la classifica The World’s 50 Best Bars piazzandosi quest’anno al 12esimo posto, o di fenomeni che attraggono il grande pubblico come il Barro Negro (specializzato in distillati di agave) o il Bar in Front of the Bar.

Complice di tutto questo la bellezza di una città con un grande patrimonio artistico e culturale: è necessaria almeno una giornata per godersi la visita dell’Acropoli, l’Agorà, lo strepitoso Museo del Partenone, il Museo Archeologico Nazionale e i templi sparsi in città, tra tutti quello di Efesto. Non per ultimo il clima: all’inizio di novembre ad Atene si respira ancora un’aria semi estiva, con giornate di sole che invogliano a pianificare il viaggio.

Mixology, la crescita dell’Italia

Ma veniamo al coinvolgimento dell’Italia, che in questa edizione è stata grande protagonista. Sul fronte aziende la prima a intuire la potenzialità di questo evento è stata Disaronno, presente fin dall’inizio, poi Luxardo, Cocchi, Molinari, Campari, Aperol, Montenegro, Select, Vecchio Amaro del Capo, ma è solo negli ultimi anni che anche altri brand indipendenti hanno iniziato a prenderne parte, alla ricerca di importatori, fondamentali per la conquista di un mercato in forte espansione. A questa edizione hanno partecipato nuove dinamiche aziende come Altamura Distilleries, Cordusio, Engine, Isola di Favignana Gin, J Rose Gin.

Si è fatta inoltre notare la presenza tra gli stand del gruppo Italian Spirit Syndacate, che ha riunito sotto un unico cappello 11 piccole aziende di qualità del made in Italy. Sotto la direzione di Blue Blazer, anche ufficio stampa internazionale della manifestazione quest’anno, il gruppo ha dato inoltre vita alla Bar Marathon “We Will Always Have Italy”, due serate di guest shift nella suggestiva terrazza vista Partenone dell’A for Athens Cocktail Bar, con ben 16 locali che si sono alternati in coppia: forte la presenza da Firenze con Gucci Giardino 25, Locale Firenze, Giacosa e Santa Cocktail Club; W Rome e Blind Pig di Roma, Caravella Café&Spirits di Castellammare di Stabia, Quantobasta di Lecce, Sartoria di Palermo, The Balance di Savona. Tra gli altri tantissimi take over in città non potevano mancare i pluripremiati 1930 Cocktail Bar di Milano, Drink Kong e Freni Frizioni di Roma e L’Antiquario di Napoli.
Bellissima l’idea del 1930 Cocktail Bar, prontamente accolta dall’organizzazione, di creare un’oasi di pace esclusiva all’interno del frenetico Bar Show, a metà tra una lounge e uno speakeasy, con cocktail list dedicata e degustazione di sigari.

Chi frequenta l’Athens Bar Show

Dal lato visitatori, grazie ai continui scambi con i maggiori eventi della miscelazione in Italia, anche il bacino di utenza dei professionisti italiani del settore - che negli anni si è ampliato in maniera esponenziale - ha iniziato a guardare con interesse la manifestazione, partecipando con sempre maggiore affluenza.
La terza giornata dell’ABS, prima del Closing Party, è dedicata al tempo libero per i visitatori e, per gli ospiti, alle esperienze: dal tour all’Acropoli all’incursione nel mondo del lusso, a cui Atene guarda ancora un po’ da lontano, con la trasferta per il pranzo al Four Seasons Astir Palace, affacciato sulla Athens Riviera nei pressi di Vouliagmeni, a 30 minuti di auto dal centro. Dopo le fatiche del bar show qualche giorno di mare e relax qui può essere la felice conclusione, anche per un drink all’Avra Bar e per provare la cucina stellata del talentuoso chef italiano Luca Piscazzi al Ristorante Pelagos.

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