Anteprima Tre Bicchieri 2017. Lazio

14 Set 2016, 10:00 | a cura di

Un 2014 piovoso e un 2015 caldissimo hanno messo in difficoltร  il comparto vitivinicolo del Lazio, con risultati che obbligano a una seria riflessione all'approccio produttivo in vigna e in cantina.

Dopo un paio dโ€™anni in cui avevamo riscontrato un miglioramento e una crescita qualitativa generale della produzione della regione, questโ€™anno ci vediamo costretti a tornare a considerazioni meno positive. Questo a causa sicuramente di un paio di annate poco favorevoli che hanno coinvolto molti dei vini degustati, ma anche per quella che ci sembra una fragilitร  complessiva del comparto. Sono infatti in pochi ad accettare lโ€™idea che lโ€™unica strada percorribile dal Lazio vitivinicolo per tornare al livello che gli compete รจ quella della ricerca della qualitร , anche a costo di ridurre drasticamente le rese in certe annate o addirittura di rinunciare a produrle.

Insomma, la sequenza di 2014 โ€“ con le abbondanti piogge e le grandinate che si sono abbattute in zone fondamentali per lโ€™enologia della regione, come nelle terre del cesanese โ€“ e del caldissimo 2015 โ€“ partito sotto ottimi auspici ma che alla fine ha prodotto bianchi spesso pesanti, senza la freschezza e la giusta aciditร  in grado di dare lunghezza e piacevolezza โ€“ non ha certo aiutato i produttori del Lazio, ma ci sembra anche che la difficoltร  di dare una continuitร  qualitativa alla produzione sia generale, a parte le solite poche eccezioni.

Una criticitร  che si รจ evidenziata soprattutto nella zona dei Castelli Romani e nella denominazione Frascati, ma che ha lasciato il segno anche in altre zone, come il Viterbese o la provincia di Latina, dove non possiamo non constatare come i vini bianchi del 2014, che pure da molti non erano stati considerati allโ€™altezza degli anni precedenti, stiano dando piรน soddisfazioni degli omologhi del 2015. Non a caso sono solo tre i vini bianchi premiati con i Tre Bicchieri, e questo in una regione bianchista per il 70% della produzione complessiva.

E a proposito dei Tre Bicchieri, vanno segnalate due novitร , una assoluta e una relativa. La prima riguarda lโ€™Habemus โ€˜14 dellโ€™azienda San Giovenale di Emanuele Pangrazi, un vino che ha letteralmente inventato un territorio e creato una nuova referenza sulla carta dei vini del Lazio. La seconda รจ un graditissimo ritorno, che era giร  stato realizzato con la versione in bianco: il Fiorano Rosso di Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi. La versione 2011 farร  tornare in mente i vecchi Fiorano dello zio Alberico, a chi quei vini ha bevuto e amato.

Per quanto riguarda gli altri vini premiati, andiamo dai classici, come il Poggio della Costa di Sergio Mottura o il Montiano della Falesco, a quelli che lo stanno diventando, come il Frascati Superiore Epos Riserva di Poggio Le Volpi, il Cesanese del Piglio Superiore Hernicus di Antonello Coletti Conti, fino alla conferma della qualitร  dellโ€™intuizione di Antonio Santarelli di Casale del Giglio di scegliere i terreni sabbiosi di Anzio per realizzare un Bellone in purezza come lโ€™Antium.

 

Antium Bellone 2015 Casale del Giglio

Cesanese del Piglio Sup. Hernicus 2014 Coletti Conti

Fiorano Rosso 2011 Tenuta di Fiorano

Frascati Sup. Epos Ris. 2015 Poggio Le Volpi

Habemus 2014 San Giovenale

Montiano 2014 Falesco

Poggio della Costa 2015 Sergio Mottura

 

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