Morto Franco Ruta. Portò alla ribalta il cioccolato di Modica dall’Antica Dolceria Bonajuto

22 Feb 2016, 09:50 | a cura di

Oltre un secolo di storia da riprendere e rinnovare nel segno dell’identità culturale di una cittadina, Modica, legata a doppio filo con l’antica ricetta di un cioccolato unico al mondo, lavorato a freddo con zucchero e spezie. L’impresa è riuscita a un imprenditore illuminato come Franco Ruta, scomparso qualche ora fa. 


Franco Ruta e il cioccolato di Modica

Chiuso per lutto. È questo il cartello comparso ieri sulla saracinesca abbassata di corso Umberto 1, nel cuore del centro storico di Modica. È qui, tra gli edifici barocchi di una perla della provincia di Ragusa, che nel 1880 apriva i battenti la bottega dolciaria di Francesco Bonajuto, quella che oggi è per tutti l’Antica Dolceria Bonajuto. E oggi, nel giorno del dolore e del dispiacere per la scomparsa di un artigiano-imprenditore come Franco Ruta, alfiere della cioccolata di Modica nel mondo, tra i suoi concittadini c’è già chi chiede al sindaco di intitolare il Corso all’uomo che quel cioccolato ha saputo interpretarlo e presentarlo sul palcoscenico internazionale come una delle ineguagliabili eccellenze del gusto made in Italy. Lui, classe 1943, quando negli anni Novanta aveva rilevato dal padre l’attività di famiglia aveva deciso di avviare un restyling che guardasse al passato -di nuovo dolceria e non più caffetteria - per rinnovare la memoria di una tradizione secolare e così proiettare nel futuro l’immagine di una bottega che ha costruito la sua storia (di successo) intorno alla passione per il cioccolato, al motto di “A tornare indietro ci prendiamo gusto”.

Il valore della tradizione

Nessun conservatorismo però, ma solo il giusto rispetto per decenni di lavoro passati a onorare una ricetta antica (che qualcuno fa risalire al tempo degli Atzechi), solo massa di cacao, zucchero e spezie. Eppure la storia di Franco Ruta, da qualche anno affiancato alla conduzione dell’azienda dal figlio Pierpaolo, racconta l’impegno di un imprenditore che sa innovare, conquistando il plauso della critica e l’attenzione del pubblico, che alla metà degli anni Novanta si concretizzò nell'autentico boom della tavoletta di cioccolato di Modica, oggi esportata da Tokyo a New York, venduta nelle più rinomate insegne di delizie gastronomiche del mondo. Esportando così un pezzo importante dell’identità culturale di una città orgogliosa della propria storia gastronomica e dolciaria. Nell’ultimo ventennio Ruta (ancora in prima linea in difesa del “suo” cioccolato solo qualche giorno fa, a seguito di una polemica con la grande distribuzione) aveva intrapreso un lavoro meticoloso per recuperare le origini ed esaltare quella tecnica di lavorazione a freddo del cioccolato così peculiare, tanto da essere ritenuto univocamente il papà del cioccolato modicano. Dietro di lui, molti altri pasticcieri e produttori locali hanno cominciato a riscoprire le tecniche antiche, recuperando un patrimonio altrimenti destinato all’oblio. Ed è in gran parte a lui che si deve il clamore suscitato dalla vetrina che a pochi metri dal duomo di San Pietro richiama ogni giorno visitatori curiosi di assaggiare un cioccolato sconosciuto ai più fino a qualche decennio fa. Stroncato da un infarto all’età di 72 anni, martedì Modica si ritroverà per un ultimo saluto al suo ambasciatore del gusto.

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