I fornai campani s'inventano il pane a base d'acqua di mare. Ecco perché fa bene

26 Ago 2017, 08:30 | a cura di

Farina, lievito madre e acqua di mare. Sono gli ingredienti alla base del nuovo pane del Vesuvio, un prodotto pensato per ridurre il consumo di sale e lo spreco di acqua. Tutti i dettagli e i benefici dell’acqua di mare in cucina.


Il prodotto

Una nuova ricetta che consente di risparmiare acqua potabile, offrendo un alimento valido anche per chi è obbligato a seguire una dieta povera di sodio: il pane prodotto con l’acqua di mare è l’ultimo, innovativo progetto nato dalla collaborazione dei panificatori associati all’Unipan con Termomar e il Consiglio Nazionale delle Ricerche, presentato la scorsa settimana nella sede regionale Unipan a San Sebastiano al Vesuvio, in provincia di Napoli. “L’idea è far sì che il pane diventi un prodotto campano da esportare nel resto d’Italia, una sorta di nuovo pane vesuviano che potrebbe diventare un brand nazionale”, ha spiegato il consigliere regionale dei Verdi della Campania Francesco Emilio Borrelli durante la presentazione. “Vogliamo ripartire da questo prodotto per rilanciare l’immagine del Vesuvio dopo gli incendi delle scorse settimane”.

L’acqua di mare per uso alimentare

Pensata come sostituto del sale comune, l’acqua di mare viene depurata microbiologicamente e resa pura per il consumo alimentare. A brevettare questo insolito ingrediente, l’azienda Steralmar di Bisceglie, da tempo impegnata in un intenso lavoro di ricerca per consentire l’impiego dell’acqua di mare in cucina. Decantazione, filtrazione, depurazione e sterilizzazione con raggi Uv: sono questi i processi a cui l’acqua di mare viene sottoposta ogni volta al fine di eliminare microrganismi ed elementi dannosi, e mantenere intatti sali minerali come magnesio, calcio, potassio, fluoro e iodio.

I benefici

 

Un progetto innovativo che giova alla salute e all’ambiente: “L’idea di preparare l’impasto del pane con l’acqua di mare va sostenuta perché, in questo modo, si riesce a ridurre l’uso dell’acqua potabile”, ha aggiunto Borrelli. Ma non finisce qui: “L’organizzazione mondiale della sanità ha più volte ricordato l’importanza di mangiare prodotti a basso contenuto di sodio”, e per questo l’acqua di mare trattata si propone come un valido sostituto del sale nelle diverse preparazioni. “È un prodotto che dovrebbe essere venduto nelle farmacie per le sue doti salutari, per gli ipertesi per esempio”, ha aggiunto Domenico Filosa, presidente campano dell’Unipan. “Inoltre, questa acqua garantisce l’utilizzo di solo 1,3% di sale per chilo di farina, come previsto dal Ministero, rispetto al 2,5% di cui si fa uso generalmente”. Il costo? 2 euro al chilo, pochi centesimi in più rispetto al prezzo medio di un qualsiasi altro pane. Attualmente, il prodotto è acquistabile solo nei panifici di San Sebastiano, ma sono già previste sinergie tra Regione e Ministero della salute per diffonderlo anche nelle altre città italiane.

a cura di Michela Becchi

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