Chi ha portato il baccalà a Carrara e il mais ottofile in Garfagnana? Una conferenza all’ombra delle Apuane – nell’ambito della rassegna Database – svela alcuni aneddoti gastronomici di una Toscana meno stereotipata

4 Apr 2014, 07:26 | a cura di
Database è prettamente una rassegna di arti contemporanee. Ma quest’anno, per la terza edizione, quella del 2014, inizia le sue attività con un ciclo di conferenze sulla storia della città di Carrara. Il primo di questi incontri è legato al mondo del cibo e raccontato da Daniele Canali.

La serie di eventi di Database a Carrara, dedicati all’arte contemporanea, al territorio, al marmo ed agli artisti che sono in grado di confrontarsi con questo materiale, ripartono per la terza edizione – sempre a cura di Federica Forti – con un ciclo di quattro conferenze che riflettono, interrogano e sollecitano la popolazione locale su storia e aspetti salienti del capoluogo apuano.
La prima delle quattro conferenze (previste per tutti i pomeriggi di tutte le domeniche di Aprile) parla proprio di cibo e, con titolo “Baccalà e dintorni”, vede come per gli altri incontri mattatore il professor Daniele Canali, storico ed esperto appassionato di faccende carrarine.
La mia prima conferenza” spiega Canali al Gambero Rosso “parte proprio dal complesso rapporto tra storia del marmo di Carrara e profonde modificazioni ad esso connesse sui temi del cibo, del gusto e delleconsuetudini alimentari di un territorio che, in virtù delle sue prerogative diculla di una industria di esportazione, entrerà in rapporto con nuoveconsuetudini alimentari. Nell'andare sulla piazza di Genova (Livorno decollerà alla fine del secolo come porto dipari importanza) o nel caricare le navi olandesi nella rada di Marina gli olandesi, abilissimi pescatori già dalla fine del quattrocento, non verranno con le navi vuote ma introdurranno a Carrara il pesce secco pescato sui banchi di terranova, Stoccafisso (stockfish) baccalà ed arringhe entreranno” continua Canali “a fare parte della dieta  carrarese. In assenza di una tradizione della pesca marinara ed essendo insufficiente latradizione delle peschiere medievali per circa tre secoli il pesce del nordrappresenterà una costante della cucina locale, con risultati di eccellenza”. Ma non finisce qui, perché gli influssi arrivano anche dalla Spagna e dalle Americhe: i fagioli transitano da qui e poi prendono la via della Lucchesia diventando dei cultivar di prima qualità (il fagiolo stortino giallo di Lucca, il fagiolo bianco di Spagna) e poi il granturco ottofile che si diffonderà in Lunigiana e soprattutto in Garfagnana come “formenton”. La conferenza, poi, analizzerà anche le produzioni agricole succedutesi negli ultimi quattro secoli e le modificazioni che hanno apportato al paesaggio. Soffermandosi, alla fine, sulla curiosità delle “cucine comuniste” messe in operadalla Camera del Lavoro di Carrara e dei Paesi del Marmo durante i durissimiscioperi del 1913. Al termine, ça va sans dire, nel nuovo temporary bar del palazzo che ospita la conferenza assaggi di lardo di Colonnata artigianale per tutti, quello de Le Larderie di Battella e Sanguinetti.
Dopo questo debutto molto food oriented, Database continuerà come di consueto con mostre, concerti, performance negli spazi espositivi della città, in altri spazi in Italia e con capatine all’estero.

Database | Ex Accademia - Via Buonarroti 1, Carrara | Domenica 6 aprile | dalle ore 16.30 | www.database-carrara.com

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