Il reset del colosso australiano Treasury Wine Estates. Basterà cambiare direttore e calendario delle uscite per ripartire?

13 Lug 2014, 14:29 | a cura di
Dopo aver rifiutato diverse offerte di acquisto, il gruppo tenta il tutto per tutto: promozioni, cambi ai vertici e lanci sul mercato anticipati. Mentre al commerciale arriva l'ex executive di Coca Cola.

Il 2015 sarà un anno di reset per il gruppo”, così Michael Clark, nuovo ceo del colosso australiano Treasury Wine Estates (la seconda più grande azienda vinicola quotata al mondo dopo Constellation Brands) ha annunciato l'intenzione di cambiare strategia di marketing per riprendersi da un biennio da dimenticare. Dopo aver distrutto le scorte di vino per fare ripartire le vendite nel mercato statunitense e dopo aver rifiutato diverse offerte di acquisto (compresa quella da 2,7 miliardi di dollari del gruppo di private equity Kohl Kravis Roberts), adesso punta a stravolgere il calendario delle uscite dei vini sul mercato. In particolare l'annata 2010 di Penfolds, il top brand australiano del gruppo, anticiperà l'esordio di qualche mese: invece di marzo, uscirà ad ottobre 2015. Motivo? Si spera, così, di far salire le vendite, intercettando una fetta di consumatori più grossa grazie alle festività: Natale, Giorno del Ringraziamento e Capodanno. Senza, però, dimenticare il Capodanno Cinese. È verso la Cina, infatti, che Treasury sta guardando per risanare i conti. Tra l'altro, il capo enologo Peter Gago ha dichiarato che in questo modo, i vini saranno spediti dalla cantina in condizioni più fresche, garantendo la qualità ideale quando arriveranno sul mercato. E non basta: il riassetto prevede che per un periodo di tre mesi, a partire da questo luglio, i clienti australiani che acquisteranno sei bottiglie di qualsiasi Penfolds Bin Series, avranno uno sconto significativo su pacchetto di 32 bottiglie di altri vini del gruppo. “Ma questo è solo uno delle tante strategie con cui affronteremo la campagne di marketing nell'anno fiscale 2015” ha dichiarato Clarke che sta tentando tutte le vie per mettere fine ad una crisi che si trascina da tempo, probabilmente dalla scissione, nel 2001, dal Foster's Group Ltd. Senza contare, successivamente, l'andamento non positivo per tutti i vini australiani, legati a vendemmie abbondanti con relativa svalutazione dei prezzi. Adesso, però, bisogna vedere se la strada imboccata è quella giusta, considerato anche che dopo l'annuncio del reset, Andrew Carter, direttore commerciale Apac (Asia Pacifc) e Emea (Europe, Middle East, and Africa) di Treasury Wine Estates ha deciso di lasciare il gruppo. Al suo posto arriva Robert Foye, ex executive di Coca-Cola. To be continued...

A cura di Loredana Sottile

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