Scommessa Taiwan. Il momento buono del vino italiano

26 Mag 2015, 08:30 | a cura di
Non solo tecnologia. Nella Repubblica di Cina cresce l'attenzione per il vino: nel 2014 le importazioni dall'Italia sono cresciute del +19%, grazie soprattutto alle nuove generazioni. Ecco com'รจ andata la prima volta del Gambero Rosso a Taipei.

Non ancora un mercato consolidato, non certo un mercato maturo, ma un mercato dal grande potenziale. Taiwan fa parte di quelle nuove aree dove per il vino รจ opportuno provare a scommettere e investire. Verso quest'isola a 180 chilometri a est dalle coste cinesi, l'Italia sta inviando sempre piรน prodotti. Nel 2014, il fatturato complessivo tra vini e mosti รจ passato dai 7 agli 8,5 milioni di euro, con quantitativi in aumento del 19%. Un trend che รจ proseguito anche nei primi due mesi del 2015: tra gennaio e febbraio l'aumento in valore รจ stato pari al 40% rispetto allo stesso bimestre del 2014.

Il primo appuntamento con i vini italiani

Per intercettare questa domanda crescente di vino italiano, il Top Italian Wines Roadshow del Gambero ha toccato per la prima volta la Repubblica di Cina, con un evento di successo a Taipei, capitale taiwanese. Per otto ore, nei saloni dello Shangri-La Far Eastern Plaza Hotel, oltre 400 invitati si sono avvicendati ai banchi di degustazione, e hanno avuto la possibilitร  di interloquire con gli oltre sessanta produttori italiani presenti. Un evento storico per il Paese: si tratta di una delle economie piรน ricche del sudest asiatico, ma quello dell'11 maggio รจ stato il primo evento che abbia portato il vino italiano alla ribalta in questo mercato, dove domina la Francia che detiene circa il 40% delle quote, seguita da Spagna (14%) e Cile (12%).

L'espansione del mercato del vino a Taiwan

L'Italia รจ tra i primi cinque fornitori. Quello del vino, nellโ€™isola un tempo nota come Formosa (รจ stata colonia portoghese e olandese nel XVII secolo), รจ un mercato in veloce espansione, con tassi di crescita costanti negli ultimi sei anni e un fatturato di superiore a 250 milioni di dollari nel 2014, che potrebbero arrivare a 300 milioni entro il 2017, secondo le previsioni di Vinexpo/Iwsr.โ€œStiamo recuperando terreno su competitor come Stati Uniti, Australia e Cile, che fino a poco tempo fa ci precedevano per quantitร  di vino importatoโ€ ci racconta Donato Scioscioli, rappresentante del governo italiano nella RDC (lโ€™Italia, come molti altri Paesi, non riconosce ufficialmente Taiwan e non ha ambasciata), e ci stiamo avviando a diventare la seconda realtร , anche per fatturato, dellโ€™import enologicoโ€.

Le nuove generazioni: cultura e potere di acquisto

Il pubblico taiwanese ha cultura e capacitร  di spesa: lโ€™industria elettronica taiwanese conta alcuni dei piรน importanti marchi del mondo nel settore dei computer (Asus e Acer) e della telefonia mobile (HTC), e soprattutto le giovani generazioni, che sono figlie del boom economico degli ultimi trentโ€™anni e che in molti casi si son formate all'estero, oggi inseguono uno stile di vita sofisticato ispirato allโ€™Occidente. Dal punto di vista dei consumi di alcol, il Paese รจ uno dei piรน forti consumatori di whisky di alta qualitร  nel mondo, secondo al solo Giappone, e ne produce di ottimo. Ma anche il vino comincia a ritagliarsi un proprio spazio, con i consumi in rapida ascesa. Per il 90%, secondo un recente studio di Vinexpo/Iwsr, le preferenze vanno ai vini rossi. โ€œI giovani amano il vinoโ€ dice Kim Lee, manager della Vinoza Import โ€œfrequentano corsi e amano scegliere tra le etichette di tutto il mondo. Spesso hanno vissuto anni allโ€™estero, e amano la cucina italiana, quella francese e quella giapponese. Taipei con i suoi tre milioni di abitanti (Taiwan ne conta 23 milioni; ndr) ha una scena gastronomica vivacissima e un numero incredibile di ristoranti di livello, dove la carta dei vini รจ dโ€™obbligoโ€.

Il ruolo dell'Italia del vino

โ€œLa presenza dei produttori e della stampa specializzata italiana รจ importantissima in questa faseโ€ ci racconta Hsiang-Ping Chu, direttore della Taiwan Sommelier Association, che ha collaborato al successo dei nostri affollatissimi seminari durante lโ€™evento โ€œla comunicazione sul vino รจ dominata dalle testate anglosassoni, ma la stampa locale e i sommelier stanno scoprendo il fascino sottile e complesso dei grandi vini italiani, basati sui vitigni autoctoni. E sono sempre piรน i taiwanesi che si accostano al cibo e al vino italiano. Vanno informati e sostenuti. La Guida dei Vini รจ uno strumento importantissimo in questo sensoโ€. Anche per Paolo Bisol della Ruggeri i consumatori taiwanesi sono โ€œinterlocutori motivati e competenti che sanno degustare e apprezzare la qualitร . Ecco perchรฉ รจ il momento giusto per investire su questo mercatoโ€.

Un mercato aperto a vino e liquori

Non si beve solo vino a Taiwan (21 milioni di bottiglie consumate nel 2012, +38% sul 2008%). Anche il consumo di spirits รจ cresciuto del 23% tra 2008 e 2012, a circa 2,1 milioni di casse da 9 litri. Secondo stime Vinexpo/Iwsr, tra 2013 e 2017 il trend รจ in crescita ma solo del 3,2%. I taiwanesi bevono soprattutto whisky (70% dei consumi complessivi), poi cognac e armagnac (11%) e vodka. Tornando ai vini, รจ da notare come risulti in aumento il consumo di prodotti di fascia alta. Al punto che alcuni osservatori considerano questo mercato molto piรน maturo e aperto rispetto ad altre zone asiatiche.

a cura di Marco Sabellico

Questo articolo รจ uscito sul nostro settimanale Tre Bicchieri del 21 maggio
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