L'Irpinia dei vini

21 Nov 2012, 16:04 | a cura di

Nel girotondo continuo dei territori del vino, ti accorgi che ogni luogo ha in sé caratteristiche particolari. E hanno tutti velocità diverse. Chi è più avanti sulla comunicazione, chi sui prodotti, chi sull'accoglienza, chi sul business. L'Irpinia è come lo studente dotato che porta a casa pag

elle non sempre entusiasmanti. "Il ragazzo ha un'intelligenza vivace ma non si applica con metodo". Qui, le potenzialità sono enormi, per le bellezze paesaggistiche, per la gente autentica e accogliente, per i vini - bianchi e rossi - che tutti dicono essere meritevoli dell'Olimpo enologico.

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E così è, se non fosse che sul Parnaso delle etichette c'è chi ci arriva entrando dalla porta e chi dalla finestra. Quella dell'Irpinia del vino è ancora troppo spesso una strada in salita, perché le singole eccellenze, sommate, non sempre fanno un grande risultato. Quell'abusatissimo concetto del "fare sistema" ancora procede lento da queste parti e anche l'ultima edizione di BianchIrpinia  - evento dedicato alle ultime annate di Fiano di Avellino e di Greco di Tufo - è stata l'occasione per ribadire che non è sufficiente il successo dei bianchi o l'avere in casa uno dei grandi rossi del mondo come il Taurasi.

Servono un coinvolgimento della ristorazione, una qualità ricettiva più alta e diversificata, percorsi turistici volti alla valorizzazione di quella Campania che non ti immagini, fatta di montagne, torrenti, di nebbia che sale dalle valli. Ma anche "sfruttare" la Campania che ti aspetti, quella della costa, delle stelle Michelin, del patrimonio storico-artistico. Insomma ti va di visitare Positano? Ok, ma dammi ancora un'ora e mezza del tuo tempo e ti porto sul lago di Conza, in un'oasi faunistica con 140 specie di uccelli. Oppure vuoi assaggiare a tutti i costi la pizza napoletana? Va bene, ma se vai pazzo per i lievitati, allora ti porto anche a Calitri, a comprare la "ruota di carro", un pane tramandato nei secoli e panificato in forme dai 2 ai 6 kg.

Siamo andati fuori tema? No, non crediamo e se si pensa che un prodotto possa fare da volano all'intero territorio, si scelga pure il vino per questo compito (sono infatti ben tre le Docg in Irpinia). E di vino, ma non solo, abbiamo chiacchierato con dei "veri irpini":vignaioli, degustatori, comunicatori. Ciascuno, dalla propria prospettiva,  ha raccontato quello che è l'Irpinia del vino adesso e come vorrebbe che fosse domani.

Francesca Ciancio

21/11/2012

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