Si chiama The Plate, National Geographic ha lanciato un nuovo portale dedicato al cibo in collaborazione con lo chef José Andrés

17 Apr 2014, 10:45 | a cura di
Il noto network sta guardando al cibo con attenzione, e se qualche tempo fa aveva preso parte all’avventura di Guarda tu stesso, il sito che Barilla ha dedicato a tutta la sua filiera produttiva, ora si lancia in un’altra iniziativa.

Si chiama The Plate il nuovo sito powered by National Geographic e completamente incentrato sul cibo. Non si tratta di una piattaforma divulgativa, almeno non solo, ma di un luogo dedicato al dibattito e al confronto, grazie anche alla presenza di importanti personaggi del mondo della ristorazione come lo chef José Andrés, formatosi a fianco di Ferran Adrià e oggi riconosciuto in tutti gli Stati Uniti come una tra le massime autorità in fatto di cibo e alimentazione. L’obiettivo è informare sì, ma soprattutto dialogare con il pubblico riguardo il legame che c’è tra salute e alimentazione. Numerose opportunità di confronto si potranno avere on line su argomenti caldi come il rapporto tra origine della materia prima e qualità del prodotto, stagionalità e alimentazione sostenibile. Lo chef José Andrés, è affiancato in questa iniziativa dalla giornalista Maryn McKenna e dalla food writer Mary Beth Albright che hanno offerto i loro contributi alla prima questione suggerita: Perché mi preoccupo per il cibo?

National Geographic è sempre più attenta al cibo, il recente coinvolgimento con Google per il portale che Barilla ha dedicato a tutta la sua filiera produttiva ne è un esempio. Ma in questo caso è direttamente al pubblico che offre un’occasione di scambio sul proprio sito, accanto alle classiche tematiche ambientali di cui si occupa da anni con approfondimenti accurati. Provenienza, valori nutrizionali, stagionalità e quant’altro sono a portata di confronto e le domande dei curiosi troveranno risposta anche grazie alla presenza di esperti del settore.

Nel suo intervento, chef Andrés, ha parlato della forte valenza politica e sociale del cibo, ponendo l’accento sul potere che ha avuto e possiede tutt’ora, nel muovere le masse.
Il cibo è una cosa potente. Mangiare è una cosa, oltre a respirare, che tutti noi facciamo dal giorno in cui nasciamo fino al giorno della nostra morte.Il cibo è il nostro DNA. Può essere un narratore, aprendo una finestra nel nostro passato e può anche essere un ambasciatore di terre straniere, colmando il divario tra due paesi. Il cibo è potente perché ha una storia che nessun’altro ha dietro di sé. Il Boston Tea Party è stata una grande rivoluzione innescata dal cibo. La marcia del sale guidata da Gandhi ha creato la libertà di un'intera nazione.Il cibo può e deve cambiare il mondo, e questo è ciò che gli conferisce tale potere incredibile”.

theplate.nationalgeographic.com/

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