Sistema Prosecco, non si fermano le frodi, oltre 400 casi segnalati in 2 anni

3 Lug 2016, 16:20 | a cura di

La tutela costa 500 mila euro l'anno. I Consorzi: “Azione efficace contro i falsi”. Il Sistema messo in atto contro le frodi funziona. I casi segnalati? Falso prosecco alla spina, in lattina o rosè. 

Una Dop di successo porta con sé tutta una serie di fenomeni come imitazioni e falsi. Il caso Prosecco è emblematico e i consorzi della Doc Prosecco e delle due Docg Conegliano Valdobbiadene e Asolo Montello, che valgono 500 milioni di euro, ci hanno visto lungo, creando nel 2014 la società “Sistema Prosecco”, sostenuta da Mise e Mipaaf nelle attività di tutela. Da dicembre 2014 al 21 giugno 2016, sono stati 400 i casi irregolari segnalati all'Icqrf, per lo più legati a vendite di falso prosecco alla spina, in lattina o rosé; circa 250 di questi riguardano Paesi dell'Ue (Germania in primis), mentre sono 144 le inserzioni irregolari sui siti eBay, Amazon e Alibaba e, di recente, un caso online è stato fermato negli Usa dopo un'intesa col Ttb. Tra 2014 e 2015, il numero di imitazioni segnalate è rimasto stabile, sono oltre 30 le azioni di contrasto al deposito di marchi (Usa, Italia, Hong Kong, Moldavia, Brasile, Ucraina) per lo più andate a buon fine; e alcune cause legali hanno riguardato Paesi dell'Est europeo. Resta aperta la questione australiana: la collaborazione col Mise, ha fatto partire il dialogo coi produttori (spesso di origini italiane) che usano la dicitura “prosecco” nel continente per trovare un accordo. Gli australiani, infatti, non riconoscono la Dop. “Col mondo anglosassone” nota Armando Serena (Asolo Montello) “c'è una differenza culturale sulla proprietà intellettuale che andrebbe superata”. Buono il risultato in Vietnam, dove nell'ambito degli accordi bilaterali con l'Ue sono state vinte le resistenze di Australia e Nuova Zelanda, ottenendo dalle autorità l'impegno alla protezione. In Cina, i negoziati sono in corso.

Ad oggi, è attivo un monitoraggio su 215 punti vendita nella Gdo e nell'horeca di dieci Paesi. “Andrebbe rafforzato, soprattutto nell'Est Europa” sottolinea Innocente Nardi (Prosecco Docg) “così come il lavoro istituzionale. Certamente, se non avessimo unito le forze tra consorzi avremmo speso molto di più per ottenere tali risultati”. “Coniugando informazione e repressione” conclude Stefano Zanette (Prosecco Doc) “cerchiamo di offrire le maggiori garanzie possibili ai nostri oltre 10 mila produttori, che hanno fatto di un prodotto agricolo un'icona del Made in Italy”. 

a cura di Gianluca Atzeni

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