A Torino torna la Merenda Reale. Alla tavola di caffé storici e Residenze Reali per gustare una tazza di cioccolata come nel Settecento

26 Feb 2015, 08:37 | a cura di
All'ombra della Mole la merenda è un rituale che vanta una lunga storia, dagli incontri di corte nel Settecento al bicerin (a base di caffè, fior di latte e cioccolata) borghese nei caffè del centro cittadino per tutto l'Ottocento. In abbinamento le golose proposte della pasticceria locale, altrettanto radicate nella tradizione. Dal 7 marzo, tutti i week end, i luoghi simbolo della merenda torinese ospiteranno l'iniziativa Merenda Reale, per tornare indietro nel tempo passando dalla cioccolata.

Torino gode fama di essere una delle capitali del cioccolato. E non c’è modo migliore di gustare una tazza calda della prima “bevanda da compagnia” che farlo in uno dei caffè storici del capoluogo piemontese o nelle residenze reali. E’ un rito, tutto torinese, che viene da lontano e che l’iniziativa Merenda Reale ripropone a partire dal 7 marzo durante tutti i week end dell’anno. Nel Settecento la merenda, che si consumava dalle 14 fino a sera, era un rituale goloso e mondano che coinvolgeva tutta la corte. La particolarità di queste soste a tavola consisteva nel fatto che la cioccolata era accompagnata da un dolce “bagnato”, cioè da intingere. La varietà di biscotti era notevole: torcetti, confortini, canestrelli, pazientini, amaretti, anisini, meringhe, baci di dama. Immancabili i savoiardi che i documenti attestano essere i più antichi biscotti italiani.
Nell’Ottocento la tradizione della merenda si democratizza: Torino è ormai considerata una delle capitali del gusto e vanta una miriade di bar e pasticcerie, dove i borghesi amano degustare il bicerin, a base di caffè, fior di latte e cioccolata. Come accompagnamento ora sono in voga il chifel (simile al croissant viennese), il foré, il biciolan di origine vercellese, la brioss di pasta frolla, il parisien. Durante il periodo risorgimentale vanno di moda specialità come il Garibaldi, biscotto di pasta frolla con uvetta e confetture di albicocche, nato in Inghilterra in onore del generale nizzardo. Poi arriveranno anche inoaset, nocciolini di Chivasso, i gianduiotti e i cri-cri, i dolcetti avvolti nella carta colorata che erano anche utilizzati durante il Carnevale per essere gettati dai carri. Una tradizione molto sentita nella Torino ottocentesca.
L’iniziativa che parte il 7 marzo permetterà di degustare la merenda reale in chiave settecentesca o ottocentesca in qualunque momento della giornata e senza prenotazione (10 euro per la merenda del Settecento e 12 per rivivere i fasti dell'Ottocento a tavola). Coinvolti nella manifestazione alcuni caffé storici del centro città e le caffetterie all'interno di alcune Residenze Reali del Piemonte. I locali che propongono le merende sono i centralissimi Neuv Caval’d Brons (Piazza San Carlo), la Gelateria Pepino (Piazza Carignano), il Caffé Elena (Piazza Vittorio Veneto), il Caffé Reale (all’interno di Palazzo Reale). Ci sono poi la Caffetteria del Castello di Rivoli, la Torrefazione Moderna e la Caffetteria degli Argenti (all’interno della Reggia di Venaria, da settembre 2015).

a cura di Dario Bragaglia

Merenda Reale | Dal 7 marzo, ogni week end | Per Informazioni www.turismotorino.org/it/merendareale / www.residenzereali.it

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