Facebook Graph Search: il ristorante visto con gli occhi degli ‘amici’

4 Feb 2013, 12:02 | a cura di

In questi giorni si parla molto di Facebook Graph Search, il nuovo motore di ricerca all’interno del più diffuso social network al mondo. Al momento è ancora in versione beta e disponibile solo per utenti che utilizzano Facebook in lin

gua inglese. Motivo di tanto interesse è dato dalla possibilità di eseguire ricerche utilizzando le informazioni che provengono dai nostri amici. Assai citata è la possibilità di scoprire chi sono gli amici dei nostri amici che si dichiarano single. In realtà l'elenco delle richieste può continuare all’infinito. Chi tra i nostri amici condivide la passione del rugby? Chi ha letto l'ultimo libro di Baricco? E chi è stato in Madagascar? Ottenere informazioni filtrate dal giudizio dei nostri amici e, soprattutto, delle persone che stimiamo, è una strada intrapresa da molti motori di ricerca con l’obiettivo di mettere insieme il passaparola e l'intelligenza collettiva della rete.

Abbiamo utilizzato Facebook Graph Search in versione beta per osservare come il nuovo motore di ricerca restituisca le informazioni rispetto ai locali e ai ristoranti attraverso l'occhio dei nostri conoscenti. È noto, infatti, che la reputazione dei luoghi e dei prodotti sia influenzata dal commento che gli utenti ne fanno anche in rete. Ma quali sono le novità che offre Facebook Graph Search rispetto alle diverse piattaforme social che abbiamo oggi a disposizione per recensire i ristoranti (i vari Foodspotting, Yelp, Tripadvisor, Foursquare)?

 

Tecnologicamente il nuovo motore di ricerca non offre grandi novità, dal momento che consente di visualizzare i ristoranti vicino a dove ci si trova (e fin qui nulla di più di quanto Google già fa) e, al contempo, vedere dove si sono recati i propri amici (e gli amici degli amici), sul modello di quanto fa ad esempio Foursquare e in altra maniera Foodspotting. Ovvero unisce la geolocalizzazione alla (presunta?) intelligenza collettiva affidata al giudizio di amici o di utenti sconosciuti.

Facciamo qualche esempio. Possiamo scoprire che vicino a dove ci troviamo ci sono diversi ristoranti. A questo punto la ricerca può essere filtrata visualizzando solo i locali che piacciono ai nostri amici o dove loro sono già stati (due informazioni che sono differenti). Sono colleghi di lavoro? Amici dell'università? Familiari? Sapere che un nostro amico è già stato in un ristorante potrà fornirmi qualche informazione in più rispetto al posto che ho in mente di visitare.

 

I filtri più interessanti, infatti, sono quelli che consentono di ricercare i locali suddividendoli per specialità o magari filtrarli attraverso gli occhi di amici, amici di amici o di singoli conoscenti che sappiamo amanti di una determinata specialità culinaria. Se il ristorante ha una presenza su Facebook, con un click possiamo collegarci alla sua Pagina e raccogliere informazioni aggiuntive. Va da sé, quindi, che sarà sempre più importante per i ristoratori curare la propria immagine in rete e anche su Facebook: essere assenti equivale a scegliere di non partecipare a una conversazione che ci riguarda pur sapendo che si svolge nel bar sotto casa.

Alcuni punti restano oscuri. Accanto ad ogni locale compare una valutazione (da 1 a 5 stelle) rispetto alla quale non viene fornita alcuna informazione su come sia stata aggregata e utilizzando quali dati. Si tratta in ogni caso di un giudizio che pesa, considerando i numeri che transitano ogni giorno su Facebook. Infatti, la potenza di fuoco offerta da Facebook Graph Search risiede proprio nel potere di influenzare la reputazione di luoghi, attività e prodotti all’interno di un ambiente nel quale transita un numero di utenti assai maggiore rispetto a tutte le piattaforme social oggi a nostra disposizione. Per questo motivo occorrerà valutare i risultati della ricerca con notevole occhio critico, poiché i meccanismi pubblicitari virali a pagamento che su Facebook stimolano la crescita dei famosi ‘mi piace’ influenzano inevitabilmente la visibilità in classifica dei ristoranti segnalati. In questo senso, attenti a regalare ‘mi piace’ in giro per Facebook, potrebbero in qualche caso ritorcersi contro.

Resta sullo sfondo una questione: vatti a fidare degli amici! La sòla è sempre in agguato. Anche se a quel punto, almeno, sapremo con chi prendercela.

 

Lorenza Parisi

foto di www.thedrum.com

 

04/02/2013

 

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