Expo-polemiche. Da una parte il caso Verdicchio, esploso e smontato in poche ore. Dall'altro le polemiche sull'inglese maccheronico del sito

10 Feb 2015, 16:54 | a cura di
Mentre il consigliere regionale delle Marche Raffaele Bucciarelli lamenta la mancanza di produttori di Verdicchio a Expo 2015, non considerando l'intero parco etichette di Angela Velenosi, fanno discutere gli strafalcioni grammaticali della versione in lingua inglese e francese del sito ufficiale della manifestazione.

IL CONSIGLIERE BUCCIARELLI SCIVOLA SUL VERDICCHIO

Probabilmente il consigliere regionale delle Marche Raffaele Bucciarelli (Pdci-Prc) non è particolarmente avvezzo al vino, visto che si è dovuto scomodare il presidente regionale Gian Mario Spacca per ricordargli che Angela Velenosi, tra le tante etichette, produce anche Verdicchio.
Bucciarelli, infatti, aveva presentato un'interrogazione in Consiglio Regionale (la n° 1923) per sapere "con quali criteri sono stati scelti i Testimonial delle Marche nel Mondo ad Expo 2015", lamentando la mancanza di produttori di Verdicchio. E sarebbe stato in effetti un clamoroso autogol. Invece "Bucciarelli ha preso un grosso granchio" ha sottolineato Spacca, ricordando che la Regione ha proposto a Padiglione Italia, a cui spetta la decisione finale, storie e imprenditori di tutto il territorio.
Tra i nomi chiamati a rappresentare il territorio nel racconto delle identità italiane a Expo ci sono Moreno Cedroni (ristorazione), Enrico Loccioni (domotica), Francesca Petrini (olio), Vincenzo Spinosi (pasta), Angela Velenosi (vino a appunto Verdicchio), Orietta Varnelli (liquori) e Iginio Straffi (cartoons), a cui si sono aggiunti Piero Guidi (pelletteria) e Roberta Fileni (carni bio).

EXPO, IL SITO BOCCIATO IN LINGUE STRANIERE

Ancora polemiche su Expo. L'ultima in ordine di tempo è quella riportata dal Corriere della Sera qualche giorno fa sugli strafalcioni grammaticali scovati nella versione del sito in inglese e in francese: consecutio temporum sballate, costruzioni di frasi arrovellate, accenti gravi invece che acuti, italianismi, refusi e così via. Tanto da far pensare all'utilizzo del traduttore automatico di Google.
Ipotesi smentita dai vertici di Expo che hanno subito provveduto alla correzione o rimozione degli errori più evidenti. Tra questi, la poco fluida, “Not only is it an exhibition but also a process”, riferita alla manifestazione. Letteralmente “Non solo è una mostra ma anche un processo”. Dove processo starebbe per esperienza? O ancora “Grand event” opartecipating”. E non hanno saputo fare di meglio i traduttori francesi. Esempio. Lo sconto sul biglietto d’ingresso diventa “un remise”, invece di “une remise”, come fosse “la sconta”. E la lista potrebbe continuare.
Certo non sarà una concordanza in più o in meno a decretare la buona riuscita dell'evento, ma attenzione ai biglietti da visita con cui ci presentiamo. Soprattutto se lo facciamo sul sito di una manifestazione per cui sono attesi almeno 5 milioni di turisti stranieri. Tobbecontinued? Speriamo proprio di no.

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