Assovetro: prodotte meno bottiglie di vini e spumanti, ma il sistema regge. Ecco come è andata nel 2013

8 Feb 2014, 09:36 | a cura di
L'andamento del mercato del vino influenza per forza di cose quello del vetro, che trova in esso uno sbocco fondamentale. E dall'uno possiamo cogliere l'andamento dell'altro.

Giuseppe Pastorino, presidente di Assovetro, traccia con Tre Bicchieri un bilancio dell'annata 2013 che, sulla base degli ultimi dati di novembre, per la produzione dei contenitori in vetro registra un generale +2,3% in volume rispetto al 2012, anno in cui si era registrata una contrazione: “A conti fatti non siamo lontani dai livelli del 2011”. In particolare, vini e spumanti, all'interno del settore vetro cavo (bottiglie, vasi, flaconi e casalingo), rappresentano circa la metà dei volumi e circa il 45% del fatturato, che vale oltre due miliardi di euro. "Le nostre prime stime sul 2013" osserva Pastorino "fanno presupporre che le bottiglie usate per la produzione di vino subiranno una lieve contrazione, ma all'interno di una dinamica di stabilità del mercato. Anche il fatturato dovrebbe subire una lieve diminuzione".Dal punto di vista delle richieste delle aziende vinicole, due tendenze si sono pressoché compensate durante l'anno: "C'è stata, da un lato, una spinta ad aumentare la differenziazione, per dare più valore all'imballaggio in quanto elemento capace di valorizzare il vino e di favorire le esportazioni; dall'altro, uno spostamento delle scelte verso bottiglie di gamma più bassa per contenere i costi". Nel complesso, l'industria del vetro dimostra di riuscire ad attraversare la crisi: "Lo si evince anche dai livelli occupazionali, rimasti invariati a quasi 8 mila addetti diretti negli ultimi anni", spiega Pastorino che lancia un appello: "Per mantenere competitiva l'industria italiana del vetro, e dare un supporto forte a quella del vino, non possiamo ridurre i costi del lavoro riducendo i salari, ma occorre un intervento del governo sul cuneo fiscale. È vero che sui costi dell'energia sono stati fatti passi avanti, ma ora bisogna ridistribuire il carico fiscale".

a cura di Gianluca Atzeni

www.assovetro.it

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