Cantina & carlinga, degustazioni in alta quota

29 Lug 2011, 12:18 | a cura di

Sono milioni le bottiglie di vino che vengono degustate in aereo. Etichette che fanno letteralmente il giro del mondo. Dall’approfondito report del wine editor del Gambero Rosso, Marco Sabellico sfortunatamente però, emerge che in questo business l’Italia è il solito “fanalino di coda”. Tutt

e le compagnie aeree investono molto nella selezione delle etichetteda inserire nelle loro carte dei vini.

 

I fattori di maggior importanza sono sicuramente il prezzo e la qualità. Tra le compagnie c’è chi offre una vasta scelta di vini di tutto il mondo e chi, invece, come Alitalia, Air France o Iberia servono solo vini del proprio Paese. C’è chi si affida a equipe di professionisti esperti e chi a singoli critici di fama internazionale. Insomma, lo scenario è variegato. La compagnia di bandiera italiana, per esempio, per la selezione dei vini si avvale di un team di sommelier.

 

Come spiega Aurelio Cicala, responsabile della scelta della cardita dei vini Alitalia: “Ogni tre mesi  organizziamo una degustazione dei vini di due diverse regioni italiane. Al termine individuiamo tre o quattro cantine. Segue una fase di contrattazione, anche dura, per riuscire a strappare il miglior prezzo. Normalmente riusciamo ad avere grossi sconti ed è anche capitato che alcune cantine ci rifornissero gratuitamente. Per i produttori, stare sulla nostra carta dei vini, è tutta pubblicità!”.

Per Air France il metodo di selezione è molto simile anche se il loro ufficio stampa, interpellato da Tre Bicchieri, afferma che la compagnia paga il vino vinicolo annunciato dalla compagnia. Delta (1,5milioni di bottiglie), che insieme a Cathay Pacific Airways e Emirates, cerca di offrire una vasta scelta di etichette si avvale di un’altra notissima sommelier: Andrea Robinson. E acquista il vino da distributori, broker o direttamente dalle aziende vinicole.

Insomma, milioni e milioni di bottiglie ogni anno, ma se si guarda con attenzione le carte dei vini, esclusa Alitalia, si scopre che il vino italiano praticamente non esiste. E sta perdendo una grande occasione per farsi conoscere da una clientela globale.
Iberia (160mila bottiglie di vino rosso e 63mila di bianco consumate ogni anno) aggiunge un servizio in più: è possibile infatti, degustare i vini selezionati anche nella VIP lounge a terra, con l’aiuto di sommelier.

 

British Airways (500mila bottiglie di vino all’anno) per la selezione, invece, si avvale della professionalità e della fama indiscussa di Jancis Robinson. Anche se rumors, riportati da un recente articolo del Times, parlano di un possibile divorzio tra la super esperta americana di vino e la compagnia di bandiera britannica. Causa: un eccessivo, secondo la Robinson, taglio al budget.

 

Marco Sabellico e Martina Zanetti
22/12/2010

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