Indagine su un territorio: il Sannio e la sua tradizione vitivinicola

9 Nov 2017, 15:30 | a cura di

Alla scoperta del Sannio, del suoi territorio, della storia e dei suoi patrimoni vitivinicoli.

Il caratteristico borgo di Santโ€™Agata deโ€™ Goti, il castello di Guardia Sanframonti, le vigne storiche di Solopaca, il profilo severo del massiccio del Taburno. Sono le immagini che restano nella memoria visitando il Sannio. Una zona che dista solo unโ€™ora da Napoli, ma che svela un volto della Campania inatteso e sorprendente. Siamo lontani dal caos estroverso e variopinto del capoluogo partenopeo, qui tutto sembra ricordare le antiche origini del popolo sannita, orgoglioso e mai domo e un certo rigore austero, riservato e silenzioso, forse lascito della secolare dominazione Longobarda. Risiede in questa mescolanza di cultura e storia, di contaminazioni e dominazioni, il fascino segreto di un territorio che vale la pena di scoprire.

vigneti del SannioVigneti del Sannio

Il territorio

Il Sannio รจ una delle aree della Campania storicamente piรน vocate per la coltivazione della vite. Si trova nella zona nord orientale della Regione, in provincia di Benevento. La coltivazione della vite disegna tutto il paesaggio della valle Telesina, attraversata per la sua lunghezza dal fiume Calore. La valle ha un orientamento est-ovest ed รจ delimitata a sud dal rilievo del Monte Taburno e a nord dai monti del Matese, entrambe aree tutelate dalla presenza di Parchi Naturali Regionali. Fin dallโ€™antichitร  la viticoltura si รจ sviluppata sui rilievi collinari che salgono dalla piana di Telese verso i versanti delle montagne: a sud nella zona di Solopaca e Santโ€™Agata deโ€™ Goti e a nord verso Castelvenere e Guardia Sanframonti.

Nonostante la vicinanza del mare, il clima รจ fresco e continentale con notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte. Il vento soffia in modo quasi costante, prevalentemente da ovest o da est, mentre le correnti fredde provenienti da nord sono frenate dei monti del Matese. Il versante della valle sale piรน dolcemente verso il Matese e in modo piรน aspro e ripido verso il Taburno. Le vigne di Solopaca si trovano in una posizione pedoclimatica molto particolare, sono esposte a nord-est e nord-ovest a unโ€™altitudine di circa 200 metri; il sole arriva in tarda mattinata e durante il giorno ci sono oltre 15 ยฐC di differenza di temperatura. I terreni sono prevalentemente di natura argilloso-calcarea, con presenza di silice e arenarie; nella parte pianeggiante i suoli sono soprattutto dโ€™origine alluvionale, mentre salendo verso le pendici delle montagne, aumenta la presenza di scheletro e di sassi bianchi calcarei. Tuttavia non mancano zone in cui sono evidenti i segni di una primordiale attivitร  vulcanica con affioramenti di banchi di tufo, come nelle aree Vitulanese, Telesina e Galdina.

 

Prima bottiglia di falanghinaPrima bottiglia di falanghina

Storia

Durante i primi secoli dellโ€™Impero Romano, era dalla Campania che arrivavano nella Capitale i famosi vini Falerno, Faustiniano e Caleno. Una tradizione che si รจ poi tramandata nel corso dei secoli senza soluzione di continuitร . Quando la fillossera รจ arrivata in Europa, il Sud Italia รจ stato investito con ritardo dalla calamitร  e tra il 1912 e il 1932, la Campania era la prima regione vitivinicola italiana. Nel periodo post fillossera, anche nel Sannio si รจ assistito a un rinnovamento completo degli impianti con lโ€™introduzione di sangiovese, trebbiano toscano e malvasia di Candia aromatica; si sono cosรฌ perse quasi del tutto antiche vigne di sommarello, piedirosso, sciascinoso, agostinella, cerreto, passolara di San Bartolomeo, olivella, carminiello, palombina e moscato di Baselice. Nel secondo dopoguerra, quando i viticoltori del Sannio portavano il frutto di un anno di lavoro al mercato dellโ€™uva, i potenti commercianti partenopei li costringevano a svendere le uve per pochi soldi. Proprio per reagire a questo sfruttamento sono nate negli anni โ€™60 le prime Cantine Sociali, ancora oggi presenti sul territorio.

 

Vigneti del TaburnoVigneti del Taburno

Le Cooperative e i piccoli produttori

Caratteristica del tessuto produttivo del Sannio รจ la presenza di Cantine Sociali o di piccoli produttori, mancano invece realtร  imprenditoriali di grandi dimensioni. Le 4 cantine sociali gestiscono complessivamente circa il 40% delle vigne del Sannio e rappresentano gli elementi trainanti del territorio, sia a livello di capacitร  produttiva e commerciale, che di immagine. La Guardiense, fondata nel 1960, รจ composta da 1.000 soci e gestisce 1.500 ettari; la Cantina di Solopaca รจ nata nel 1966, raccoglie 600 soci per un totale di 1.300 ettari; la Cantina del Taburno รจ stata fondata nel 1972 ha 300 soci e 600 ettari; lโ€™ultima nata รจ Vigne Sannite, che ha riunito la Cantina di Castelvenere e la Cooperativa Viticoltori Sanniti. Puรฒ contare su 300 soci con un patrimonio vitato di 500 ettari. Il resto dei viticoltori gestisce tenute di dimensioni medio-piccole, si tratta spesso ex soci delle Cantine Sociali, che negli ultimi decenni hanno deciso di imbottigliare in proprio i loro vini.

Vegneti di SolopacaVigne di Solopaca

Il Sannio oggi

Lโ€™attuale scenario del Sannio si presenta con un vigneto di 10.000 ettari, 7.900 viticoltori, 100 aziende imbottigliatrici e 1.000 di ettolitri di produzione annua. Nellโ€™area del Benevento si produce quasi il 50% di tutto il vino della regione Campania. Le denominazioni del territorio sono 4: Aglianico del Taburno, Falanghina del Sannio (con le sottozone di Guardia Sanframondi o Guardiolo, Santโ€™Agata dei Goti, Solopaca e Taburno), Sannio e Benevento IGT. Si tratta di una viticoltura di qualitร , con vigne nelle zone collinari storicamente piรน vocate. Nonostante la presenza di luoghi famosi della viticoltura come Solopaca, Santโ€™Agata dei Goti e il Taburno, i vini del Sannio non sono conosciuti e apprezzati dal grande pubblico quanto meriterebbero. รˆ un territorio dalle grandi potenzialitร  e lโ€™attivitร  delle Cantine Sociali, ormai orientato alla ricerca della qualitร , potrebbe costituire il volano anche per i piccoli produttori, che non sempre hanno la forza commerciale per arrivare al palcoscenico nazionale.

 

Vigna BueApisVigna Bue Apis

Vitigni e Vini

Ormai da diversi decenni il Sannio ha ritrovato la sua identitร  storica, privilegiando la coltivazione dei vitigni autoctoni. Il vigneto attuale รจ composto da: aglianico (28%), falanghina (12%), sangiovese e barbera (6%), malvasia di Candia aromatica (5%), 4% greco bianco (4%) e il restante 39% da altri vitigni. Nella zona classica di Solopaca e nel Taburno sono sopravvissute alcune vigne storiche, a pergola o tendone, che rappresentano unโ€™importante memoria della cultura vitivinicola del territorio e ancora oggi producono uve di alta qualitร . La vigna di aglianico Bue Apis รจ un vero monumento a cielo aperto alla vite. Piantata a raggiera, puรฒ vantare viti a piede franco di circa 200 anni, allevate con potature lunghe, che ricordano la natura di liana della vite. Oggi la vigna รจ gestita dalla Cantina del Taburno, che ogni anno commercializza circa 5.000 bottiglie dellโ€™etichetta Aglianico del Taburno Bue Apis.

 

FalanghinaFalanghina

La Falanghina

รˆ il vino simbolo del Sannio. A livello nazionale il 95% della falanghina รจ coltivata in Campania e 80% nel beneventano. Fino agli anni โ€™70 era vinificata in blend con altre uve e si deve a Leonardo Mustilli, recentemente scomparso, lโ€™intuizione di valorizzarne le potenzialitร . La prima bottiglia di Falanghina in purezza รจ uscita proprio dalle Cantine Mustilli nel 1979. Nel 2016 sono state prodotte 5.770.924 bottiglie di Falanghina del Sannio, con un +20% rispetto al 2015. รˆ un vitigno molto duttile, che permette la produzione di vini fermi, spumanti, vendemmie tardive e passiti. Possiede anche un buon potenziale dโ€™invecchiamento, con evoluzioni verso interessanti aromi terziari.

 

Le migliori etichette degustate:

Falanghina del Sannio Santโ€™Agata dei Goti 2015 Vigna Segreta - Mustilli

Falanghina del Sannio 2016 Taburno - Nifo Sarrapochiello

Falanghina del Sannio Taburno 2016 - Fontanavecchia    

Falanghina del Sannio 2016 Svelato - Terre Stregate

Falanghina del Sannio Senete 2016 - La Guardiense

Falanghina del Sannio 2016 Fois - Cautiero

Falanghina del Sannio 2015 Kydonia - Caโ€™Stelle

 

Aglianico

 

Lโ€™Aglianico del Taburno

Lโ€™aglianico รจ il vitigno a bacca rossa piรน coltivato nel Sannio. Da secoli รจ presente sui rilievi collinari alle pendici del Monte Taburno, dove ha trovato clima e terreni adatti per esprimersi su alti livelli qualitativi. Il biotipo storicamente piรน diffuso รจ lโ€™aglianico amaro, e anche questa diversitร  clonale contribuisce a donare una personalitร  e un carattere diversi rispetto dallโ€™aglianico di Taurasi o del Vรนlture. รˆ un vino dal profilo piuttosto austero, secco e profondo, con trama tannica importante, aciditร  viva e buona complessitร  aromatica. Un vino strutturato, che necessita di un buon periodo dโ€™affinamento per raggiungere la piena maturitร  e la giusta armonia espressiva.

 

Le migliori etichette degustate:

Sannio Aglianico 2015 Pisus - Torre del Pagus

Sannio Aglianico 2015 - Aia dei Colombi

Sannio Aglianico 2014 Patre - Vigne di Malies

Sannio Aglianico 2013 Patre - Caโ€™Stelle

Aglianico del Taburno Furius 2014 - Votino

Aglianico del Taburno 2014 - Nifo Sarrapochiello

Aglianico del Taburno 2013 Arces - Torre dei Chiusi

Aglianico del Taburno 2012 - Fontanavecchia

Aglianico del Taburno 2010 - Torre del Pagus

 

Gli altri vitigni

Il panorama dei vitigni del Sannio รจ completato da alcuni autoctoni a bacca bianca, soprattutto fiano, coda di volpe e greco e da alcune uve importate piรน di recente. Il sangiovese รจ stato piantato abbondantemente nella zona di Solopaca e ancora oggi รจ utilizzato in blend con lโ€™aglianico per la produzione del Sannio Rosso Doc. Un altro vitigno a bacca nera ampiamente diffuso รจ la barbera, che perรฒ non ha nulla a che vedere con quella piemontese. Pare sia stata introdotta in Campania in tempi recenti insieme ad altri vitigni cosiddetti โ€œtintoriโ€ come primitivo e tintilia. Giร  negli anni '30 era vinificata in purezza ed era chiamata Barbera da ex emigranti tornati nel Sannio, che avevano conosciuto la Berbera piemontese negli USA e trovavano similitudini nel colore intenso. Oggi si stanno studiando i biotipi con analisi sul DNA per scoprire le origini e le parentele

 

Le migliori etichette degustate:

Sannio Greco 2016 - Fontanavecchia

Sannio Greco 2016 Aedo - Vigne di Malies

Sannio Fiano Bio 2016 - Nifo Sarrapochiello

Sannio Coda di Volpe Jennโ€™emois 2016 - Ciabrelli

Sannio Piedirosso 2015 Columbinum - Votino

Sannio Barbera 2013 Raphaโ€™ el - Ciabrelli

Sannio Solopaca Classico Rosso 2013 - Cantina di Solopaca

Essentia - Vigne Sannite

 

Prospettive future

Il momento dโ€™oro della falanghina รจ senza dubbio unโ€™opportunitร  da fruttare. Il Consorzio dei Vini del Sannio sta lavorando per valorizzare sempre di piรน la produzione e far conoscere un territorio molto interessante anche da un punto di vista paesaggistico. Il prossimo passo dovrร  essere lo sviluppo dellโ€™enoturismo, con la creazione di strutture B&B, organizzazione di degustazioni e visite alle vigne. Il Sannio dista solo 60 chilometri dalla costa campana e offre molte attrattive, dai bellissimi paesaggi vitati, ai borghi storici come Santโ€™Agata dei Goti e Guardia Sanframonti, allโ€™artigianato della ceramica di Cerreto Sannita ai vicini Parchi Naturali del Matese e del Taburno. Un itinerario che potrebbe diventare unโ€™interessante strada del vino per molti turisti che transitano da Napoli.

 

a cura di Alessio Turazza

 

 

 

 

 

 

 
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