Vongole crude contaminate, clienti intossicati: condannato lo chef stellato Marco Sacco

9 Mar 2024, 07:38 | a cura di
Lo chef del Piccolo Lago a Mergozzo (e di Piano35 a Torino) si becca 2 mesi e 20 giorni e 20mila euro di risarcimento per aver intossicato 50 invitati a un pranzo di nozze. Anche se le prove inchiodano il produttore...

«Sono vongole che utilizzo dal 2015. Da quando ho questo fornitore avrò servito oltre tremila piatti come quello». Ne sono bastati cinquanta però, quelli serviti agli invitati di un banchetto nuziale, a mettere nei guai Marco Sacco, uno dei più noti che piemontesi, due stelle Michelin al Piccolo Lago di Mergozzo, in provincia di Verbano Cusio Ossola e una più recente al Piano35 di Torino, il locale più alto d’Italia, in cima ai 160 metri del grattacielo Intesa San Paolo nel capoluogo piemontese.

 

La brigata del Piccolo Lago con Marco Sacco al centro

Tutti all'ospedale

La vicenda risale al luglio 2021. Una coppia aveva prenotato il ristorante di Mergozzo, adagiato sul placido lago omonimo e specializzato nella rivisitazione delle ricette a bade di pesce d’acqua dolce, per il suo ricevimento nuziale a cui avevano partecipato 50 invitati. Un bell’impegno economico per la coppia, considerando il blasone (e i prezzi) del locale. Tutto era andato magnificamente fin quando non si è trattato di servire ai commendali un risotto con vongole crude, un piatto molto gettonato nei menu dei ricevimenti al Piccolo Lago. Ma in quel caso i bivalvi erano contaminati e molti degli invitati al banchetto di nozze si erano sentiti male, accusando i sintomi di un’intossicazione alimentare con nausea, vomito e dissenteria. Nessuno in realtà ha avuto problemi gravi ma qualcuno ha comunque preferito farsi curare in ospedale. Era così scattata la denuncia ai Carabinieri che, all’esito degli esami dell’Asl Vco, avevano stabilito che la causa di quei malori era un’intossicazione da norovirus, contenuto nelle vongole servite crude. Sposi e invitati si erano costituiti parti civili al processo. E il cuoco e la sua direttrice di sala, Raffaella Marchetti, ieri sono stati condannati in Tribunale a Verbania a due mesi e 20 giorni di detenzione, oltre al risarcimento dei danni. Ai due sposi, a cui sono stati riconosciuti anche i danni morali, andranno complessivamente 4mila euro a testa ai due coniugi mentre agli invitati intossicati 250 euro a testa, per un ammontare complessivo di 20mila euro di “conto”.

Il Piccolo Lago

Le prove inchiodano il produttore

La vicenda in realtà è piuttosto strana e Sacco ha ragione di essere deluso dall’esito del processo. Le indagini hanno fatto emergere la circostanza che l’alimento era arrivato già contaminato al ristorante, come dimostrato grazie a una confezione di vongole rimasta sigillata, nella quale è stato riscontrato il norovirus. Nel processo però, in maniera alquanto bizzarra, non sono mai stati chiamati in causa né il produttore delle vongole né i distributori, che secondo Sacco – e come dargli torto - sono i veri responsabili dell’accaduto. Per questo gli avvocati dei due imputati avevano chiesto l’assoluzione di Sacco e Marchetti e stanno ora valutando il ricorso alla mini-condanna. «Noi abbiamo comprato vongole che si possono mangiare crude, come l’etichetta del produttore dimostra e come risulta dalla scheda tecnica del prodotto», dice Sacco. Che certamente nel frattempo avrà cambiato fornitore. Ma forse avrà anche meditato di dedicarsi solo alla sua amata acqua dolce. Quella salata stavolta è stata davvero salata.

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