Cibo e web. Le insidie della rete: i rischi della spesa online e le false recensioni

2 Dic 2015, 15:30 | a cura di

Il sondaggio promosso da MDC insieme a Frodialimentari.it si muove su due fronti per smascherare le insidie che la rete mette di fronte al consumatore, tra etichette incomplete, diritto di recesso negato e recensioni false. 


Fare la spesa online conviene? I rischi dell'acquisto sul web

Se l'e-commerce è la nuova frontiera degli acquisti a tema gastronomico, è pur vero che il rischio di incappare in qualche truffa si nasconde dietro l'angolo. L'insidia più temibile per il buongustaio che ha imparato a districarsi nell'universo della spesa online – tra siti specializzati che promuovono circuiti di nicchia e grandi piattaforme dedicate al food retail come il negozio dedicato di Ebay – è quella di accontentarsi di un portale che viola le principali norme europee in materia di tutela del consumatore. E l'ultima indagine condotta da MDC (Movimento di Difesa del Cittadino), insieme a Frodialimentari.it con la collaborazione del Corpo Forestale di Stato, rivela che oltre il 50% dei portali in questione – nomi noti compresi – infrange le prescrizioni di legge, soprattutto sul versante delle etichettature, spesso incomplete e senza indicazione degli allergeni.

Etichette incomplete: che fine fanno gli allergeni?

Il risultato emerge dal monitoraggio di 106 siti web specializzati nella vendita online di prodotti alimentari e la pietra dello scandalo è il Regolamento 1169, che regola l'etichettatura dei prodotti. In poche parole, per un consumatore allergico l'acquisto online è nella maggior parte dei casi off limits. E il discorso si complica, coinvolgendo un pubblico più ampio di potenziali acquirenti, quando si affronta il capitolo diritto di recesso, che l'Operazione Trasparenza ha dimostrato essere applicato con gravi carenze e illegalità: il 15% dei siti specializzati non fa menzione di tale diritto, mentre sono molti (il 65%) i portali che non hanno provveduto ad aggiornarsi sulla nuova normativa, che ha esteso il termine garantito per esercitare il recesso da 10 a 14 giorni.

Un popolo di recensori: il 34% dichiara il falso

La situazione non migliora se spostiamo l'attenzione su un'altra fonte di business online che intercetta le esigenze di chi ama mangiare fuori e condividere la propria esperienza con la comunità virtuale, potente cassa di risonanza delle opinioni di un esercito di recensori amatoriali. Ma quanto sono affidabili i contributi che circolano sul web, amplificati da una rete di circuiti specializzati? Su una base di intervistati in prevalenza uomini (il 58%), il sondaggio Cibo e recensioni online:vere o false? rivela un dato preoccupante: coperti dall'anonimato il 34% dei recensori abituali ammette di scrivere il falso. Se a questo si aggiunge la piccola percentuale (7%) di intervistati che non sempre raccontano in maniera obiettiva la propria esperienza al ristorante, il quadro è quantomai inaffidabile: almeno 1 recensione su 3 potrebbe essere falsa. E anche dai professionisti del settore non arrivano rassicurazioni: il 29,5% di chef e ristoratori intervistati ammettono di aver ricevuto email che offrono un “servizio” di recensioni a pagamento. Ma è pur sempre vero che il 34% di loro continua a ritenere la recensione online, se veritiera, un ottimo strumento di promozione.

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