Vesuvio. Vini e territorio report. Cronache dal vulcano per conoscere le migliori etichette

23 Set 2018, 13:39 | a cura di

Tre giorni per conoscere la migliore produzione vitivinicolta vesuviana. Assaggi, visite in cantina e tante piacevoli scoperte.

 

I vulcani hanno sempre esercitano un fascino magnetico e misterioso. Sono montagne vive, mutevoli e cangianti, capaci di portare in superficie il cuore caldo del pianeta. Arcane fratture incandescenti, deflagrano in cielo polveri, pietre e lave di fuoco, che si scontrano violentemente con gli elementi primordiali della natura, in una sorta di perpetuo moto creativo. Sono esplosioni vitali di vibrante energia, eruzioni di nuova materia e al contempo minacciose fonti di terribili catastrofi. Fluide pietre, che come Eros e Thanatos, lottano senza pace nelle oscure profonditร  delle viscere. Un lontano frastuono di un sottosuolo apparentemente assopito, fino al momento in cui non sale tumultuoso e roboante squassando lโ€™atmosfera. Terre instabili, dai forti contrasti, che creano paesaggi dalle suggestioni ancestrali, capaci di riportarci agli albori del nostro pianeta, come dentro un viaggio a ritroso nel tempo.

I vini del Vulcano

Da qualche anno i vini provenienti da territori dโ€™origine vulcanica sono diventati di grande attualitร . La crescente attenzione rivolta a una corrispondenza sempre piรน autentica tra vini e terroir, ha portato alla ribalta le aree produttive con caratteristiche particolari e uniche. Le regioni vulcaniche sono cosรฌ diventate luoghi privilegiati e ambรฌti nella mappa del mondo del vino. In Italia sono molte le zone caratterizzate dalla presenza di suoli dโ€™origine vulcanica, ma ne esiste una conosciuta in tutto il mondo per ciรฒ che rappresenta nellโ€™ambito della storia e della cultura dellโ€™umanitร . Stiamo parlando dellโ€™area del Vesuvio, il vulcano per eccellenza. Celebre per la terribile eruzione del 79 d.C., che investรฌ la zona di Ercolano e Pompei, oggi tra i siti archeologici piรน famosi e visitati al mondo. Tuttavia il Vesuvio non รจ solo simbolo e testimonianza del passato, รจ anche un luogo in cui la vite dimora da millenni e rappresenta ancora oggi una delle ricchezze del territorio.

Siamo stati a Vesuvio. Vini e territorio la 3 giorni dedicati alla scoperta dei migliori vini del Vesuvio e dellโ€™area di produzione per fare il punto della situazione. Anche grazie allโ€™attivitร  del Consorzio, da alcuni anni la denominazione si รจ incamminata verso un nuovo percorso, con lโ€™obiettivo di produrre vini di qualitร  sempre piรน alta, riaffermando lโ€™indissolubile legame con la tradizione secolare, le caratteristiche vulcaniche dei suoli e i vitigni autoctoni.

 

Storia e tradizione

Dai primi insediamenti greci dellโ€™XVIII secolo a.C. a Ischia e Cuma, la coltivazione della vite e la produzione di vino hanno accompagnato senza soluzione di continuitร  la storia dellโ€™area del golfo di Napoli e del suo entroterra. Allโ€™epoca degli antichi Romani, la Campania produceva il celebre Falerno e alcuni tra i vini piรน pregiati del tempo. Anche quando la viticoltura si diffuse nei nuovi territori dellโ€™Impero, in particolare in Spagna e nel sud della Francia, i vini dellโ€™area vesuviana conservarono un particolare valore per la loro indiscussa qualitร . Gli scavi archeologici presso la Villa Augustea di Somma Vesuviana, costruita attorno al II secolo d. C. e coperta dai materiali eruttati dal Vesuvio nel 472 d. C., stanno portando alla luce una tra le piรน importanti dimore di campagna dalla cintura vesuviana. Al suo interno custodisce il piรน grande sito di vinificazione dellโ€™antichitร  a oggi conosciuto, che rappresenta una fondamentale testimonianza storica della centralitร  della cultura e del commercio del vino nellโ€™area del Vesuvio.

 

Territorio e vitigni

La viticoltura dellโ€™area vesuviana conserva ancora oggi nei suoi caratteri particolari i segni delle sue antiche origini. Le viti, che affondano le radici nelle soffici sabbie vulcaniche, non hanno mai conosciuto il flagello della fillossera e sono allevate a piede franco. Nelle vecchie vigne sopravvivono viti centenarie e le fallanze sono riempite con lโ€™antico metodo della propaggine, interrando un tralcio per creare una nuova pianta.

