Il vino di tigre: dalle ossa dei felini in estinzione un vino medicinale. In Cina è un pregiato elisir

1 Mar 2013, 16:17 | a cura di

La tigre e il dragone. Non è solo il titolo di un film, ma una storia d'amore e di vino, dove la tigre, o meglio le sue ossa finiscono direttamente in bottiglia. Succede, appunto nel Paese del Dragone: una pratica scoperta pochi giorni fa dalla Environment Investigation Agency

> (EIA) di Londra e che ha subito fatto il giro del mondo. Il commercio di tigri in Cina, infatti, è sempre stato motivo di dibattito, soprattutto perché nel 1997 il Governo di Pechino aveva firmato la Convenzione delle Nazioni Unite sul commercio internazionale delle specie in via d'estinzione, per poi varare una notifica che va in direzione opposta e che permette il commercio legalizzato di tigri allevate in cattività.

 

E non sono poche: in Cina se ne contano oltre 5mila, tenute prigioniere come attrazioni turistiche in delle riserve che in realtà sono dei veri e propri lager (tiger farms) nate per raggirare la legge. Qui vivono stipate in piccole gabbie, malnutrite e costrette a esibirsi in giochi circensi per il pubblico fino alla morte e alla vendita delle singole parti. Anche perché una tigre vale molto più da morta che da viva: 30 chili circa di ossa sono quotati fino a 225mila dollari (165mila euro) e, una volta deceduti, gli animali vengono portati in un centro dove i resti vengono lavorati per ottenere diversi prodotti, tra cui anche un vino ritenuto pregiato il cui costo di vendita medio è di oltre 200 dollari. Si chiama “wine bone tiger” ed è un vero vino medicinale, una panacea usata per curare una gran quantità di malattie, su tutte artrite e reumatismi. E non da ultimo lo si ritiene un elisir dotato di proprietà afrodisiache.

 


Ma come avviene la produzione del wine bone tiger?
Le ossa del felino vengono frantumate e lasciate a macerare per anni in un liquore a base di riso. Per ogni chilo di ossa del predatore si ottengono circa 15 litri di vino, il cui prezzo aumenta in base al periodo di invecchiamento. Nella Cina tutta dedita alla pratica della medicina tradizionale l'alta considerazione per questa pratica è tale che nel 2011 si era addirittura organizzata un'asta interamente dedicata al vino di tigre con ben 400 bottiglie provenienti dai maggiori produttori di medicina tradizionale. Asta poi bloccata dall'International Fund for Animal Welfare. Il titolo era “Bouncing Drago, Jumping Tiger”.

 

Che la tigre abbia effetti benefici anche sul Grande Balzo (vitivinicolo) della Repubblica Popolare Cinese?

a cura di Loredana Sottile

01/03/2013

 

 

 

Questo articolo è uscito sul nostro settimanale "Tre Bicchieri" del 28 febbraio 2013. Abbonati anche tu se sei interessato ai temi legali, istituzionali, economici attorno al vino. E' gratis, basta cliccare qui.

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