Aprile 2018, numero 315. Cos'hanno da raccontarci i Millennials sul vino? E tante altre storie

28 Mar 2018, 13:01 | a cura di

Un numero rinforzato da 240 pagine, che accoglie il Vinitaly con tanti approfondimenti sul tema e spazia tra l'Italia e il mondo per raccontare storie di cibo (come quella custodite dai monasteri italiani) e illuminare i protagonisti della ristorazione, da Aimo e Nadia ai giovani chef di Londra. 


Il vino visto dai giovani

Aprile, per chi segue le sorti del mondo del vino italiano e internazionale, è il mese del Vinitaly. Per 4 giorni produttori, buyer internazionali, stampa di settore si concentrano alla fiera di Verona: impossibile mancare alla fiera vinicola che quest'anno celebra la sua 52esima edizione. Ecco perché sul numero 315 del mensile del Gambero Rosso (già in edicola) troverete come di consueto tanti approfondimenti e racconti sul mondo del vino, alla scoperta di territori vocati, grandi etichette e personalità che hanno fatto la storia della viticoltura nazionale. Il taglio editoriale, però, è quello fresco e moderno che negli ultimi mesi abbiamo imparato a conoscere. E così la storia di copertina è dedicata al vino visto dai giovani, i cosiddetti Millennials d'Italia: tra i 18 e i 38 anni, sono curiosi, abituati a orientarsi agilmente sul web, attenti alla sostenibilità: “È questa la scommessa vincente?”, si chiedono Stefania Annese e William Pregentelli interrogando 11 giovani clienti di altrettante enoteche d'Italia sulle loro abitudini di consumo. Quanto sono disposti a spendere per una bottiglia? E come si orientano nella scelta? Ne viene fuori una ricerca approfondita che mette insieme il punto di vista di chi un'enoteca la gestisce, e tutti i giorni deve trovare un modo per avvicinare i clienti più giovani, che pure sono coinvolti direttamente nell'indagine di mercato. E poi intervengono i sommelier, 10 figure di riferimento della ristorazione italiana interpellate sul tema da Antonio Paolini, tre domande uguali per tutti. Non è detto che i risultati diano ragione alle statistiche... Anzi, aspettatevi sorprese. Le illustrazioni sono di Maurizio Ceccato.

Alla scoperta del Cannonau

Ancora vino, ed eredità millenaria, con Giuseppe Carrus alla scoperta della Sardegna vinicola e di un vitigno Mediterraneo al centro delle rotte commerciali da millenni: chiamatelo cannonau, grenache, garnacha... Oggi ha conquistato il mondo, ed è tra i tre rossi più diffusi sui mercati internazionali. E allora perché non indagare più a fondo sulle origini del vitigno? Grenache e cannonau sono davvero sinonimo di una stessa varietà? Alla domanda risponde il professor Attilio Scienza (intervistato da Marco Sabellico), alla ricostruzione storica dei fatti, invece, contribuisce il racconto di Carrus. Senza dimenticare le degustazioni e i suggerimenti dalla guida Tre Bicchieri 2018: non solo Cannonau, ma pure Gamay del Trasimeno, Bordò marchigiano, Tai Rosso veneto, Chateauneuf-Du-Pape, rossi di Spagna.

La storia del vino italiano. Da Giacosa alla Franciacorta

Sulla grande storia della viticoltura italiana, invece, si concentrano le parole di Gianni Fabrizio su Bruno Giacosa, maestro dei vini di Langa recentemente scomparso dopo 50 anni di lavoro in vigna e cantina, e il racconto del Modello Franciacorta, affidato alla penna di Maurizio Bertera (con le utili infografiche di Alessandro Naldi), che ripercorre i primi 50 anni di un territorio che intorno al vino ha fatto sistema, e oggi è meta di turismo enogastronomico qualificato. Con gli indirizzi utili, i focus sui protagonisti di Franciacorta, il racconto di Michele Masneri. Dal vino all'olio, per introdurre il puntuale lavoro del Gambero Rosso sulla migliore produzione olearia italiana.

A metà aprile uscirà la guida Oli d'Italia 2018, nel frattempo Stefano Polacchi e Indra Galbo ci conducono per mano attraverso una verticale di olio invecchiato (la prima mai organizzata), per capire le problematiche dell'ossidazione e approfondire il tema della longevità dell'extravergine.

Storie di grande ristorazione. Aimo e Nadia e Londra gastronomica

Ma il numero di aprile è particolarmente ricco (240 pagine da scoprire!), e le storie si succedono l'una via l'altra, tutte ugualmente accattivanti, pur nella loro diversità. Così mentre con Sonia Gioia (e le foto di Alberto Blasetti) si apre il cassetto dei ricordi di Aimo e Nadia, coppia d'oro delle ristorazione italiana, più di 55 anni insieme alla guida del ristorante alla periferia occidentale di Milano (quel “Luogo” che molti hanno celebrato, a partire da Gino Veronelli, e oggi è diretto dalla sempre sorridente Stefania), Tokyo Cervigni ripercorre gli ultimi dieci anni della ristorazione londinese: 2008-2018, come Londra è diventata capitale gastronomica. Un racconto che si snoda tra nuova cucina inglese e gastropub, insegne che hanno fatto scuola (come The Ledbury) e giovani rampanti, come James Lowe e Isaac McHale, dal collettivo Young Turks alle loro insegne soliste. A cavallo tra la grande crisi finanziaria del 2008 e le incertezze post Brexit. Con gli indirizzi e la mappa per localizzarli, le 11 letture consigliate per ripercorrere gli ultimi 10 anni e 5 professionisti italiani che raccontano la città oggi.

Dai liquori dei monaci ai grattacieli di Abu Dhabi

Di nuovo in Italia, invece, sulle tracce dei pellegrinaggi religiosi che da secoli attraversano la Penisola... Ma a modo nostro! Le parole di Luciana Squadrilli e Federico Geremei ripercorrono il secolare legame tra monasteri e agricoltura, le produzioni alimentari che ancora oggi si tramandano tra comunità monastiche della Penisola, le specialità enogastronomiche dell'uno e dell'altro convento. Noi vi aiutiamo a orientarvi con l'atlante dei monasteri golosi, un compendio di distillazione monastica in 5 specialità, un glossarietto di terminologia religiosa. E il gioco dei 6 migliori ristoranti “sacri” d'Italia. Ma in viaggio atterriamo anche negli Emirati Arabi, con Antonella De Santis, per capire come si muove la ristorazione di Abu Dhabi, Dubai e Doha, tra deserto e grattacieli. Come sempre indirizzi e mappa, oltre agli abbinamenti inconsueti di Giuseppe Carrus: 8 vini molto italiani per 8 piatti molto emiratini.

Le rubriche

Per le rubriche fisse: le ricette di Francesco Brutto (Undicesimo Vineria, Treviso) e la ricetta illustrata da Valentina Scannapieco della Pastilla di Hafastorie (Torino); le classifiche di Mara Nocilla, dedicate al mascarpone e ai savoiardi; le birre belghe consigliate da William Pregentelli; la miniguida cittadina di Valentina Marino, che stavolta ci porta a Salerno. E poi notizie e ultime novità dal mondo enogastronomico, le ultime uscite in libreria, il food design. Come sempre, il consiglio è quello di correre in edicola.

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