Cioccolato di Modica a basso costo. Il Consorzio risponde alle accuse dei produttori

5 Feb 2016, 15:29 | a cura di

Il Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica si difende dalle accuse dei produttori, facendo chiarezza, punto per punto, su ogni aspetto della vicenda.


Non si tratta di “svendita”

La vendita a prezzo promozionale, per un periodo di 8 giorni, ha rappresentato per noi un'opportunità per far conoscere il nostro cioccolato al grande pubblico”, così il Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica fa luce sui recenti avvenimenti (link) che hanno destato la polemica fra i produttori. “Parlare di scandalo è veramente eccessivo”, commenta il presidente Antonino Scivoletto, ed è paradossale che fra le aziende che hanno lanciato l'allarme ce ne sia una che da oltre un anno vende la barretta di cioccolato da 100 grammi a 1,50 euro”. Il marchio in questione è Casa Don Puglisi, una delle 12 aziende che hanno firmato il comunicato di protesta, accusando il Consorzio di non partecipare alle riunioni indette e di non promuovere adeguatamente il cioccolato di Modica.

La Gdo è un canale imprescindibile per promuovere il Cioccolato di Modica sul mercato”, specifica Scivoletto. Non bisogna, dunque, “demonizzare la grande distribuzione organizzata, perché altrimenti si rischia di destinare il prodotto a una nicchia ristretta”. E continua: “Non si può negare al cioccolato di Modica l'aspirazione di diventare un genere di largo consumo in Italia e nel mondo”.

Il kit per il cioccolato fai-da-te

Si è gridato allo scandalo per il kit per la preparazione del cioccolato di Modica. Il kit in questione, che non risulta prodotto in serie, né si trova in commercio, è stato ideato esclusivamente in occasione di EXPO 2015, con la collaborazione dello IULM, per un motivo ben preciso”. Ovvero quello di sottolineare l'importanza dell'intera filiera produttiva, mostrando le fasi del processo produttivo e facendo formazione sulla materia prima. Un'iniziativa che è stata interpretata dai produttori come un tentativo di sminuire l'artigianalità del proprio lavoro. A tal proposito, il presidente ci invita a leggere Modica: la storia del suo cioccolato, a cura di Grazia Dormiente, un libro interamente dedicato alla tradizione di questa specialità siciliana. In un passaggio, l'autrice cita l'iniziativa del Consorzio: “il kit ha contribuito attivamente alla logica esperienziale di Expo 2015, permettendo ai visitatori che lo desideravano di esperire la tecnica di produzione e di coglierne il significato storico, culturale, etico e sociale”.

Il marchio Igp e le riunioni con i produttori

Qualcuno continua a sostenere, falsamente, che il Consorzio abbia declinato degli inviti in occasione di molteplici incontri promossi da un gruppo di produttori, che avrebbero anche cercato di coinvolgere la Camera di Commercio”. A detta del Consorzio, non ci sono state occasioni di confronto, “sfidiamo i produttori a indicare date, luogo, modalità di invito, verbali di incontri”. L'unica riunione indetta dal Presidente della Camera di Commercio e dal Sindaco di Modica si è svolta il 12 febbraio 2015, “con tanto di verbale sugli esiti”.

In conclusione, alcuni dati relativi all'iter per il marchio Igp, “in dirittura di arrivo”. La prima richiesta del riconoscimento Igp è avvenuta nel 2006, “ed è stata dichiarata irricevibile dal Ministero, in quanto il cioccolato non risulta incluso nell’allegato del trattato, né negli allegati del Regolamento (CE) 510/2006”. Il presidente ha dichiarato che da giugno 2010 a settembre 2012 è stata condotta da Consorzio, Comune, CCIAA e Cna “un'azione pressante nei confronti della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo al fine di trovare una soluzione per rendere possibile il riconoscimento del prodotto”.

Dal canto suo, anche Lidl precisa la buona fede di un'iniziativa che ha coinvolto l'Antica Dolceria Rizza in qualità di fornitore ufficiale di cioccolato di Modica. A tal proposito, il titolare Giuseppe Rizza dichiara: “la nostra filosofia aziendale si confà con quella della LIDL e di tutte quelle medesime categorie appartenenti alla GDO che con qualità e corretta attività aiutano a far conoscere le eccellenze di prodotti territoriali come il nostro facendolo apprezzare ad un pubblico più vasto rispetto alle potenzialità di singole botteghe”.

a cura di Michela Becchi

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