Merano WineFestival 2018. Report e premiati

16 Nov 2018, 16:34 | a cura di

In un insolito clima autunnale con miti temperature primaverili, si è conclusa la 27° edizione del Merano Wine Festival. Ecco come è andata.

 

Merano Wine Festival

Dal 9 al 13 novembre, la città altoatesina ha ospitato il meglio del mondo del vino italiano e non solo, offrendo agli appassionati un’occasione unica per degustare grandi etichette. Dalla prima edizione del 1992, la manifestazione è progressivamente cresciuta, fino ad affermarsi come una delle vetrine più importanti del settore enogastronomico. Ciò che non è cambiata negli anni è la ricerca della qualità e dell’eccellenza, da sempre unica stella polare del festival. È questa la chiave del successo dell’evento, che anche quest’anno ha fatto registrare il tutto esaurito, con una partecipazione di pubblico numerosissima, soprattutto nelle giornate di sabato e domenica. Le lunghe file all’ingresso, fin dalle prime ore della mattinata, testimoniano l’attesa per una manifestazione che continua a calamitare l’interesse del pubblico e degli addetti ai lavori. Proprio per venire incontro alle necessità della stampa e degli operatori di settore di parlare con i produttori e degustare i vini con un minimo di calma, per l’anno prossimo sarebbe opportuno prevedere uno spazio dalle 9:00 alle 11:00 riservato solo agli accreditati e poi aprire i battenti al grande pubblico.

L’edizione 2018

Nel corso dei cinque giorni, il festival ha ospitato oltre 400 produttori di vino, 200 artigiani del gusto, 15 chef, offrendo un ampio e variegato panorama delle eccellenze dell’enogastronomia. La Gourmet Arena ha contribuito ad arricchire il programma, offrendo in degustazione i prodotti del territorio, birre artigianali e una selezione di distillati, in particolare whisky, rum, liquori della tradizione italiana e vermouth. Senza dimenticare i numerosi appuntamenti che quest’anno hanno animato The Circle, l’area dedicata a degustazioni, incontri e intrattenimento. Particolarmente ricco e interessante è stato il programma delle Charity Wine Masterclasses, dedicate a vini e territori di tutto il mondo. Un’occasione per approfondire e conoscere le migliori eccellenze enologiche con un fine anche umanitario: come da tradizione, il ricavato dei ticket delle masterclass sarà devoluto al Gruppo Missionario di Merano per la realizzazione di specifici progetti umanitari in Africa.

La sostenibilità ambientale

Di anno in anno, cresce l’importanza della prima giornata del Festival, Naturae&Purae Bio&Dynamica, che ha visto la partecipazione di circa 120 produttori. I consumatori sono sempre più attenti agli aspetti ambientali legati al mondo del vino e apprezzano le aziende che hanno sposato questa filosofia produttiva, rifiutando l’utilizzo in agricoltura delle sostanze di sintesi e limitando gli interventi all’uso di solo zolfo e rame. Sempre affollatissimi i banchi del Pavillion des Fleurs, che ha accolto le grandi etichette dei prestigiosi Chateaux dell’Union des Grand Crus de Bordeaux. Un’occasione imperdibile per assaggiare alcuni tra i rossi più celebri al mondo. Il festival si è chiuso il 13 con la consueta giornata Catwalk Champagne. Una vera delizia per gli appassionati delle bollicine d’oltralpe, con 34 famose Maison e oltre 150 etichette. Durante la degustazione il palco della Kursaal è stato animato dalla presenza dello chef Karl Baumgartner del ristorante Schöneck Southtyrol, protagonista di uno showcooking in abbinamento allo Champagne di Marguerite Guyot.

Calice di vino rosso

Focus sui vitigni PIWIresistenti all’oidio e alla peronospora

Quest’anno il Merano WineFestival ha dedicato un ampio spazio ai vitigni resistenti. Nella giornata d’apertura The Circle ha ospitato un banco d’assaggio animato da 20 produttori e sabato 10 si è tenuta la Masterclass, “La sfida dei vitigni resistenti alle malattie: PIWI!” .

È un settore in crescita e in rapida evoluzione, che è bene osservare con attenzione e senza pregiudizi. Siamo ancora in una fase sperimentale, con vitigni da conoscere meglio, sia per quanto riguarda le esigenze pedoclimatiche, che per le tecniche di vinificazione. Le vigne sono quasi tutte giovanissime e sono spesso alle prime vendemmie. I vitigni PIWI (acronimo di Pilzwiderstandfähig) resistenti all’oidio e alla peronospora, sono l’ultima frontiera di un lungo processo d’ibridazione. Non stiamo parlando di manipolazione genetiche ma semplicemente di incroci tra piante. I primi esperimenti risalgono alla fine dell’800, quando i vigneti europei furono devastati dalla fillossera e attaccati da oidio e peronospora. Cominciarono in quell’epoca i tentativi di ibridare la vite europea con quella americana, ma con scarsi risultati.

