Cannavacciuolo porta la sua gastronomia all'aeroporto di Napoli: parmigiana, fritti e pastiera

10 Apr 2024, 13:31 | a cura di
Cannavacciuolo approda in Campania, all'aeroporto di Capodichino, con il suo format di ristorazione veloce Antonino Il banco di Cannavacciuolo

Cannavacciuolo apre una gastronomia all'aeroporto di Napoli-Capodichino. Si chiama Antonino Il banco di Cannavacciuolo il concept più informale della premiata ditta Antonino&Cinzia Cannavacciuolo, nato nel 2019 nella piazza principale del Vicolungo The Style Outlets e poi bissato a Orta San Giulio due anni dopo. Due punti vendita in zone di grande passaggio, vero stress test per un format di ristorazione veloce ad alto tasso di replicabilità come questo firmato dallo chef di Villa Crespi, uno dei più amati cuochi televisivi. Passati due anni il progetto si è strutturato, trovando in luoghi ad alto transito di persone la sua sede ideale. Come gli aeroporti.

Così, dopo la prima sede al Terminal 1 di Malpensa, Antonino Il banco di Cannavacciuolo arriva anche a Napoli, all'aeroporto di Capodichino. Qui lo chef  di Villa Crespi  in collaborazione con Sergio Castelli, Amministratore Delegato di MyChef Italia, porta il suo fast food campano nell’Area Partenze dell'aeroporto dove l'azzurro circoscrive lo spazio che si sviluppa intorno al grande bancone. Tutt'intorno, tavoli alti per un pasto stand up, tavolini con sedie e divanetti per una sosta più rilassata (una settantina i coperti in totale), e una zona market per lo shopping gourmet.

Cosa si mangia al Banco di Cannavacciuolo

La proposta è semplice, diretta e accessibile per rispondere alle esigenze dei viaggiatori in qualsiasi momento della giornata. Si parte infatti dalla mattina, per la colazione, per arrivare fino a sera con una scelta di piatti campani, dai più classici cuoppi di fritti, alle pizze, dai cuzzetielli – i panini farciti – alle immancabili pizze, passando anche per piatti più strutturati, ma pronti da mangiare come parmigiana di melanzane, lasagne (anche in versione veg), polpette al sugo o insalate di vario tipo. Ovviamente la carta si muove sul doppio binario salato-dolce, con sfogliatelle, babà (classici o con crema e panna), pastiera, code d’aragosta, monoporzione, insieme a croissant e classici lieviti da colazione.

Così il gruppo Cannavacciuolo continua a differenziare le sue attività, tra consulenze, come quella a Le Cattedrali Asti, e format diversi: oltre a Villa Crespi -  Tre Forchette per la guida Ristoranti di Gambero Rosso e Tre Stelle Michelin dal 2022  (e in buona posizione anche in altre insospettabili classifiche internazionali) - ci sono il bistrot di Torino (mentre quello di Novara è chiuso) e i relais in Campania (Laqua Countryside a Ticciano, frazione di Vico Equense, e Laqua by the sea a Meta, Napoli).

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