Cibo, arte e metodo: ecco Soup Opera, il nuovo progetto che comunica l'arte attraverso il cibo per avvicinare mondi e linguaggi

3 Dic 2013, 17:14 | a cura di
Le caratteristiche in comune sono molte, in entrambi i casi c'è ricerca, studio e passione. Tutti e due hanno come fine ultimo la comunicazione di sentimenti e sensazioni e di solito, quelli che raccolgono il consenso del pubblico più vasto, sono nati da intuizioni. Sono i mondi dell'arte e del cibo che si incontrano con un linguaggio condiviso.

L'idea nasce da tante esperienze precedenti, non ultima quella realizzata al MART di Rovereto con l'obiettivo di raggiungere gli ospiti della comunità di San Patrignano. E poi ancora esperimenti, tentativi e semplici pensieri abbozzati su un foglietto conservato chissà dove. Ma oggi prende forma e la consistenza è tutt'altro che impalpabile. Si chiama Soup Opera, il nome richiama al progetto francese di qualche anno fa che vide i creatoriChristophe Barrier e Frédéric Clemencon inventare un programma per bambini in cui ortaggi e frutti prendevano vita grazie alla stop motion animation. L'obiettivo è quello di comunicare l'arte attraverso il cibo. D'altronde nella manifestazione artistica, nella scultura o nella pittura, c'è la stessa ricerca, lo stesso studio e spesso anche lo stesso metodo che sta alla base della preparazione di un piatto, che sia d'alta cucina o della tradizione popolare. Paola Buzzini ne è l'ideatrice e realizzatrice. Portare il cibo all'interno dei luoghi deputati all'arte, rompere quel silenzio inerte che caratterizza molti musei. Non si tratta di una deflagrazione di sapori e odori che irrompono nella calma di un luogo che offre soprattutto stimoli visivi. L'idea di Paola Buzzini non è quella di stravolgere, ma di unire.“Spesso, quando vedo un'opera d'arte penso a un piatto”, ci ha detto. “Ad ogni artista abbino una ricetta, mi è successo con Rodin. Al contrasto tra la durezza del marmo e la morbidezza delle forme ho associato una meringa in crosta di nocciole. Per prepararla ho studiato gli ingredienti, così come fece Rodin per le sue opere. E poi vari tentativi, sino ad ottenere il risultato sperato: una crosta dura esterna che racchiudesse la friabilità della meringa, con tutta la sua dolcezza. È questo, in sostanza quello che faccio per me e per gli altri”. In poche parole Soup Opera rende onore ad un artista coinvolgendo i sensi che fino ad oggi erano esclusi dalla fruizione dell'opera come l'olfatto e il gusto. L'opera d'arte diventa così un'esperienza inedita.
Soup Opera è comparso per la prima volta al PAC, il Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano, portando la cucina nella mostra 'Vite in transito' di Adrian Paci. Paola Buzzini, insieme a Paola Nicolin, curatrice della mostra, hanno preparato un piatto ispirato al lavoro dell'artista albanese: panelle in transito verso nord. E l'avventura ha altre tappe in programma, ma questo è un piatto che verrà servito al giusto momento.

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