Anche la composizione ampelografica รจ rimasta fedele alla tradizione secolare, impermeabile ai reimpianti post-fillossera dei vitigni internazionali. Sul Vesuvio sono presenti solo le varietร  locali: caprettone, coda di volpe, falanghina, greco, catalanesca, piedirosso e aglianico.

Unโ€™altra caratteristica peculiare del territorio vesuviano รจ la frammentazione in piccole aziende di carattere familiare, che esprimono complessivamente un potenziale di circa un milione e mezzo di bottiglie. Da qualche anno i produttori del Vesuvio sembrano aver compreso quale sia la vera vocazione del territorio e hanno cominciato a percorrere la strada della qualitร , con basse rese in vigna e una maggior attenzione in cantina.

Un territorio che ha la fortuna di poter contare sulla notorietร  internazionale del Vesuvio e di Pompei, deve sfruttare al massimo questโ€™opportunitร  e legare i propri vini ai concetti di tradizione, storia e cultura, con lโ€™obiettivo di produrre solo eccellenze.

 

I migliori assaggi

Le giornate trascorse allโ€™ombra del Vesuvio hanno offerto lโ€™occasione per conoscere meglio il territorio e per assaggiare i vini. Tra i bianchi le sorprese piรน interessanti sono arrivate dalle poche etichette in purezza di catalanesca e caprettone, due vitigni che hanno dimostrato di possedere qualitร  importanti, che meritano di essere maggiormente valorizzate. Gli assaggi del Lacryma Christi Bianco si sono rivelati piรน altalenanti, con interpretazioni piuttosto disomogenee, che non facilitano una chiara identificazione della tipicitร  del vino.

Piรน coerente il panorama dei rossi, dove prevale uno stile che esalta soprattutto la freschezza e la fragranza varietale. I vini hanno un volto elegante con note floreali, freschi aromi fruttati e una piacevole sapiditร  finale. Una scelta in linea con il carattere del piedirosso, che predilige vinificazioni delicate e poco estrattive. Una migliore conoscenza del vitigno e i progressi in cantina, hanno quasi del tutto eliminato la sua tendenza riduttiva, che un tempo marcava molti rossi vesuviani. I rosati si sono rivelati molto interessanti. Le migliori etichette hanno un profilo fresco, agrumato e sapido, di grande finezza espressiva, senza nessuna concessione ad aromi caramellosi o a fastidiosi residui zuccherini.

 

I nostri migliori assaggi

 

Spumanti

Vesuvio Spumante Caprettone Metodo Classico โ€œPIetrafumanteโ€ 2015, Casa Setaro

 

Bianchi

Catalanesca del Monte Somma IGP โ€œKatร โ€ 2017, Cantine Olivella

Catalanesca del Monte Somma IGP โ€œCatalร โ€ 2017, Montesommavesuvio

Vesuvio Caprettone DOC โ€œEmblemaโ€ 2017, Cantine Olivella

Vesuvio Lacryma Christi Bianco DOC โ€œLacrima Biancoโ€ 2017, Cantine Olivella

Vesuvio Lacryma Christi Bianco DOC โ€œApollineโ€ 2017, Montesommavesuvio

Vesuvio Lacryma Christi Bianco DOC 2017, Terredora di Paolo

Vesuvio Lacryma Christi Bianco DOC โ€œJanestaโ€2017, Tenuta Le Lune del Vesuvio

Vesuvio Lacryma Christi Bianco DOC 2017, Sorrentino Vini

 

Rosati

Vesuvio Lacryma Christi Rosato DOC 2017, Sorrentino Vini

Vesuvio Lacryma Christi Rosato DOC โ€œMunazeiโ€ 2017, Casa Sertaro

Vesuvio Lacryma Christi Rosato DOC โ€œGelso Rosaโ€ 2015, Villa Dora

Rossi

Vesuvio Lacryma Christi Rosso DOC โ€œLava Rubraโ€ 2016, Tenuta deโ€™ Medici

Pompeiano Piedirosso IGT 2017 โ€œOโ€™ Cuognoloโ€, Tenuta Le Lune del Vesuvio

Vesuvio Lacryma Christi Rosso DOC โ€œLacrima Neraโ€ 2017, Cantine Olivella

Vesuvio Lacryma Christi Rosso DOC โ€œMunazeiโ€ 2017, Casa Setaro

Vesuvio Lacryma Christi Rosso DOC โ€œDon Fioreโ€ 2017, Fioravante Romano

Vesuvio Lacryma Christi Rosso DOC 2017, Eredi Rizzo

Vesuvio Lacryma Christi Rosso DOC 2017, Sorrentino Vini

Vesuvio Lacryma Christi Rosso DOC 2017, Fuocomuorto

Vesuvio Lacryma Christi Rosso DOC โ€œGelso Neroโ€ 2014, Villa Dora

Vesuvio Piedirosso DOC โ€œViptโ€ 2016, Cantine Olivella

 

a cura di Alessio Turazza

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