Vinitaly 50. Vol. 2. Ragionando sul futuro della fiera di Verona

22 Mar 2016, 09:45 | a cura di

Un evento sempre più digital oriented: al centro il Word Wine Web e il confronto tra Renzi e il presidente di Alibaba. Martina accelera su bando Ocm Vino e Testo Unico: pronti entro il 10 aprile? Intanto il presidente Danese rassicura: “Il marchio resterà a Veronafiere”.


Vinitaly 50

Vinitaly che quest’anno compie il suo primo cinquantesimo compleanno, si conferma la piattaforma ideale per la gestione delle strategie del vino italiano”, ha detto il ministro Maurizio Martina, intervenendo a Roma alla presentazione della fiera veronese che si terrà dal 10 al 13 aprile. L’anniversario - tutto iniziò a Verona nel 1967 con le 'Giornate del Vino Italiano', poi divenute l’odierno Vinitaly - sarà celebrato alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Matterella, e del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Presenze che suonano come un riconoscimento dei risultati raggiunti dal settore - l’esperienza vitivinicola è un portabandiera di tutto il Paese, non solo del vino, aggiungerà poi il ministro - che anche nel 2015 migliora l’export toccando quota 5,4 miliardi di euro.

Altro tema caldo, iil Testo Unico. Il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, on. Luca Sani, ha confermato che l’esame del “Testo Unico del vino italiano” sarò completato in Commissione, entro il 30 marzo. Poi sarà inviato alle altre Commissioni per eventuali emendamenti di competenza. A quel punto bisognerà vedere se i tempi tecnici permetteranno di presentarlo durante il Vinitaly. Il Ministro Martina si dice ottimista.

 

Il World Wine Web

Un’edizione particolarmente ricca a partire dal World Wine Web annunciato da Martina: “dobbiamo guardare al futuro, per questo l’utilizzazione del digitale diventa fondamentale. È una frontiera su cui l’Italia può fare ancora tantissimo”. Durante la fiera, a questo fine, si svolgeranno seminari e approfondimenti tra i giganti del settore digitale quali Amazon, Ebay, Facebook, Google,Twitter e le imprese vinicole, e sopratutto ci sarà un confronto tra il presidente Matteo Renzi e l’imprenditore 49enne Jack Ma, presidente di Alibaba, il colosso cinese che nel 2012, solo con i due portali principali, ha gestito oltre 170 miliardi di dollari di vendite. “Il World Wine Web sarà un momento straordinario, con istituzioni e aziende che si confronteranno sul tema digitale” ha poi spiegato Martina “per capire come il sistema Italia può interagire con queste realtà”.

 

Il primo Forum dei Ministri Europei dell’Agricoltura sul vino

Sempre Vinitaly, il 13 aprile diventerà la sede del primo Forum dei Ministri Europei dell’Agricoltura dedicato al vino, un appuntamento per fare il punto su tutte le partite che riguardano il vino europeo con un occhio al più vasto scenario mondiale. Quanto al testo definitivo del bando Ocm per la promozione nei Paesi terzi - un problema sollevato in conferenza stampa dal Presidente Uiv, Domenico Zonin, che ha lamentato i ritardi e la perdita di 102 milioni di euro, per risorse non spese oppure dirottate su altre misure - Martina ha annunciato che l’iter si concluderà “entro la fine marzo con il passaggio alla Conferenza Stato Regioni, pertanto arriveremo al Vinitaly con il testo definitivo del bando”. Infine anche sul fronte della dematerializzazione dei registri di cantina dopo aver chiuso la fase di sperimentazione “faremo il punto sull’operatività: per quanto sia un tema complesso deve diventare patrimonio di tutti”.

 

Il Vinitaly 2016

E veniamo ai numeri. Quest’anno per l’edizione numero 50, Vinitaly ha messo sul piatto un piano di investimenti di 8 milioni di euro per favorire l’incoming di buyer esteri (si attendono operatori professionali da 140 paesi) e per migliorare le infrastrutture. Si punta a superare le 55 mila presenze straniere grazie alla collaborazione con il Ministero dell’Agroalimentare, dello Sviluppo economico e con Ice-Italian Trade Agency. “Veronafiere ha chiara e semplice la linea” ha detto il presidente Maurizio Daneseil wine business in fiera, il wine festival in città. Il nostro focus sarà l’espositore ma anche il suo cliente. In tale direzione, abbiamo potenziato e potenzieremo sempre di più solo gli aspetti b2b mentre abbiamo rafforzato molto il fuorisalone Vinitaly&the City per coinvolgere i consumatori in città”.

