Gusto&design

18 Mag 2016, 15:46 | a cura di

I 10 oggetti cult made in Switzerland.

Oltre ad aver contribuito alla ricerca nel campo degli ingredienti, la Svizzera ha creato oggetti, diventati di culto, che vengono usati quasi tutti giorni nelle cucine in giro per il mondo. Ecco dunque 10 prodotti di cui forse i più non conoscono il nome degli ideatori e delle aziende, ma che hanno in comune la forza dello stemma rossocrociato.

La Svizzera occupa regolarmente le prime posizioni nelle classifiche sulla creatività aziendale e sull’innovazione. Da più di un secolo ha dimostrato le sue competenze tecnologiche, oltre che il suo genio meccanico e industriale nel settore dell’agroalimentare. Due virtù sono alla base della nascita di queste invenzioni: il senso della qualità e la pazienza.

Le invenzioni alimentari sono forse le più note. Jacob Schweppe nel 1783 inventò a Ginevra l’acqua minerale addizionata di anidride carbonica (Schweppes). Nestlé, nata 150 anni fa in Svizzera, ideò il primo cioccolato al latte (con Daniel Peters nel 1875), la prima zuppa disidratata (Maggi, 1882) e il primo caffè solubile liofilizzato (Nescafé, 1938). Quello che non si sa, invece, è quanti prodotti legati all’alimentazione abbiano i loro natali in Svizzera.

 

1894. Il coltellino svizzero

Lo strumento multifunzione e oggetto mitico è ovviamente legato al cibo: lama per tagliare il formaggio e il pane, apribottiglie per le birre, cavatappi per il vino, apriscatole per il tonno, stuzzicadenti. Per la prima volta nel 1891, Karl Elsener, fondatore di Victorinox, consegna una fornitura di coltelli militari all’esercito svizzero, ma la ditta oggi è guidata dalla quarta generazione della famiglia Elsener e vende altri prodotti per lo sport, i viaggi e il tempo libero. La coltelleria rimane però il settore emblematico, con una gamma infinita di modelli, perfino con puntatori laser notturni e memoria USB. Chi non rinuncia a uno spuntino durante un picnic, a un’avventura in montagna, un’escursione, una gita, a caccia o a pesca non può non avere un coltellino svizzero in tasca!

 

1905.  Il foglio di alluminio

Fino all’invenzione del foglio d’alluminio, non era facile conservare il cioccolato in buone condizioni a causa della sua sensibilità alla luce e al calore, oltre al rischio di contaminazioni. Heinrich Alfred Gautschi, imprenditore svizzero, nell’aprile del 1905 brevetta un processo di produzione di fogli di alluminio creando pacchi da 64 fogli l’uno. Dal 1924 in poi, Alusuisse diventa la prima ditta a produrre in grandi quantità questi fogli di alluminio, pensati proprio per avvolgere il rinomato cioccolato.

 

1908. Il cellophane

Dopo anni di ricerca con vari materiali, Jacques Edwin Brandenberger, chimico e ingegnere del tessile nato a Zurigo nel 1872, inventò nel 1908 il cellophane, un materiale a base di cellulosa prodotto in fogli sottilissimi e flessibili. Il nome è l’unione tra le parole francesi “cellulose” e “diaphane” (diafano). Questo materiale è oggi molto usato per imballaggi e confezioni alimentari in quanto è resistente all’aria, all’acqua e non viene intaccato da microorganismi. La produzione industriale di cellophane iniziò in una ditta creata dallo stesso Brandenberger nel 1913 in Francia, “La Cellophane SA”, dopo avere ottenuto brevetti anche sui macchinari e sui processi di fabbricazione.

 

1908. La bottiglia SIGG

Questa borraccia multiuso in alluminio nasce come bottiglia da scalata nel 1908 per seguire le spedizioni negli anni dell’epopea dell’alpinismo. Come il coltellino e gli orologi, ormai è un forte simbolo elvetico. Un esemplare è perfino in mostra al MoMA (Museum of Modern Art) di New York dal 1993, come modello di design ideale (vicino alla Vespa!). La ditta, che fabbricava decine di attrezzi da cucina, si è concentrata dal 1999 soltanto sul suo best seller, ovvero la bottiglia, proponendo ogni anno decine di design innovativi e nuove varianti (per esempio una vasta scelta di tappi). Difficile credere che SIGG abbia più di cent’anni, considerando quanto questo oggetto sia moderno. La borraccia è funzionale e leggera e adatta per ogni situazione: in ufficio, a scuola, per lo sport, in montagna. Ma non è soltanto pratica, è anche elegante e trendy. Questo design ha un’anima ecologica, dal momento che consente di bere acqua fresca dal rubinetto e non in bottiglie di PET. Più che un contenitore di liquidi, SIGG è un condensato di valori svizzeri.

 

1926. Le pentole Kuhn Rikon

Kuhn Rikon è un’impresa di meno di 200 impiegati nella più pura tradizione svizzera, gestita dalla quarta generazione della famiglia Kuhn nella città di Rikon, vicino a Zurigo, oggi presente in 40 paesi. Nel 1926, l’antenato Heinrich Kuhn comprò la fabbrica di pentole in cuoio e acciaio Gebr Kindlimann. A partire dal 1927, con l’invenzione della cucina elettrica, inventò pentole adatte al nuovo modo di cucinare.

