C'è ripresa anche nel mondo del vino. Segno più sugli scaffali

8 Ott 2015, 09:06 | a cura di

In Gdo si consolida la ripresa iniziata a fine 2014. Stabili i volumi in promozione. Il consumatore ha premiato chi non ha aumentato i prezzi. Nella top 20 delle performance a volume spiccano Traminer, Vermentino, Chardonnay e Trebbiano.

Soffia un altro vento nella grande distribuzione italiana, canale in cui transita oltre il 65 per cento degli acquisti complessivi di vino. E il vento è cambiato dopo due anni di segno meno e di difficoltà legate alla congiuntura economica negativa. I primi segnali di ripresa sono emersi a fine 2014, un’annata che ha chiuso con una flessione degli acquisti sia a volume sia a valore, ma che nei mesi a ridosso del Natale e nei primi mesi di quest'anno ha mostrato un trend in risalita.

 

I dati da gennaio a agosto

E quella che era una speranza di alcuni mesi fa si è rivelata un risultato concreto. Nel periodo gennaio-agosto, secondo quanto emerge dai dati Iri (azienda specializzata in ricerche di mercato analisi e consulenza sulla grande distribuzione) per il nostro settimanale economico Tre Bicchieri, è l’intero comparto del vino confezionato a fare bene, con un aumento degli acquisti di quasi l'1% in quantità, per una spesa che cresce dello 0,6%. Il vino in bottiglia, in particolare, registra performance migliori rispetto ad altri formati, guadagnando rispettivamente il +3,4% e il +3,9%, rispetto allo stesso periodo di un anno fa, con la categoria dei vini bianchi, in particolare Traminer, Vermentino, Chardonnay e Trebbiano, che fa registrare le migliori crescite in volume nei primi otto mesi del 2015.

 

Un 2015 positivo per il vino confezionato

Alla luce di questi risultati positivi possiamo tranquillamente dire che il 2015 sarà un anno decisamente positivo per il vino confezionato nel suo complesso” afferma Virgilio Romano, client service director di Iri. “Se consideriamo inoltre che la pressione promozionale sui vini è rimasta stabile, a fronte degli aumenti che abbiamo registrato nei primi otto mesi, significa che il recupero sulle vendite è effettivo”. Anche alcuni indicatori economici testimoniano una generale seppur lieve ripresa: il clima di fiducia tra i consumatori sulla situazione economica del Paese è migliorato, come ha rilevato l'Istat. E anche tra le imprese della Gdo è cresciuto a settembre il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (con un calo delle aspettative sulle vendite future), così come in quelle del commercio, per le quali resta stabile il giudizio sulle vendite correnti e aumenta quello sulle aspettative. “Posso presumere” aggiunge Romano “che vedremo riflesso in distribuzione moderna l'effetto di questo trend positivo del clima di fiducia. Anche per questo motivo, i prossimi quattro mesi non mi preoccupano. Mese dopo mese, per le vendite di vino in Gdo abbiamo visto costanti risalite e ci aspettiamo una fine d'anno ancora migliore”.

 

Bianchi e rossi: ecco la classifica

Nel dettaglio, i bianchi trainano la ripresa in volume. In particolare, quattro tipologie fanno molto bene nella classifica dei primi 20 per fatturato, che nel complesso rappresenta circa la metà del vino in formato da 0,75 litri. Ecco allora che Traminer, Vermentino, Chardonnay e Trebbiano segnano aumenti considerevoli a volume, anche a due cifre. “Possiamo leggere questo trend come determinato da un consumatore che ha scelto un modo di bere più semplice, privilegiando i vini bianchi, anche alla luce di un clima più caldo soprattutto nei mesi estivi”. I primi due rossi nella classifica Iri dei migliori incrementi a volume, Nero D'Avola e Montepulciano d'Abruzzo sono al quinto e sesto posto, seguiti da altri due bianchi come Pignoletto e Müller Thurgau. “Tra le tipologie che sono cresciute di meno” fa notare Romano “ci sono quelle il cui prezzo medio è aumentato”. In particolare, Falanghina, Chianti Classico, Dolcetto, Merlot e Bonarda, ma anche Cannonau e Prosecco nella versione frizzante (non spumante).

 

Spumanti campioni di vendita

Dati decisamente positivi arrivano dagli spumanti, un comparto che sta dando soddisfazioni all'Italia, a partire dalle vendite fuori confine. Ma anche tra le mura domestiche la musica non cambia. Oltre 26,5 milioni di bottiglie vendute per un incasso da 172 milioni di euro, incrementi rispettivi del 10,2% e dell'8,9% sullo stesso periodo del 2014, con un litro di spumante che in Gdo è costato in media 6,49 euro (-1,1% sul prezzo medio). Il Prosecco, con 10,7 milioni di bottiglie tra Doc e Docg (+15,2% in quantità e +14,6% a valore in otto mesi) resta decisamente il vino più venduto e conferma il suo ruolo di traino per tutte le bollicine.

Possiamo dire che la crescita negli spumanti è trasversale alle categorie” commenta ancora Virgilio Romano “in cui aumenta la voce 'altro' (l'altro dolce e l'altro secco) favorita da una battuta di cassa accessibile a tutti, che permette quindi a chiunque di festeggiare con uno spumante; è trasversale ai prezzi, in quanto cresce anche il Metodo classico, che è lo spumante a più alta battuta di cassa; ed è trasversale alle tipologie comprese all'interno della voce secco”.

Non è, però, un gennaio-agosto tutto rose e fiori, visto che alti e bassi li registra, ad esempio, il Brachetto, che guadagna in quantità il 3,4% ma perde in valore l'1,7% per via di un sensibile calo (-5%) del prezzo medio a 8,5 euro per litro. Volumi e valori in calo per Pinot Chardonnay, Asti e per il Muller Thurgau, la cui battuta d'arresto, secondo l'analisi di Iri, è conseguenza di una frenata promozionale che si riflette immediatamente sulle vendite di qualsiasi categoria (56,3% il venduto in promozione quest'anno, rispetto al 64% del 2014).

 

Prezzi, pressione promozionale e informazioni sugli scaffali

In generale, i primi otto mesi 2015 sono stati caratterizzati da una pressione promozionale stabile (40% dei volumi) e da prezzi stabili. Il valore medio del vino in Gdo è stato di 2,95 euro (rispetto ai 2,98 euro/litro del 2014 e ai 2,93 euro/litro del 2013), con il formato da 0,75 litri a un prezzo di 3,99 euro. “Mi auguro” auspica Romano “che a fronte di una vendemmia 2015 stimata più abbondante rispetto allo scorso anno (+12% secondo Ismea-Uiv e +15% per Assoenologi; ndr)non si osservi una crescita dei vini venduti in promozione. Perché il settore vino ha bisogno di mantenere una costanza dei prezzi e degli introiti, evitando troppe oscillazioni. Allo stesso tempo, la Gdo deve lavorare a migliorare l'informazione sul vino nello scaffale. La nostra esperienza ci insegna che chi lo ha messo in ordine è stato premiato dal consumatore. Viceversa, davanti a uno scaffale confuso il riferimento principale per l'acquisto diventa quello del prezzo più basso”.

 

a cura di Gianluca Atzeni

 

Questo articolo è uscito sul nostro settimanale Tre Bicchieri dell'1 ottobre

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