Made Nice a New York. Il team dell'Eleven Madison Park si lancia nel fast casual

9 Dic 2015, 15:01 | a cura di

Conquistato l'apprezzamento internazionale per la cucina di Eleven Madison Park, Daniel Humm ci prova con il fast food. Ma niente hamburger e burritos: Made Nice aprirà il prossimo anno per proporre una cucina veloce, economica, di qualità. Attenta al benessere. Ecco come sarà. 


Una nuova sfida per Daniel Humm

La fama di Daniel Humm e Will Guidara ha da tempo travalicato i confini di New York. A loro si deve la messa a punto di quella macchina dagli ingranaggi perfetti che è l'Eleven Madison Park di Manhattan, tempio dell'alta ristorazione statunitense in vetta alle classifiche gastronomiche internazionali (tre stelle e un quinto posto che pesa nella 50 Best), sin dall'esordio nel 2006. Un team creativo che non ha paura di osare e continua a battezzare format di successo dalla portata planetaria, come il NoMad (con bar di livello) all'interno dell'omonimo hotel di Broadway e presto anche a Los Angeles. E c'è da scommettere che il 2016 sarà l'anno di Made Nice, fast food di qualità che la giovane coppia di soci (39 e 35 anni) prevede di aprire in West 28th street – ancora Manhattan - con l'arrivo dell'anno nuovo, come rivela il Wall Street Journal.

Il brand è quello del solido gruppo di ristorazione del duo Humm-Guidara, il format sarà improntato sul servizio informale di pasti a prezzi contenuti, tra i 10 e i 15 dollari. Un bel salto rispetto ai 225 dollari che si spendono in media al tavolo dell'Eleven Madison Park, tasse e vini esclusi.

Il boom del fine casual. Arriva Made Nice

Ma non aspettatevi hamburger, burritos o pollo fritto (a quello ci pensa David Chang con Fuku): la proposta sarà invece più in linea con il trend salutista in voga a New York, dove la cucina vegetariana sta conquistando una fascia di pubblico sempre più trasversale. Spazio quindi a cereali, proteine, verdure di stagione – un esempio? Zucchine grigliate, insalata di patate, salmone, tra i primi, semplici piatti ideati - da consumare in un locale all'ultimo grido firmato da Stonehill & Taylor, lo studio che ha progettato il NoMad. Mentre la cucina sarà affidata alle cure del sous chef Danny DiStefano, spalla di Humm all'Eleven Madison Park, e le stoviglie in tavola saranno frutto della creatività di Jono Pandolfi. Il ristorante sarà il primo completamente finanziato dalla società Humm-Guidara, che scommettono sul successo di una formula che in USA hanno già ribattezzato “fine casual”, prendendo atto della rivoluzione gastronomica in corso.

Un nuovo stile di vita alimentare che partendo dal consolidamento del mitico Shake Shack offre agli americani un'alternativa al junk food delle grandi catene, al grido di fast, economico, ma di qualità. E così dopo Daniel Coi, Roy Choi, Jose Andres e David Chang, anche Daniel Humm si aggiunge alla lista degli chef che vogliono tornare a parlare al grande pubblico.

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram