Contaminazioni a LSDM. Tutto il programma de Le Strade della Mozzarella con 30 grandi chef a Paestum

6 Apr 2016, 09:45 | a cura di

Il 18 e 19 aprile il congresso d'alta cucina dedicato all'eccellenza italiana torna a casa, a Paestum. E auspica un nuovo concetto di tradizione, che si apre alle novità. Ecco il programma e i protagonisti di LSDM 2016. 


LSDM oggi

Anticipato da un tour che quest'anno, per la prima volta, ha toccato anche Milano e arriverà a Roma il prossimo autunno, l'appuntamento con LSDM - l'acronimo che ora identifica le Strade della Mozzarella – torna a casa, a Paestum, dove tutto è cominciato quasi dieci anni fa. Il congresso internazionale di cucina d'autore ideato da Albert Sapere e Barbara Guerra per omaggiare i prodotti e la tradizione gastronomica del Mezzogiorno è ogni anno più maturo e attrae su di sé i riflettori della stampa italiana e internazionale di settore, oltre a molti protagonisti dell'alta ristorazione e agli acclamati artigiani della pizza, con una sezione speciale tutta dedicata alla pizza napoletana. Ma saranno tutti i migliori prodotti dell'agroalimentare nazionale a essere valorizzati dagli chef ospiti in arrivo da dieci Paesi d'Europa per partecipare alla nona edizione del congresso, una delle più ricche mai organizzate. Teatro della manifestazione il Savoy Beach Hotel, dove bufala, pasta di Gragnano, olio extravergine e pizza napoletana guideranno la truppa delle eccellenze italiane e saliranno sul palco in veste sempre diversa, protagonisti delle contaminazioni che ispirano il tema dell'edizione 2016.

Tradizione è contaminazione

Due giorni di lavori, il 18 e 19 aprile, durante i quali si avvicenderanno gli interventi di trenta chef moderati da giornalisti di settore e critici gastronomici; a loro si affiancheranno altri 50 chef per condurre le attività in programma a Paestum. Al Taste Club, invece, la qualità degli ingredienti condurrà il gioco degli assaggi, con appuntamenti tematici suddivisi in tre lounge, la prima dedicata alla pasta al pomodoro – con le proposte degli chef campani – la seconda alla frittura tradizionale, con pizzaioli e pasticceri schierati davanti alle friggitrici, la terza al dessert nella ristorazione d'autore. Non mancheranno degustazioni guidate di vino e olio. Sul fronte congressuale, l'ispirazione arriva da una celebre frase di Brillat-Savarin, autorevole voce ottocentesca e autore della Fisiologia del Gusto: “La scoperta di un piatto nuovo è più preziosa per il genere umano che la scoperta di una nuova stella”. Ma all'elaborazione del tema hanno contribuito anche le riflessioni di due chef molto diversi tra loro, Ernesto Iaccarino e Piergiorgio Parini, entrambi capaci di osare con gli ingredienti in cucina, il primo coltivando il coriandolo nell'azienda di famiglia di Peracciole, il secondo rivendicando per esempio il legame del kiwi con il territorio romagnolo. Due ricerche indirizzate verso quella contaminazione intelligente che fa nascere nuove tradizioni. D'altronde anche gli spaghetti al pomodoro, qualche secolo fa, rappresentarono una brillante contaminazione. Perché allo scambio culturale è meglio non porre mai limiti, e ribadirlo in cucina è importante.

30 chef in due giorni

Quindi largo al nuovo, senza paura e con tanta curiosità. Lo dimostreranno sul campo Matteo Baronetto, Riccardo Monco, Davide Oldani, Enrico Crippa, Antonia Klugmann, Saverio Sbaragli, Luca Abbruzzino, Luigi Taglienti, Emanuele Scarello, Vito Mollica, Davide Scabin, Silvio Salmoiraghi, Andrea Berton, Ernesto Iaccarino, i fratelli Costardi, Franco Pepe, Francesco a Salvatore Salvo, Gaetano e Pasquale Torrente. E nella compagine straniera Mauro Colagreco, Gert de Mangeleer, Alexndre Gauthier, Karl e Rudi Obauer, Magnus Ek, Leonardo Pereira, Oriol Castro, Daniel Berlin, Jacques Genin, Mark Moriarty, Ana Ros. E poi tutti a New York, il 17 e 18 maggio.

 

a cura di Livia Montagnoli

LSDM | Paestum (SA) | Savoy Beach Hotel | il 18 e 19 aprile | www.lsdm.it

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