iOlive: la prima app per assaggiatori di extravergine. Che vince l'Oscar Green per la Toscana

6 Ago 2015, 08:32 | a cura di

Si è svolta ad Arezzo la premiazione degli Oscar Green regionali, organizzata da Coldiretti Giovani Impresa. A vincere, l'aziendaSpo con il suo progetto iOlive, un software che permette di riconoscere l'olio extravergine d'oliva.

Un esempio di come si possano dare le gambe giuste alla tradizione, perché possa avere futuro grazie alle tante realtà condotte da giovani imprenditori”, così Paolo Giorgi, delegato Coldiretti Giovani Impresa di Pistoia e Toscana, commenta il progetto dell'azienda Spo. L'app, iOlive, è una piattaforma informatica che garantisce la tracciabilità lungo tutta la filiera, che aiuta i consumatori ad avvicinarsi al mondo dell'extravergine, punta di diamante del made in Italy (e della dieta mediterranea) di cui ancora si sa troppo poco.

Gli Oscar Green

Il premio regionale per iOlive, però, è solo una prima tappa per arrivare agli Oscar Green Nazionali, la cui finale si terrà il prossimo ottobre ad Expo. iOlive fa parte della categoria “Impresa 2.Terra”, nella sezione che si impegna a valorizzare le aziende con progetti innovativi che utilizzino le nuove tecnologie. Ed è proprio quello che iOlive fa: coniugare la tradizione dell'olivicoltura, della produzione di extravergine, del suo commercio, dell'analisi organolettica e sensoriale, con la tecnologia moderna degli smartphone.

L'azienda

La Spo (Società Pesciatina di Orticoltura) nasce nel 1932 come azienda di produzione di piante da vivaio; tra queste, l'olivo è stata quella che negli anni ha acquisito maggior rilievo all'interno dell'attività, fino a diventare, negli anni '70, unica pianta di produzione. È da questa evoluzione dell'azienda e dalla scelta di dedicarsi esclusivamente all'olivo che nasce il progetto iOlive che, spiega Pietro Barachini, imprenditore agricolo della Spo, “permette la massima tracciabilità del prodotto lungo tutta la filiera, dalla messa a dimora della pianta alla bottiglia”.

Il progetto

Si tratta di un'idea nata in collaborazione fra Barachini e l'ingegnere Gronchi. L'obiettivo è quello di formare il maggior numero possibile di consumatori di extravergine consapevoli con l'aiuto di un'app adatta a tutti. Barachini sostiene che “tutelare la qualità del nostro olio extravergine d'oliva sia la giusta via per esportare il made in Italy, garantendo reddito alle aziende agricole, occupazione e sviluppo in Toscana”. L'app iOlive è il cuore del progetto, ma ha alle spalle un portale web e una pagina Facebook che contribuiscono alla comunicazione del prodotto.

Ma come funziona l'app? Al suo interno si possono trovare le schede ufficiali COI (Consiglio Oleico Internazionale), accessibili solo agli assaggiatori ufficiali dotati di codice COI di identificazione. La scheda può essere elaborata ed archiviata dall'ente internazionale a suo piacimento e tutti i dati, una volta archiviati nel server, vengono automaticamente sviluppati per classificare l'olio in una delle tre categorie, lampante, vergine o extravergine.

Con l'app, è possibile consultare in tempo reale i risultati delle degustazioni ufficiali e accedere ai test in archivio. A partire dall'ottobre 2014, gli assaggiatori professionisti, durante le sedute di assaggio, hanno compilato le schede cartacee contemporaneamente a quelle elettroniche negli Ipad, validate attraverso Accredia (ente italiano di accreditamento).

 

a cura di Michela Becchi

 

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