Al Vinitaly 2016 parteciperanno oltre 4100 espositori distribuiti su 100 mila metri quadrati netti di superficie con l’obiettivo di caratterizzarsi come fiera non stop, una community di produttori, opinion leader, mondo della comunicazione, buyer internazionali, in grado di far circolare e crescere idee e relazioni commerciali su scala globale. Una piattaforma multifunzionale formata da Vinitaly International, OperaWine, VIA-Vinitaly International Academy, wine2wine, VinitalyWineClub, Sol&Agrifood, Enolitech e i premi collegati al nuovo 5 Star Wines Award e il Sol d’Oro.

Tra le novità del Vinitaly 2016 il padiglione 8 che diventerà il punto di riferimento per i vini naturali e biologici e accoglierà anche una collettiva della Fivi. Informazioni di servizio: sarà anticipata la chiusura serale di 30 minuti (ore 9.30-18.00) e potenziata del 30% la rete wi-fi.

 

I prossimi 50 anni

A margine della conferenza stampa il presidente Danese, a proposito delle ipotesi di scorporo di Vinitaly da Veronafiere ci ha confermato che “lo spin off di Vinitaly non ci sarà e quindi il marchio rimarrà saldamente a Verona e in Veronafiere. Noi siamo concentrati sul nostro piano industriale, prima penseremo a sistemare le cose a casa nostra, poi guarderemo fuori”. Poi ha proseguito dicendo che “abreve sarà presentato ai nostri soci, convocati in una Assemblea straordinaria, un ampio progetto, innovativo, di Veronafiere su Vinitaly. Posso anticipare che la nostra visione porterà i brand internazionali di Veronafiere a essere lo strumento esclusivo, a livello nazionale, per lo sviluppo unitario all’estero del made in Italy dei prodotti di riferimento delle nostre manifestazioni. Vino in primis”. Da parte sua il direttore generale Giovanni Mantovani ha insistito sul destino della fiera “I prossimi 50 anni di Vinitaly guarderanno al futuro e allo sviluppo nel mondo. Vogliamo diventare una piattaforma attiva tutto l’anno per i produttori italiani e in futuro anche per quelli stranieri, nell’internazionalizzazione del mercato del vino”.

 

La voce delle organizzazioni professionali del settore

L’Uiv con Domenico Zonin ha riproposto sia l’Osservatorio del Vino come “punto di riferimento istituzionale e per le aziende del settore, in grado di fornire statistiche, analisi di mercato e di filiera, garantendo sicurezza e affidabilità”, sia Univir 2020, una innovativa piattaforma costituita da aziende e centri di ricerca pubblici e privati “che punta a riorganizzare il sistema della ricerca e dell’innovazione in vitivinicoltura, anche attraverso l’impiego dei fondi messi a disposizione dalla Pac, dove saranno le imprese a orientare a individuare le priorità, definire i progetti e a diffonderne i risultati”.

Per Federvini è intervenuto il presidente Sandro Boscaini: “Il modello Vinitaly” ha detto “simbolo e vetrina del nostro vino nel mondo, può essere il giusto canale per mostrare in tutti i mercati la forza della nostra produzione, l’immagine di alta qualità, la sinergia del vino, dei distillati, degli altri derivati e dei prodotti collaterali, in una parola di un made in Italy vincente”. Giovanni Sacchi, direttore coordinamento promozione made in Italy dell’Italian Trade Agency-Ice, ha evidenziato che il ruolo dell’Agenzia che per questa edizione ha messo in campo “36 uffici esteri per invitare e organizzare trasferte di delegazioni. Inoltre organizzeremo degustazioni e focus su mercati Usa, Germania, Cina, Uk, Giappone, Canada e Turchia”.

Al suo esordio il 5 Star Wines Award, il nuovo concorso enologico che ha come obiettivo favorire una sempre più ampia internazionalizzazione del vino italiano. “Dobbiamo continuare a fare quello che stiamo già facendo” ha detto Ian D’Agata del VIA-Vinitaly International Academy “raccontare il modo del vino italiano attraverso i suoi territori e i suoi vitigni, un mondo affascinante ma anche molto complesso”.

 

a cura di Andrea Gabbrielli

 

Questo articolo è uscito sul nostro settimanale Tre Bicchieri del 17 marzo

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