Dal 1949 la ditta inizia a esportare la pentola a pressione d’invenzione propria, la Duromatic. In tanti paesi questa marca è diventata addirittura sinonimo di pentola a pressione. Kuhn Rikon brevetta nel 1975 a livello mondiale la Durotherm, la prima pentola che permette non soltanto di cucinare ma anche di servire e tenere al caldo. Almeno uno di questi oggetti si trova in quasi tutte le cucine svizzere. Kuhn Rikon punta sempre sull’imbattibile duo vincente elvetico: qualità e design. Come la bottiglia SIGG, alcuni suoi prodotti sono stati consacrati a icone e vengono addirittura venduti nel negozio del Museum of Modern Art (MoMA) di New York.

 

1928. Olympia Express, le macchine da caffè

Questa ditta di macchine da caffè poco conosciuta fu fondata a Chiasso in Ticino da Luigi Bresaolo, disperato dalla qualità del caffè erogato dalla macchina nel bar di sua moglie. Da vero perfezionista, Bresaolo lavorava ogni macchina fino a che non potesse migliorare più niente e le foto dei primi modelli rivelano prodotti di grande eleganza eseguiti con maestria. Dopo la morte del figlio di Luigi, la ditta fu venduta più volte e nel 1992 cessò la produzione e chiuse. Nel 2007 alcuni giovani imprenditori riacquistano l’azienda e nel 2011 tornano sul mercato i tre modelli storici, Cremina (creato nel 1961 e simile agli inizi alla mitica Pavoni Europiccola), Maximatic e Moca, tutti realizzati nel cantone di Glarus.

La volontà di creare le migliori macchine da caffè casalinghe, robuste, compatte, eleganti e durature è rimasta la stessa. La Cremina, nominata nel 1967 dal New York Times la “migliore macchina da espresso al mondo”, è stata modificata negli anni, ma la sua precisione, qualità e solidità sono tali che viene tuttora paragonata alla “Rolex” delle macchine da caffè casalinghe.
 

1947. Pelapatate REX

Con più di 60 milioni di esemplari venduti nel mondo, si può dire che il modesto pelapatate inventato dal grigionese Alfred Neweczerzal nel 1947 è un vero successo commerciale per la sua ditta, situata a pochi chilometri da Zurigo, che produce questo modello da più di 50 anni. Il nome in tedesco, “Sparschäler Rex”, contiene la parola “Spar” che significa risparmio. Obiettivo: diminuire gli scarti. La parsimonia: un’altra espressione della “svizzericità”! La patata è un prodotto molto radicato nelle abitudini alimentari in tutte le regioni della Svizzera. Uno dei piatti nazionali, il “Rösti” (una specie di tortino di patate grattugiate), appartiene alla cucina povera e contadina e ci ricorda che il Paese non è sempre stato così benestante come pare oggi.  

 

1948. Zyliss, lo schiaccia aglio

Karl Zysset, proprietario di un negozio e riparatore di biciclette nel cantone di Berna, inventò nel 1948 lo schiaccia aglio, l’asciuga insalata e in seguito il trita cipolle, diventato famoso con lo slogan pubblicitario indimenticabile “Zick-Zick-Zyliss”. Tutti questi utensili di cucina e gadget sono ancora fabbricati dalla sua ditta fondata nel 1951, Zyliss, oggi in collaborazione con la famosa agenzia di design IDEO (Zyliss appartiene all’azienda Diethelm Keller Brands AG dal 1985). 
 

1950. Bamix, il frullatore a immersione

Nel 1950, lo svizzero Roger Perrinjaquet brevetta il primo “robot da cucina portatile” del mondo a cui dà il nome Bamix. Il termine unisce due parole francesi “battre”, sbattere, e “mixer”, frullare. Non trovando investitori, vende nel 1954 il suo brevetto senza quindi approfittare del successo incredibile che poi avrà la sua invenzione che si diffuse in tutto il mondo grazie alle fiere. Il frullatore a immersione non è cambiato in più di 60 anni, a parte la struttura, diventata più leggera ed ergonomica. L’oggetto è perfino classificato nei “design classici del ventesimo secolo”. Bamix è sempre fabbricato in Svizzera, a Mettlen, un paesino in cui si lavora ancora con attenzione alla qualità. Questo elettrodomestico, soprannominato in tedesco “il bastone magico” (Zauberstab), è stato concepito sin dagli inizi con l’idea che duri tutta la vita, in contraddizione con la propensione attuale a sviluppare oggetti a obsolescenza programmata. Un Bamix si trasmette di generazione in generazione e può essere mandato in riparazione in ditta.

1982. La girolle per il Tête de Moine 

Il Tête de Moine DOP, prodotto nel Cantone dello Giura, è un formaggio a pasta semidura che non viene tagliato ma raschiato a strati. Quest’operazione era fatta con la lama del coltello, ma nel 1982 Nicolas Crevoisier inventò la Girolle. Se la raclette ha il suo fornello elettrico, la fondue il suo caquelon, ormai il Tête de Moine non va assaggiato senza il suo tagliaformaggio che permette di creare delle rosette o petali di formaggio arricciato. Nicolas Crevoisier, meccanico di precisione, fabbrica Girolle nella sua ditta Métalfil-La Girolle SA, che ne vende 100-120mila l’anno, anche se – scaduto il brevetto nel 2002 – sono comparse molte imitazioni.

 

 
 
 
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