Belluno da bere e mangiare: la miniguida della città veneta

Belluno è una piccola perla di arte e cultura, storia e buona tavola incastonata tra le montagne, dove si può gustare una cucina che appaga i puristi ma sa intrigare anche i più curiosi gourmet.
A cura di Valentina Marino
Pubblicato il 2:35 pm, Mer, 1 Febbraio 23
Tempo di lettura: 3 minuti

Vette da cartolina: Belluno, Alpago e Cadore

Detto anche “città splendente” per gli straordinari panorami che lo incorniciano, il capoluogo veneto è una piccola perla di arte e cultura, storia e buona tavola. Fa parte del Parco delle Dolomiti Bellunesi, ed è punto di partenza ideale per escursioni nella natura incontaminata circostante, con tappe ad hoc alla scoperta delle eccellenze locali e di una cucina che appaga i puristi della montagna ma sa intrigare anche i più curiosi gourmet.

Ricette tipiche di Belluno: i sapori della montagna

Casunziei all'Ampezzana: sorta di mezzelune di pasta fresca tirata sottile ripiene di barbabietole e condite con burro fuso e semi di papavero. Si gustano soprattutto nell'area della Perla delle Dolomiti.

Pan de Belù (di Belluno): dolce di origini molto antiche a base di farina (doppio zero e mais), zucchero, burro, uova, noci, nocciole, uvetta, semi di papavero e cioccolato. Si sposa bene a vini liquorosi.

Spezzatino di cervo: è un modo assai diffuso nel Bellunese di gustare questo tipo di cacciagione. La carne viene marinata a lungo con vino rosso e spezie, poi si fa cuocere lentamente per circa 3 ore. Il miglior accompagnamento è la polenta.

Stinco di maiale: piatto robusto e saporito preparato dal garretto del suino, di solito cucinato arrosto o alla griglia. L'abbinamento ideale è con le patate al forno.

Zuppa patora: detta anche “del ringraziamento” perché un tempo si preparava come ringraziamento per il raccolto, è un piatto tipico soprattutto dell'Alpago e viene preparata con i fagioli di Lamon Igp, cereali, verdure e pane raffermo.

Eccellenze dolomitiche

Agnello dell'Alpago: detto anche pecora alpagota, è una razza ovina autoctona, rustica, adatta all'ambiente alpino, annoverata tra i Presidi Slow Food. Ha carni tenerissime, in giusto equilibrio fra grasso e magro, con sentori di erbe aromatiche.

Mais sponcio: antica varietà di granoturco, la cui pianta presenta spighe affusolate, è alta e vigorosa e ben si adatta al clima rigido di queste parti. Le cariossidi (semi) sono a punta e al tatto pungono, di qui il nome “sponcio”, che in dialetto significa appunto “che punge”.

Pastin: sorta di salsiccia fresca fatta di carne trita di maiale o manzo condita con sale, spezie e aromi. Si gusta cruda spalmata sul pane, alla griglia o per arricchire sughi e condimenti.

Piave: formaggio Dop dal 2010, deve il nome all'omonimo fiume. Le sue origini risalgono alla fine del 1800, con la fondazione delle prime latterie turnarie montane d’Italia. Esiste di stagionature differenti, fresco, mezzano, vecchio. Il sapore è dolce e intenso, l'aroma è pieno e rimanda a fiori ed erbe alpine.

Schiz: Prodotto Alimentare Tradizionale, è un formaggio fresco privo di crosta, di forma principalmente rettangolare, che si fa nelle tipiche malghe di montagna utilizzando il latte appena munto e la cagliata. Ha pasta bianca, compatta, omogenea, spugnosa e un po' gommosa. Il nome deriva dagli esuberi di pasta che fuoriuscivano dalle fascere. Si consuma fresco, in padella o alla griglia.

Mangiare e bere a Belluno e provincia

Tra gli indirizzi dove mangiare a Belluno c’è Bistro Bembo, locale frequentato fin dal mattino per le buone colazioni, scandite da lieviti fragranti ed espressi ben fatti, fino alla cena, dove sono protagonisti gli hamburger. Per gli amanti della pizza ci sono diverse opzioni, tra cui La Fenice, locale allegro e colorato, a pochi passi dalla stazione e da piazza dei Martiri, che ha come cavallo di battaglia la "nuvola", pizza in pala realizzata con un impasto ad alta idratazione a base di farine bio, e le Officine La Fabbrica del Buon Gusto, un indirizzo moderno e poliedrico, dove Enrico Dal Farra prepara le pizze con impasti lievitati 24 ore e farine bio macinate a pietra. Tra le alternative gourmet c’è Primo, fine dining giovane e smart del giovane chef Alessio De Bona, che insieme a uno staff altrettanto giovane e preparato, tiene salde le redini di quella che è senza dubbio una delle migliori tavole di Belluno, non lontana dal centro. Uscendo dalla città si possono trovare diverse eccellenze del territorio, come la pizzeria Da Ezio di Alano di Piave, Tre Spicchi nella Guida Pizzerie 2023 del Gambero Rosso o il Sanbrite di Cortina d’Ampezzo dello chef Riccardo Gaspari.

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