A che punto è arrivata questa nuova viticoltura

Oggi si lavora su incroci con viti asiatiche o americane, cercando di ottenere piante resistenti alle malattie, capaci di produrre uve enologicamente interessanti. Si tratta di un lavoro in continua evoluzione, che ha portato a individuare una serie di varietà adatte alla produzione di vino: solaris, bronner, johanniter, helios, souvigner gris, muscaris, aromera, cabernet cortis, cabernet carbon, prior e regent. C’è ancora molto scetticismo su questa nuova viticoltura, ma sarebbe un errore metterla in competizione con la tradizione millenaria della vitis vinifera europea. Non solo siamo agli albori di un lungo percorso, ma anche alle prese con una tipologia di viticoltura che potrebbe affiancarsi alla “tradizionale” in condizioni e situazioni particolari. Se pensiamo alla coltivazione della vite in zone impervie e montane, in prossimità di borghi abitati o alla coabitazione della vigna con altre coltivazioni, i vitigni resistenti possono offrire un interessante modello d’integrazione con ambiente circostante. Il vantaggio di non dover fare trattamenti, neppure con zolfo e rame o di ridurli comunque al minimo, consente di avere una perfetta sostenibilità ambientale. La degustazione del Merano Wine Festival ha evidenziato che il settore è ancora un vero e proprio cantiere, ma già in grado di esprime qualche buona bottiglia: Metodo Classico Souvignier Gris Brut Millesimato 2015 Lieselehof; Metodo Classico Johanniter Naran 2016 Pravis; T.N. 06 Piwi Weiss 2017 Thomas Niedermayr; Vino del Passo Solaris 2017 Lieselehof, Solaris 2017 Plonerhof; Vin de la Neu 2016 Nicola Biasi; Naranis 2016 Francesco Poli; Aromatta 2014 Villa Persani; Cerealto 2017 Terre di Cerealto; Ratio 2017 Ceste.

I vincitori degli Award Platinum

Come ogni anno il Merano Wine Festival ha premiato con l’Award Platinum i migliori vini presenti alla manifestazione. Il massimo riconoscimento, assegnato dal WineHunter Helmuth Köcher attraverso la guida The WineHunter Award, quest’anno è andato alle seguenti etichette:

Alto Adige Pinot Nero Riserva DOC Burgum Novum 2015, Castelfeder

Alto Adige Gewürztraminer DOC Terminum 2015, Cantina Tramin

Costa D’Amalfi Bianco DOC Fiorduva 2016, Marisa Cuomo

Collio Friulano DOC Riserva Zegla 2013, Renato Keber

Franciacorta Vittorio Moretti 2011, Bellavista

Molise Rosso DOC Don Luigi 2014, Di Majo Norante

Langhe Rosso DOC Luigi Einaudi 2013, Poderi Luigi Einaudi

Barolo Bricco San Pietro Vigna D’La Roul DOCG 2013, Rocche dei Manzoni

Barolo Marcenasco DOCG 2014, Renato Ratti

Barolo Ciabot Mentin DOCG 2014, Domenico Clerico

Barbaresco Vanotu DOCG 2015, Pelissero

Sardegna Rosso IGT Turriga 2014, Argiolas

Pantelleria DOC Ben Ryé 2016, Donnafugata

Carmignano Vin Santo Occhio Di Pernice DOC 2011, Tenuta di Artimino

Brunello di Montalcino Riserva DOCG Millecento 2012, Castiglion Del Bosco

Toscana Rosso IGT Monteverro 2014, Monteverro

Toscana IGT Desiderio 2015, Avignonesi

Colli Toscana Centrale IGT Flaccianello Della Pieve 2015, Fontodi

Rosso Toscana IGT Paleo 2015, Le Macchiole

Toscana Rosso IGT Casalferro 2015, Ricasoli

Bolgheri Rosso Superiore DOC Ornellaia 2015, Tenuta Ornellaia

Toscana IGT Siepi 2016, Castello di Fonterutoli

Vigneti Delle Dolomiti IGT San Leonardo 2013, San Leonardo

Amarone Della Valpolicella DOCG Riserva Di Costasera 2012, Masi Agricola

Amarone Valpolicella DOCG 2013, Carlo Ferragù

Alto Adige Pinot Bianco DOC Rarità 2005, Cantina di Terlano

Franciacorta Dosage Zéro Noir 2009, Ca’ Del Bosco

Barolo Bussia Riserva DOCG 2009, Parusso Armando

Carmignano DOCG Capezzana 2008, Villa Di Capezzana

Trento DOC 976 Riserva Del Fondatore 2008, Letrari

Trento DOC Madame Martis Brut Riserva 2008, Maso Martis

Trento DOC Cuvée Dell’Abate Brut Riserva 2008, Abate Nero

Valpolicella Amarone Classico Riserva DOCG 2008, De Buris

Veneto Rosso IGP Harlequin 2009, Zymé

 

meranowinefestival.com

 

a cura di Alessio Turazza 

 

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