Consumo di vino. Come cambierà il mercato negli Usa da qui al 2025

27 Nov 2015, 08:46 | a cura di

Decisivo il contributo della next-generation. Ecco il report di Wine intelligence che prevede una crescita dei consumatori abituali di vino tra gli abitanti statunitensi. 

Gli Stati Uniti si confermeranno mercato del futuro per il vino da qui al 2025. Grazie alla crescita dei consumatori abituali che passeranno dagli attuali 93 milioni, pari al 40% della popolazione adulta, a 109 milioni entro il 2025, ovvero il 44% dei maggiorenni. In altre parole, una crescita di 16 milioni in un arco di tempo di dieci anni. L'ultimo studio di Wine Intelligence, società specializzata in ricerche di mercato con sede in Uk, parla di consolidamento del primo posto del ranking mondiale del mercato a stelle e strisce. Le ragioni di questo trend crescente vengono ricondotte ai cambiamenti generazionali, all'aumento della popolazione e a fattori culturali.

Una (nuova) generazione di consumatori abituali

Fondamentale sarà l'apporto che arriverà dalla cosiddetta “next-generation”, ovvero i nati dal 1995 in poi, che avranno un ruolo decisivo nella crescita dei consumi per i prossimi dieci anni. Si parla di circa 22,7 milioni di persone appartenenti a questa categoria che diventeranno consumatori abituali di vino (“regular wine drinkers”), andando a costituire il 21% dei bevitori totali di tutto il Paese. Rispetto ai più 'anziani' millennials, la next-gen è certamente immersa nel mondo tecnologico ma è più oculata nella spesa, meno disposta al rischio, con più attenzione al prodotto acquistato. Il 57% di questi giovani, secondo il report, dichiara di voler imparare più cose sul mondo del vino.

Ecco allora, come sottolineano gli analisti di Wine Intelligence (che hanno sondato oltre 6 mila consumatori tra marzo e ottobre) la next-gen rappresenta una fascia di consumatori tutta da conquistare: “Occorrerà studiare a fondo questo mercato e che piaccia o no” osserva il ceo Richard Halstead i destini e le fortune dell'industria vitivinicola mondiale nei prossimi dieci anni saranno collegate all'atteggiamento dei consumatori americani”. Per l'Italia, primo fornitore di vino negli Usa, la strada sembra tracciata.

 

a cura di Gianluca Atzeni

 

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