Viaggio tra i vitigni autoctoni: la passerina

9 Ott 2015, 12:30 | a cura di

Tra Marche e Abruzzo (ma esiste anche nella provincia di Frosinone) c'è un autoctono che sta conquistando sempre più appassionati. Ha grappoli di dimensioni medie e acini giallo-oro, una buona concentrazione zuccherina e acidità elevata. È la passerina, scopritela con noi.


Storia e territorio

Da un punto di vista enologico, Marche e Abruzzo sono famose soprattutto per due grandi vini: il Verdicchio dei Castelli di Jesi e il Montepulciano d’Abruzzo. In realtà, proprio la terra di confine tra le due regioni ospita alcuni vitigni autoctoni molto interessanti, che recentemente sono stati riscoperti anche in purezza. Oggi parleremo proprio di uno di questi: il vitigno passerina. Il nome sembra derivare dal fatto che i passeri amano beccare i suoi gustosi acini. Ha origini molto antiche e come molte altre varietà a bacca bianca dell’Italia centrale, appartiene alla vasta famiglia dei trebbiani. Il passerina ha trovato le migliori condizioni per la sua diffusione nei territori del Piceno e del nord dell’Abruzzo, oltre che in una piccola enclave della provincia di Frosinone. Pur essendo un vitigno qualitativamente molto interessante, in passato ha sofferto per la concorrenza del trebbiano toscano, che ha rese superiori ed è decisamente più resistente e vigoroso. Proprio per questo motivo ha vissuto nell’ombra per molti decenni, fino a quando non è stato riscoperto da alcuni appassionati viticoltori.

A sancire questo percorso di valorizzazione, nel 2011 è stata creata la DOCG Offida, che contempla nel disciplinare l’Offida Passerina DOCG, prodotto con una percentuale minima del vitigno dell’85%. I vigneti si estendono dalla costa adriatica verso l’entroterra collinare appenninico, fino a un’altitudine di circa 600 metri sul livello del mare. Il clima è mediterraneo, con estati calde e inverni relativamente freddi. L’influsso del mare, con le sue brezze termiche, contribuisce a mitigare le temperature e a favorire la perfetta maturazione dell’uva. In passato il vitigno passerina è stato spesso vinificato in uvaggio e ancora oggi rientra in numerose denominazioni del centro Italia. In purezza dona un vino molto interessante, dai profumi delicati e dalla piacevole freschezza. Nella DOCG Offida, oltre alla versione ferma, sono previste anche le tipologie Spumante sia charmat, che metodo classico e le versioni Passito e Vin Santo.

 

Caratteristiche

Il vitigno passerina ha un grappolo di dimensioni medie con acini di colore giallo-oro, possiede una buona concentrazione zuccherina e un grado di acidità piuttosto elevato. Garantisce una buona produttività e generalmente matura a fine settembre. Il vino ha un colore giallo paglierino, con un profilo olfattivo caratterizzato da fresche note agrumate e aromi di frutta gialla. Al palato esprime una piacevole freschezza fruttata, accompagnata da una buona sapidità. Nella versione Vin Santo, possiede un intenso e suadente bouquet con aromi di frutta candita, frutta secca e spezie. La dolcezza è sempre ben equilibrata da una piacevole vena acida.

 

Produttori

Sono molti i vini interessanti, nelle Marche ricordiamo l’Offida Passerina DOCG della Tenuta de Angelis, l’Offida Passerina Radiosa DOCG di Cherri d’Aquaviva. La Cantina San Giovanni produce il Marche IGT Passerina Marta e la versione Spumante Brut Marta metodo Charmat. La Cantina dei Colli Ripani, oltre all’Offida Passerina Ninfa Ripana DOCG, realizza L’Offida Passerina Passito Anima Mundi DOCG. In Abruzzo, ricordiamo il Terre di Ghieti Passerina Unico IGP della Tenuta Ulisse, il Colli Aprutini Passerina IGT delle Tenute Barone di Valforte. Infine ricordiamo la Cantina Codice Citra, che produce l’Abruzzo Passerina Superiore DOP, il Terre di Chieti Passerina Superiore DOP e la versione Spumante Brut metodo Charmat.

 

a cura di Alessio Turazza

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